giovedì 21 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.55) (Il tempo che ci appartiene)

Il tempo non mi basta mai. E solo l'ultimo dei miei pensieri sul tempo. Tempo che va, scorre veloce, vola via. E non solo, ho colto pure tante altre buone riflessioni riguardo questo tema. Si alternano le stagioni e nel passaggio del testimone quasi non ci si accorge dello scambio, perché nel tempo si collocano incastrandosi in modo perfetto. E in questo scenario Noi ci muoviamo fuori Tempo e al di sopra del Tempo, come tutto non dovesse mai avere fine. Eppure si attraversano momenti non facili, spesso drammatici, da cui pare non poter uscire vivi. Poi si nasce di nuovo. “Rinascita” è una parola terribilmente fraintesa, passa come una cosa bella che accade in automatico. Non è così. Diceva Marquez che la vita non comincia quando una madre ci mette al mondo, ma si nasce davvero quando ci si obbliga a partorire noi stessi. La rinascita è, in fin dei conti, un parto. E poi devi ricominciare tutto ma alla luce dell'esperienza vissuta. Parlare con la gente, uscire di casa, leggere un libro, persino ridere e piangere sarà in modo diverso. La paura di fallire e di deludersi, la voglia di trasgredire, le incertezze e le paure. I conflitti nella tua testa, che vivi come reali, la persona che sei stata, quella che vorresti essere e quella che hai paura di diventare combattono, instancabili, ogni volta che devi obbligarti a prendere una decisione, e non vorresti, perché per Te nel tempo che ti appartiene esiste solo il "rosa" di una vita nuova e il "celeste" di un cielo finalmente senza nuvole.

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