venerdì 2 febbraio 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.9) (Io sono qui per Te)

E ti ascolto e il mio sarà ascolto attento. Abbi fiducia. Empatia, quella capacità di immedesimarsi in un'altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d'animo, di vedere le cose dal Suo punto di vista e avere una totale attenzione verso i Suoi sentimenti. Empatia... "sentire in", ma anche essere capaci di uscirne, lucidamente distaccarsi per portare valido aiuto. Guardare negli occhi, ascoltare con tutti i sensi. Sospendere il giudizio. Tutto questo fa l'ascolto empatico. E l'amorevolezza. Se solo considerassimo la diversità dei punti di vista, fossimo umili a tal punto da "scendere" dall'alto della nostra posizione per metterci in sintonia con l'altro, quanti equivoci, conflitti in meno... Pensiamoci, riflettiamo... e cerchiamo di comunicare guardando negli occhi, cogliendo le sfumature. Non bastano le parole così come sono. Ritmo, tono, timbro, voce e intensità incidono non poco nella comunicazione. (comunicazione paraverbale). Come pure non è da sottovalutare la comunicazione non verbale, fatta di gesti, sguardi, atteggiamenti. Qualsiasi opinione è valida in sé. Va considerata per ciò che è, con qualcosa di buono magari da cercare, estrapolare... e il resto da archiviare. Per divergenze di opinioni e malintesi poi conviene confrontarsi sempre in modo "intelligente", quindi che ognuno scelga e prenda il meglio per sé, lasciando all'Altro la stessa possibilità. Non dovremmo fermarci alla prima impressione, andare più in profondità e ricordare che ognuno è una storia a sé e come tale va ascoltata se concesso, compresa e pure accettata. Non è che dobbiamo per forza farne la "Nostra storia" ma alla Nostra affiancarla come esperienza in più di arricchimento. Sarà così concedere una "seconda possibilità", perché no... pure a Noi stessi. Impareremo a metterci in discussione. Scopriremo alla fine che fino ad allora un'infinità di pregiudizi c'avevano ingabbiato, lasciandoci inconsapevoli. Non possiamo farci maestri, semplicemente perché ci manca la base per esserlo. Non esiste testo né manuale per relazionarsi, si tratta di simpatia, sintonia... empatia. Facciamocene una ragione, critici solo con Noi stessi, e così sia.

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