martedì 18 luglio 2023

PENSAVO... (n.12) (Le "sentite pagine")

Ormai son tredici anni che scrivo ogni giorno. Scrivo a tarda sera quando resto in compagnia di me stessa, scrivo ciò che mi succede, la ricca esperienza, le contrarietà che deludono, la forza che raccolgo ogni volta per continuare. Scrivo la realtà e sono sincera. Stasera a distanza di tempo ho riletto con spirito critico le "sentite pagine", pare che io molto in fretta andassi di palo in frasca non tanto per l'argomento, ché questo è logico, quanto per stato d'animo. E con la scrittura è alto il rischio di sembrare "cantafavole" che coglie e raccoglie e di sé veramente poco e niente dice. Per quello che mi riguarda così non è, comunque... Inconsciamente è voler riportare una sorta di equilibrio. Un gran lavoro. Darmi coraggio e contemporaneamente, annullare i latenti "sensi di colpa". Come è facile passare dalla gioia alla malinconia, dal sorriso alla commozione... E se nel parlarsi ci sono pure gli occhi a comunicare, con la scrittura restano le parole soltanto "testimoni" della realtà. Nella condivisione sincera, anche di particolari molto intimi, come pure di gioia esagerata, c'è il tentativo di elaborare il lutto di sé, farsene una ragione insomma. E posso dire che nel mio caso ha quasi sempre funzionato. Perché poi il senso dell'esistenza è nella vita che va avanti, nel bene e nel male un continuo divenire che ridimensiona il significato dell'apparenza.

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