sabato 22 luglio 2023
PENSAVO... (n. 16) (Il giorno dopo la "festa)
A 70 e un giorno ho ricevuto ancora auguri e soprattutto abbracci. Finalmente. Quanto mi sono mancati.
Oggi, in reparto primo giorno dopo il compleanno, gli abbracci delle persone che hanno imparato a conoscermi e mi vogliono bene, hanno restituito l'energia persa per il gran caldo di questi giorni.
Dicevo... degli abbracci così forti e stretti che non potevano non essere sentiti, hanno compiuto una sorta di piccolo miracolo, raggiunto l'obiettivo di far stare bene, così come sostengono psicologi e coach.
Dal canto mio li ho ricambiati tutti con altrettanta sincerità, in un mutuo scambio che è supporto e dimostrazione d'affetto. E come sempre non ho avuto reticenza di alcun tipo, perché graziosamente spudorata.
Ché poi... quando abbraccio, accarezzo e dimostro affetto, sento di essere completamente me stessa. A tutto vantaggio della mia autostima.
Mutuo aiuto anche in questo.
L'abbraccio potrebbe definirsi un "fondamentale" nell'apprendimento del relazionarsi, perché annulla le distanze, completa e migliora il metabolismo.
Si è del tutto se stessi e l'Altro lo avverte.
Sono senza forzate limitazioni perché grata.
Non conservo più quel pudore dei sentimenti puri, che impediva al mio Cuore di esprimersi liberamente, e faceva abortire le manifestazioni più belle. Il sorriso per gentilezza, l'abbraccio d'affetto, la carezza di comprensione.
Mi rendo conto di aver perso i 3/4 della mia vita, e per quest'ultimo che resta? Ce la metto ancora tutta per recuperare.
Spudorata ma con grazia, sono facile agli abbracci e ai baci rumorosi che si sentono, agli slanci di gioia che mostrano i sentimenti. E tutto alla fine sortisce l'effetto pari a quello di una terapia per il benessere.
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