mercoledì 19 luglio 2023

PENSAVO...(n. 13) (Biscotti e zucchero caramellato)

Si parlava di nonne, poi manco a farlo apposta un profumo di biscotti mi ha riportato un ricordo di quelli belli. Nonna Maria, la mamma di mia madre. Di mia nonna ricordo distintamente il profumo di biscotti quando avevo la febbre e mi teneva tra le braccia, e i rombi e i quadrotti di zucchero caramellato. Io ero la Sua nipote preferita, forse perché la prima, e non ne faceva mistero contro la volontà di mia madre. Il ricordo di Lei oggi mi ha commosso, poi stasera tra le mie cose ho trovato un testo che parla di nonne... coincidenza ? Chissà... la Vita tramite varie connessioni ama parlarci così... Lettera di una nonna a sua nipote "Io ti guardo mia cara, mia dolcissima figlia, mia nipote. Sei bella, sei la mia speranza. Le tue radici affondano in me e il mio futuro affonda in te. Ti consegno i miei ricordi, mia cara, perché vivano in te e non si spengano mai. Nei racconti che io ti trasmetto c’è la storia della tua famiglia, c’è un filo conduttore che dalle generazioni di un tempo lontano passa attraverso la mia anima, attraverso quella della tua mamma e arriva fino a te. Nell’infinito ripetersi delle generazioni, in un momento qualunque tra passato e futuro, c’è una piccola isola del tempo dove hanno abitato i tuoi padri e i loro padri e dove tu vivi e vivranno i tuoi figli e i figli dei tuoi figli. Un’isola di cui tu serberai ricordo attraverso me e il ricordo è una fiamma che avvolge e rigenera il tempo perché con essa il passato rinasce a nuova vita. Io ti guardo, mia piccola e ti sorrido, perché di me ti rimangano un ricordo e un’immagine di letizia ed allegria. Perché tu possa portare in te una piccola parte gioiosa di me. Io ti guardo, mia piccola, mia figlia di mia figlia e sono felice". Se rovisto nell'angolo più antico dei miei ricordi, percepisco quindi prima i profumi e poi le scene. E mi rivedo bambina con Lei, col Suo "coprispalle" grigio e lo "scialletto" bianco e rosa per me, odore di "pastarelle" appena sfornate e le mie guance rosse con tracce di farina. Memorie che valgono un tesoro, che sono medicina quando cerchi di trattenere i granelli del tempo, tanto da provare dolore.

3 commenti:

  1. Ho letto questo tuo post e mi sono ritrovata con i lacrimoni scorrere giù per le guance.
    Anche la mia nonna mi manca tantissimo e serbo di lei ricordi meravigliosi che sono sempre associati a qualcosa di buono da mangiare.
    I suoi biscotti. La sua torta di riso. Le sue patatine fritte (non so come mai le venissero sempre un po' "flosce" ma erano sempre di una bontà indescrivibile). I suoi cappelletti e cappellacci di zucca.
    Aveva sempre il grembiule addosso e, quando ero piccola, ne aveva fatti alcuni anche per me. Solo che non la aiutavo mica, io: assaggiavo!
    Mi rivedo in tutto quello che hai scritto. Grazie per aver mosso in me questi ricordi che sanno di buono.

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  2. Grazie a Te.
    Un caro abbraccio.

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  3. A me hai toccato lo scrigno della memoria con le pastarelle.. qualcuno le chiama ancora così? Erano un Patrimonio dell'Umanità dei Nonni.. continuano ad esistere ma solo in dimensioni tutte nostre che ogni tanto qualche dolcissima Maria viene a stuzzicare.. ;)

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