lunedì 10 luglio 2023

PENSAVO... (n.4) (Insofferente dentro)

Non è che faccia così caldo ma sono giorni che mi percepisco insofferente assai. Ed anche con l'operato in contraddizione col pensiero. Che dire...? Poiché la cosa non mi piace, procedo con la consueta autoanalisi. Se e quanto possa dipendere da altri o sia un problema esclusivamente mio. Sono una cancerina, non lo scordiamo, affettuosa, materna ma pure lunatica, e... basta così, ho detto tutto. Dopo l'attenta analisi, affermo con certezza... sono "insofferente dentro". Motivo...? Chissà se devo questa insofferenza dentro al mio vissuto di malattia o invece è naturale evoluzione della persona avanti negli anni. Un tempo non ero mai insofferente, e mi facevo mille paranoie accusando colpi su colpi, e giustificavo gli altri piangendomi addosso, abbattuta, sconfitta per l'ennesima volta, delusa da me stessa. Sorridevo poco, pochissimo, e chissà a quanta gente sarò sembrata scostante ed antipatica. Eppure ero la persona più accomodante del mondo. Adesso pure lo sono, ma non sempre e comuque, perché "insofferente dentro" di fronte all'insofferenza altrui, al rimprovero ingiusto, ad un atteggiamento immotivato o ad una reazione esagerata. Per non parlare poi dell'ipocrisia, perché spesso mi si legge in faccia tutto il disagio. Che strane sensazioni, sono mie e a tratti le sento estranee. Va be', comunque la buonanotte voglio lasciarla a questo giorno che scivola via mentre col pensiero vado oltre, nella vastità dei sentimenti dove è "Tutto" e il suo "Contrario". E così magari trovo la quiete che ora manca.

2 commenti:

  1. Credo che una malattia del genere non potrà mai sparire del tutto, non nel senso di conseguenze fisiche o psichiche, ma proprio come bagaglio di esperienza, cambio di atteggiamento, pensiero, analisi. Il Tutto e il Contrario a braccetto dove altri mai potranno neanche immaginare.

    RispondiElimina
  2. Condivido parola per parola. È come "svelarsi", diventare senza alcun filtro.

    RispondiElimina