mercoledì 17 giugno 2020

SCEGLIERE LA VITA


"Ci sono battaglie che non abbiamo scelto. E poi c'è la vita. E io quella non smetterò mai di sceglierla".
(Carlotta Nobile ; 1988 - 2013)
Non è un pensiero mio, ma ne condivido il senso, parola per parola. Sarà perché a suo tempo ho combattuto la mia "piccola battaglia", sarà perché ho compreso che la vita va scelta ogni giorno, comunque vada. Cosi veramente si resta in piedi, sapete? A dispetto di tutto e pure di qualcuno, amante cronico di tristi presagi.
Scegliere la vita, una scelta coraggiosa perché la prendi come viene, e se pure all'esterno appari disperato, in cuor tuo sai che vuoi andare fino in fondo, e non è disperazione quella che si vede ma i segni della fatica per difendere il primo, sacrosanto dei diritti. Vivere con dignità, nonostante le mutilazioni, le cicatrici e la sofferenza.
Ciò che a volte fa arrabbiare, davvero arrabbiare è la curiosità degli impiccioni, che chiedono, scrutano, s'infiltrano solo per il gusto di farlo, per ritirarsi poi a commentare coi simili loro. Oppure l'indifferenza, che fa sentire soli e abbandonati...
Chi ha vissuto una malattia seria comprende ciò che dico, perché non ce n'è uno solo che non abbia provato sulla propria pelle la morbosità o il menefreghismo altrui. Unico modo per contrastare, resta indiscusso esibire le proprie cicatrici e mostrarsene fieri.
Ricordo il mio primo giorno con la parrucca, entrai nel negozio della pettegola del quartiere con la scusa di acquistare un paio di calze. Cominciò a scrutarmi sott'occhio...
- Scommetto che hai notato il mio nuovo taglio.
La bruciai con lo sguardo e il sorriso.
- Si, veramente... è molto bello.
E già si intravedeva un certo imbarazzo.
- Ci sei cascata! È una parrucca.
- Parrucca... e perché?
- Perché ho un tumore e faccio chemioterapia.
- Uhhh... Gesù Giuseppe e Maria, e u dic' accussì!?
E si segnò tre volte. Io in quel momento avevo scelto di vivere lo stesso, anzi di più, nonostante il tumore, la paura e la grettezza delle persone ignoranti che avrei incontrato sulla mia strada. La "pettegola", degna rappresentante.

Nessun commento:

Posta un commento