lunedì 1 giugno 2020

NON SIAMO CORIANDOLI PORTATI DAL VENTO...


Incisive come sempre le parole odierne del Papa. Nel giorno della festa di Pentecoste, dopo la santa messa, si è affacciato alla finestra del Suo studio per la benedizione e per ribadire il concetto di fraterna uguaglianza di fronte allo Spirito Santo.
Niente di astratto, anzi... ognuno parte di un tutto non può essere escluso, trascurato neppure nella vita terrena.
L'umanità provata da dolore e morte deve stringersi unita se vuole farcela.
Da questa crisi della pandemia non verremo fuori come eravamo prima. Saremo peggiori o migliori di prima. Mettiamoci impegno per essere migliori, ricordando che Dio prevede già sulla terra un posto dignitoso per Tutti.
Per lo Spirito non siamo coriandoli portati dal vento, ma tessere di un bellissimo mosaico, e nessuna di queste può restare fuori, perché considerata meno utile e di minor valore. In un mosaico infatti, tutte veicolano la luce e la trasformano in colore per l'insieme.
Il triste evento della pandemia ha purtroppo evidenziato le grosse falle del sistema, la sanità in primis e l'economia ne hanno fortemente risentito. E se vero è che il mondo nel corso dei secoli non è poi stato tanto diverso, lo è altrettanto che ormai la misura era colma, perché tanta la supremazia all'arricchimento smodato, alcuna rilevanza alla "persona".
Gli uomini hanno fatto le "cicale", non considerando che conti così non sempre tornano, soprattutto quando si investe il "maltolto", e nemmeno nel modo giusto.
Ed ora ci si ritrova nella stessa barca. Meriteranno ascolto gli inviti ripetuti dal Santo Padre?
Ora più che mai non è sano fare le vittime ed essere pessimisti, e il narcisista si vesta finalmente di umiltà. Uniti nello Spirito apriamoci alla Speranza.

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