venerdì 12 giugno 2020

LA PERSONA PREPARATA


Pensavo stamattina ancora alla giornata di ieri, raffiguravo mentalmente ogni mia azione e persino movimento, mi riascoltavo nelle parole dette. Son cose che ho sempre fatto, pure in tempi non sospetti, ma oggi avevano il valore di una verifica, la mia solita autocritica per migliorare o sbagliare meno.
Tra pensieri e parole ecco che s'infiltra un sms dal contenuto che forse avrei dovuto capire, ma al momento per me risultava buio pesto.
Qualcuno mi faceva notare che non ci s'improvvisa accanto ad un paziente oncologico, a capirlo, ad aiutarlo. Bisogna essere preparati... studiare.
Questa cosa mi ha dato da pensare. Reputo non sia così importante lo "studio", determinante invece la "preparazione", ma in affetto, capacità d'ascolto, empatia... comprensione. La Persona preparata quando è accanto ad un paziente oncologico non ha bisogno di alcun blocknotes, appunta tutto sul Cuore e mette in memoria tra i pensieri più cari.
La Persona preparata può non avere alcun titolo, resta comunque un "professionista", specialista in sentimenti umani.
Pure convinta di tutto questo, però sono rimasta perplessa... il "senso" del messaggio era per me?
Ho preferito pensare fosse allusivo ad Altri, e ho continuato nelle mie faccende sempre in ritardo.
Squilla il telefono...
- Maria, sei Tu...?
Ma come mai Lui che non sentivo né tantomeno vedevo da cinque mesi, proprio oggi chiamava me?
- Senti, volevo leggerti l'esito dell'ultima TAC.
- Ascolta, io non sono medico...
- E che fa... manco io sono medico, però so leggere.
- Appunto, e io che devo fare?
- Tu ascolti, perché sei in mezzo a Noi, sei una di Noi.
Ecco, l'Amico aveva detto tutto, aveva dato esito al mio dubbio in sospeso. Esattamente come accade sempre e al momento giusto in certe giornate dall' "indirizzo" sbagliato.

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