venerdì 5 giugno 2020

ABBRACCI RASSICURANTI


Quando mia madre era in vita, l'abbraccio più rassicurante in assoluto era il Suo, fino a tre mesi fa poi ho donato anch' io abbracci. Uno per ogni giorno, molti per tanti giorni. Tutto con gran calore, affetto, amore.
Al momento non sappiamo ancora se e quando torneremo a farlo, e intanto nascono e si evidenziano nuovi bisogni.
Calate le certezze, occorrono le rassicurazioni, e quando l'uomo non può assicurarne alcuna? Allora bene sarà essere pronti ad accogliere abbracci dalla natura, dalle melodie, dai ricordi.
Mentre scrivo ad esempio, mi raggiunge l'odore dei tigli. È meglio concentrarsi su qualcosa che coglie all'improvviso, allontana le preoccupazioni.
Abito su un viale di tigli in corsa, questo è periodo di fioritura, e il loro profumo mi riporta ogni anno dei ricordi che amo annotare e poi mi conforta rileggere. Profumi, sapori e melodie sono stimoli potenti per la memoria.
Si tende a voler presto dimenticare quel che segna nell'immediato, poi c'è la "quiete" e quando il pensiero torna al passato, è tutto diverso perché rimangono solo le impressioni che se buone si fissano per sempre come bei ricordi, altrimenti si trasformano in insegnamenti da tenere in gran conto per il futuro.
Col profumo dei tigli rinverditi e in fiore, il presente ed il passato si fondono verso un futuro che non è dato conoscere nella parabola che è la vita. Ma forse è meglio così, perché almeno si potrà sognare.

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