mercoledì 25 aprile 2018

QUANDO SARA' IL MOMENTO


Incomincio da me, ma di me non parlerò a lungo perché partirò in tono minore e non intendo rattristare. Non sono pensieri negativi né malinconici, sono necessari, partono da un Cuore che ama in modo incondizionato e da una mente che pensa, pensa di continuo, e immagina.
Penso a quando sarà il momento e nessuno piangerà, perché avrò voluto che questo non accadesse, e fatto in modo anzi che fosse il contrario. Un sorriso per ogni ricordo.
Non aggiungo altro, solo la motivazione di questo inizio a me insolito.
Stamane ho letto il post di un professionista della psiche, faceva riferimento a quanti di coloro che soffrono per la patologia che ci riguarda, nel virtuale costretti spesso ad indossare una maschera oppure nascondersi ogni tanto per non dire esplicitamente come stanno, si sentono o che cosa provano. Costretti da se stessi per non privare della speranza Chi legge, e forse pure quella parte che appartiene loro ostinatamente tenace a crederci. Bene, da ciò la mia forte decisione. Cominciare con un pensiero che mi accompagna ogni giorno, ogni istante e che pur facendo riferimento alla conclusione, non mette tristezza ma conforta. Come un'uscita di scena naturale, semplicemente perché quella scena non può essere occupata più del dovuto. Si lascia spazio ad altro e Altri perché la "rappresentazione" continui, solo qualche flashback come ricordo, poi si va avanti. Siamo "uno di un Tutto", non si può dimenticare.
Ripeto sempre che ho cominciato a vivere otto anni fa, e poiché sono soddisfatta di come sto vivendo, aggiungo che non sono stati e spero non saranno... se mi sarà consentito ancora... anni sprecati. Entusiasmo, passione, voglia di fare... e poi... cadere e rialzarmi, restare delusa eppure motivarmi ancora, fanno sì che non smetta mai di condividere speranza e amore per sé e gli Altri, e nello stesso tempo di cogliere da Altri insegnamento e forza.
Sempre stamattina ho fatto un bell'incontro, c'è stato uno scambio che mi ha riportato in piedi quando pensavo di essere alle corde. Un ascolto reciproco, anzi a tre, e la cosa è stata bella anche per questo, scoprire fiducia e riscontro pure da Chi, estraneo a tutto quanto, avrebbe potuto fare come le tre scimmiette e invece si è fatto addirittura portavoce e promoter di un sorriso e una luce negli occhi che non gli appartenevano.

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