sabato 7 aprile 2018

DITE VOI... MA NE VALE LA PENA?


Ne vale la pena, si perché forse non sarei qui a ripetere le stesse cose quasi tutti i giorni, come fosse una nenia o ancor di più un mantra benefico. Vale la pena per me che scrivo e per Chi legge, spinto prima dall'affezione e poi per convinzione.
Se ne parla e si smitizza il fatto in sé, l'evento e la paura. Non sono la sola a pensarlo, ed è una gioia incontrare e confrontarmi, e infine confluire insieme oltre.
Sei troppo avanti, non hai bisogno di nulla. Nessun aiuto né sostegno.
Così è stato detto da una psicologa ad una giovane donna che ho conosciuto stamattina, e in queste parole mi sono ritrovata perché fu lo stesso per me, incredula che fino a quel momento in ogni situazione si era vista sempre piccolissima ai piedi di una montagna. Poi...
Finalmente!... "autostima" a 4 stelle, anche se miravo più in alto ancora, alla quinta che costituisce l'eccellenza.
Oggi ho solo ricordato quel 6 aprile di otto anni fa, ma il primo anniversario lo festeggiai in piena regola, con pizza e pasticcini e non perché di solito si fa così, un po' salato e un po' dolce. Per me assumeva un valore simbolico, il salato era la fatica per riconquistarmi la vita che avevo temuto di perdere, e il dolce tutto il sostegno e l'affetto che avevo ricevuto.
Un affetto che poi avrei moltiplicato per 10... 100... 1000 e mille ancora fino a farlo diventare quel sentimento contagioso che in breve abbraccia sempre di più e fa sentire tutt'uno con chi avvicini, quando siedi al fianco, gli chiedi come sta e di rimando ti racconta la Sua storia perché non ne può più di tenersela dentro e sente che di te si può fidare. Senza trascurare i particolari, pure quelli più crudi e dolorosi, perché così elabora e prende le distanze, naturalmente.
E ogni giorno è considerato un dono, perché sicuramente lo è, non per merito, non da sprecare ma "talento" da impiegare, capitale da investire per il bene comune.
Questo vuol dire, riprendere in mano la propria vita e darle un valore aggiunto. Io voglio crederci e ci credo.
E ogni "grazie" vale un sorriso per tutte le giornate che non saranno giuste, fuori le righe, quando sembrerà di non aver fatto bene o abbastanza. Perché sono convinta... per essere grati si deve fare sempre meglio, con il sorriso ad ogni lacrima.

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