La cosa più importante che ho imparato dalla malattia e da tutto il resto, è stata la "flessibilità", che fisicamente si può ridurre ad essere come giunchi, capaci di piegarsi assecondando il vento, senza spezzarsi.
E' bella questa immagine, più di una metafora, dà l'idea di come essere invulnerabile ma nello stesso tempo accomodante. E in effetti sono due "stati" non in contrapposizione, perché... e qui l'argomento si espande... soprassedere su alcune questioni, cercare un accomodamento rende più forti, pure se pare un segno di debolezza. E poi regala serenità a largo raggio, nel senso che sereno è per primo Chi è flessibile, e contenta l'altra parte che si confronta, fosse uno solo o un intero gruppo.
Da soli non si va da nessuna parte... e ciò andrebbe ricordato sempre e non qualche volta, così che per accogliere e far sentire accolti converrebbe essere meno severi e non proprio rigidi, mai tesi.
La Flessibilità, era impossibile per me prenderla in considerazione. I programmi erano da rispettare, non si doveva cambiare mai idea, persino gli oggetti dovevano occupare sempre lo stesso posto. Inflessibile con me stessa e gli Altri, e per questo penso di aver perso tempo, affetto e simpatia. Poi lo stravolgimento della mia esistenza e il dolore, l'opportunità e l'insegnamento. Tanto Amore da donare e ricevere in dono, e alla malora le regole, gli schemi, gli orari e tutti quegli accidenti inutili che privano la vita dell'essenziale bello e vero.
Tutto ciò che ho imparato ad apprezzare ha un valore che non potrei quantificare, è una ricchezza enorme che sto accumulando e spendendo continuamente, un tesoro che nessun forziere potrà contenere nè banca possedere.
Poche sono le situazioni nella vita in cui "procedere" da soli porta risultati positivi... forse solo quando è da prendere una decisione importante, vitale ma anche in questo caso, prima è stato indispensabile un "confronto" per capire ed elaborare.
Da soli non si va da nessuna parte... non è un aforisma o perla di saggezza, è verità testata e conquista sul campo. Comporta, è vero, qualche rinuncia ma sono corpo, mente e spirito a beneficiarne subito e totalmente.
E' bella questa immagine, più di una metafora, dà l'idea di come essere invulnerabile ma nello stesso tempo accomodante. E in effetti sono due "stati" non in contrapposizione, perché... e qui l'argomento si espande... soprassedere su alcune questioni, cercare un accomodamento rende più forti, pure se pare un segno di debolezza. E poi regala serenità a largo raggio, nel senso che sereno è per primo Chi è flessibile, e contenta l'altra parte che si confronta, fosse uno solo o un intero gruppo.
Da soli non si va da nessuna parte... e ciò andrebbe ricordato sempre e non qualche volta, così che per accogliere e far sentire accolti converrebbe essere meno severi e non proprio rigidi, mai tesi.
La Flessibilità, era impossibile per me prenderla in considerazione. I programmi erano da rispettare, non si doveva cambiare mai idea, persino gli oggetti dovevano occupare sempre lo stesso posto. Inflessibile con me stessa e gli Altri, e per questo penso di aver perso tempo, affetto e simpatia. Poi lo stravolgimento della mia esistenza e il dolore, l'opportunità e l'insegnamento. Tanto Amore da donare e ricevere in dono, e alla malora le regole, gli schemi, gli orari e tutti quegli accidenti inutili che privano la vita dell'essenziale bello e vero.
Tutto ciò che ho imparato ad apprezzare ha un valore che non potrei quantificare, è una ricchezza enorme che sto accumulando e spendendo continuamente, un tesoro che nessun forziere potrà contenere nè banca possedere.
Poche sono le situazioni nella vita in cui "procedere" da soli porta risultati positivi... forse solo quando è da prendere una decisione importante, vitale ma anche in questo caso, prima è stato indispensabile un "confronto" per capire ed elaborare.
Da soli non si va da nessuna parte... non è un aforisma o perla di saggezza, è verità testata e conquista sul campo. Comporta, è vero, qualche rinuncia ma sono corpo, mente e spirito a beneficiarne subito e totalmente.
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