Anche se ben informati e scrupolosi, spesso è all'inizio di un percorso terapeutico che si fanno gli errori più grossolani, e non per propria responsabilità.
Ad esempio nelle prime fasi della chemioterapia, a causa della preoccupazione per la perdita di peso si consiglia il consumo di carne, oppure si prescrivono integratori alimentari con aminoacidi ramificati, quando invece questi attivano l'oncogene mTOR e aumentano la crescita tumorale.
Al fatidico traguardo dei "5 anni di sopravvivenza" poi, erroneamente si pensa di poter andare a briglia sciolta tanto "ormai il cancro è arrivato e passato", e invece massima dovrà essere la prevenzione nutrizionale nei sopravviventi.
I "pilastri" in questa fase post tumorale sono:
- Tenere bassa la glicemia (al di sotto dei 90 mg/100 ml)
- Tenere bassa l'insulinemia
- Tenere bassi i fattori di crescita (IGF1)
- Spegnere l'infiammazione (azzerare la PCR)
- Limitare il consumo di cibi ad elevato contenuto di poliamine (peperoni, melanzane, pomodori, succo di arancia). I pomodori meglio cotti che crudi, infatti il concentrato di pomodoro contiene il massimo di licopene, antitumorale. Per quanto riguarda le arance, è meglio mangiare un'arancia che bere una spremuta in quanto per averne una quantità appagante servirà ben più di una, quindi una ragguardevole concentrazione di poliamine. In conclusione tanto buon senso, evitare in un solo giorno il consumo degli alimenti su citati. Putrescina, spermina, spermidina sono poliamine indispensabili per la proliferazione delle cellule, purtroppo non solo quelle buone.
Nei soggetti sani, anche se la glicemia è nella norma ma con valori di poco superiori ai 100 mg/100 ml, rispetto a coloro con glicemia al di sotto di 90 mg/100 ml, aumenta il rischio di neoplasia a:
- Fegato, vie biliari e pancreas
- Colorettale
- Mammella
- Vescica
- Tiroide
- Prostata
- Cervice uterina
Questo perché normalmente in ogni organismo umano vengono prodotte cellule neoplastiche che in condizioni a loro favorevoli, si aggregano dando origine ad un tumore.
Importante è tenere molto bassa la PCR, che pure all'interno della normalità dà cattiva prognosi ai tumori orofaringei, gastrointestinali, ai linfomi e alle neoplasie delle vie urinarie, oltre al carcinoma della mammella e della prostata.
Cambiare stile di vita è una scelta radicale che riguarda la giusta alimentazione, una valida e regolare attività fisica ( correre tre ore a settimana, cominciando con un allenamento graduale a passo sostenuto), e una costante serenità mentale, per quest'ultima pure converrà allenarsi con tecniche e strategie finché diventerà quasi connaturata da sempre.
Ad esempio nelle prime fasi della chemioterapia, a causa della preoccupazione per la perdita di peso si consiglia il consumo di carne, oppure si prescrivono integratori alimentari con aminoacidi ramificati, quando invece questi attivano l'oncogene mTOR e aumentano la crescita tumorale.
Al fatidico traguardo dei "5 anni di sopravvivenza" poi, erroneamente si pensa di poter andare a briglia sciolta tanto "ormai il cancro è arrivato e passato", e invece massima dovrà essere la prevenzione nutrizionale nei sopravviventi.
I "pilastri" in questa fase post tumorale sono:
- Tenere bassa la glicemia (al di sotto dei 90 mg/100 ml)
- Tenere bassa l'insulinemia
- Tenere bassi i fattori di crescita (IGF1)
- Spegnere l'infiammazione (azzerare la PCR)
- Limitare il consumo di cibi ad elevato contenuto di poliamine (peperoni, melanzane, pomodori, succo di arancia). I pomodori meglio cotti che crudi, infatti il concentrato di pomodoro contiene il massimo di licopene, antitumorale. Per quanto riguarda le arance, è meglio mangiare un'arancia che bere una spremuta in quanto per averne una quantità appagante servirà ben più di una, quindi una ragguardevole concentrazione di poliamine. In conclusione tanto buon senso, evitare in un solo giorno il consumo degli alimenti su citati. Putrescina, spermina, spermidina sono poliamine indispensabili per la proliferazione delle cellule, purtroppo non solo quelle buone.
Nei soggetti sani, anche se la glicemia è nella norma ma con valori di poco superiori ai 100 mg/100 ml, rispetto a coloro con glicemia al di sotto di 90 mg/100 ml, aumenta il rischio di neoplasia a:
- Fegato, vie biliari e pancreas
- Colorettale
- Mammella
- Vescica
- Tiroide
- Prostata
- Cervice uterina
Questo perché normalmente in ogni organismo umano vengono prodotte cellule neoplastiche che in condizioni a loro favorevoli, si aggregano dando origine ad un tumore.
Importante è tenere molto bassa la PCR, che pure all'interno della normalità dà cattiva prognosi ai tumori orofaringei, gastrointestinali, ai linfomi e alle neoplasie delle vie urinarie, oltre al carcinoma della mammella e della prostata.
Cambiare stile di vita è una scelta radicale che riguarda la giusta alimentazione, una valida e regolare attività fisica ( correre tre ore a settimana, cominciando con un allenamento graduale a passo sostenuto), e una costante serenità mentale, per quest'ultima pure converrà allenarsi con tecniche e strategie finché diventerà quasi connaturata da sempre.
Tutti e tre post letti attentamente, molto interessanti... Grazie Maria. ♥
RispondiEliminaVerissimo, Ale. Ne seguiranno altri.
EliminaUn abbraccio.
Mary