martedì 31 ottobre 2017

SE PERDO LA CALMA...



Stasera prosieguo dell'approfondimento del tema, la rabbia. Al termine dell'ultimo incontro c'eravamo lasciati con il proposito di riprenderlo, misurandone anche l'entità in ognuno attraverso un questionario che mostrava le varie reazioni di un individuo al momento e in generale, e le azioni per controllarla e contenerla.
Alla valutazione di alcuni questionari tra i presenti si è riscontrato un discreto equilibrio, interessante è stato anche constatare per uno in particolare una differenza di rilievo tra rabbia provata al momento e quella caratteriale.
La rabbia, come si è già detto, è un'emozione non del tutto negativa che presenta molte sfaccettature, ognuna con caratteristiche proprie. C'è differenza infatti fra Aggresività, Violenza, Frustrazione e Rabbia stessa.
L'Aggressività è un fenomeno complesso che rientra nelle problematiche legate al manifestarsi della violenza negli esseri umani. Le dinamiche che conducono ai conflitti violenti tra le persone, il loro legame con gli istinti primari, sono state oggetto di studio a lungo e solo recentemente sono orientate verso un parziale chiarimento. Resta infatti una ricca tradizione di ricerca sull'aggressività e molte teorie sul suo funzionamento, ma senza un "locus" nel quale questi studi possano ritrovarsi, ad esempio non è definita una psicologia dell'aggressività, così che le conoscenze sull'argomento siano limitate e quindi impossibili da sfruttare al fine di ridurre i comportamenti aggressivi e violenti nella società.
La Violenza in generale è un'azione molto intensa che ha come fine portare danno grave a una o più persone o animali, e compiuta da una o più persone che operano sinergicamente. E' violenza anche una forma specifica di forza il cui scopo è danneggiare o distruggere l'oggetto, o ancora agire con pressione psicologica su un animale. Quindi la violenza non implica necessariamente un danno fisico.
Inoltre può agire nel tempo, mentre l'aggressività è un impulso spontaneo, una manifestazione vitale che può trasformarsi pure in violenza ma altresì in grinta.
C'è un'aggrssività sana, creativa, appassionata che permette di fare cose mai pensate, fronteggiare le situazioni, sentirsi vivi e partecipi. Come c'è pure una collera etica, manifestazione comprensibile di fronte alle ingiustizie.
C'è l'insofferenza che viene fuori dal dolore, la stizza per non sentirsi compresi ed apprezzati, infine c'è l'arrabbiarsi perché si odia ma anche perché si ama, magari contrastati o non ricambiati. Ci si arrabbia per ostilità ma pure per amicizia, perché si vuole il bene dell'Altro e si fa di tutto ma non si riesce. Frustrati si resta delusi o per meglio dire, demoralizzati.

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