Già, e comunque non prima di aver detto tutto ciò che si deve, chiarito dubbi, stabilito il punto di partenza e soprattutto gli obiettivi, ché senza questi si brancola quasi al buio e inconsapevoli.
Sono ripresi stasera gli incontri periodici del GAMA con nuove prospettive e qualche novità.
Alla ripresa, come al solito aria allegra e festaiola da "primo giorno di scuola". Il piacere di ritrovarsi per un altro "pezzo di strada insieme" fa sentire carichi di entusiasmo, e ognuno per un momento dimentica quella parte di vissuto scomodo o in quel contesto riesce a vederlo in modo diverso.
Raffaella, la Presidente dà inizio all'incontro presentando la "squadra" del Direttivo, e facendo il punto della situazione con i notevoli passi in avanti compiuti per l'impegno e l'abnegazione di Tutti, secondo le disponibilità individuali. Importanti le figure professionali che offrono il proprio contributo per la crescita dell'intero gruppo, lo psiconcologo Salvatore e la life coach Tiziana. Entrambi hanno presentato stasera al gruppo proposte interessanti, mirate ad una maggiore partecipazione globale. Ché non siano sempre le stesse persone a parlare ma trovino stimolo anche altri ad aprirsi, esprimere opinioni, condividere eventuali malesseri e pure strategie. Insieme è meglio non è solo uno slogan, deve diventare un "programma" imprescindibile di ogni attività. Come ad esempio, il progetto "Più belle di prima" - Make Up in corsia, non sarebbe possibile se non ci fosse la piena collaborazione tra le operatrici volontarie, Anna Maria, Pina e Michela, instancabili e sempre animate da spirito di solidarietà. Certo c'è ancora molto da fare, migliorare l'organizzazione dei turni dei volontari, favorire l'ingresso di altri aspiranti che siano però formati adeguatamente al servizio, ridimensionare i canali della comunicazione, fare insomma le cose in modo ancora più serio perché la visibilità raggiunta e non solo, pure i traguardi non siano traditi da falsa euforia e conseguente superficialità.
Personalmente voglio soffermarmi sulla testimonianza di una nuova componente del gruppo, Chiara. Ha parlato della sua esperienza, operata al seno nel 1991 e venuta fuori dal tumore, ha vissuto il periodo di circa quindici anni in pace con se stessa e il mondo, assaporando una serenità completa a tutti i livelli, mai provata prima, tanto da ringraziare Dio per questo "regalo" che le aveva permesso di scoprire in sé una nuova persona. Passato quel tempo però si è ritrovata ad affrontare una recidiva per cui ancora sta combattendo, e a questo punto il Suo atteggiamento è totalmente cambiato. Prova una sorta di rabbia latente, si sente tradita nella fiducia che non vede più come alleata, e si sentirebbe sola dopo aver avuto tante amiche, ora defilatesi, che l'avevano sostenuta nella prima parte della malattia, se non avesse una "sorellina" piccola che ora si prende cura di lei, come una mamma. Questa cosa la conforta ma nello stesso tempo evidenzia una condizione che le pesa come fatto irreversibile.
La storia di Chiara ha molti punti in comune con tante delle nostre, la mia compresa. Ci sarebbe da aprire una discussione, potrebbe essere un "imput" per incominciare quella condivisione globale di cui sopra... chissà...
Il primo giorno del GAMA così è andato, tra il serio e il faceto, i buoni propositi e un accenno di severità, proprio come a scuola. E come le feste a scuola si è concluso, con dolcezza a volontà.
Sono ripresi stasera gli incontri periodici del GAMA con nuove prospettive e qualche novità.
Alla ripresa, come al solito aria allegra e festaiola da "primo giorno di scuola". Il piacere di ritrovarsi per un altro "pezzo di strada insieme" fa sentire carichi di entusiasmo, e ognuno per un momento dimentica quella parte di vissuto scomodo o in quel contesto riesce a vederlo in modo diverso.
Raffaella, la Presidente dà inizio all'incontro presentando la "squadra" del Direttivo, e facendo il punto della situazione con i notevoli passi in avanti compiuti per l'impegno e l'abnegazione di Tutti, secondo le disponibilità individuali. Importanti le figure professionali che offrono il proprio contributo per la crescita dell'intero gruppo, lo psiconcologo Salvatore e la life coach Tiziana. Entrambi hanno presentato stasera al gruppo proposte interessanti, mirate ad una maggiore partecipazione globale. Ché non siano sempre le stesse persone a parlare ma trovino stimolo anche altri ad aprirsi, esprimere opinioni, condividere eventuali malesseri e pure strategie. Insieme è meglio non è solo uno slogan, deve diventare un "programma" imprescindibile di ogni attività. Come ad esempio, il progetto "Più belle di prima" - Make Up in corsia, non sarebbe possibile se non ci fosse la piena collaborazione tra le operatrici volontarie, Anna Maria, Pina e Michela, instancabili e sempre animate da spirito di solidarietà. Certo c'è ancora molto da fare, migliorare l'organizzazione dei turni dei volontari, favorire l'ingresso di altri aspiranti che siano però formati adeguatamente al servizio, ridimensionare i canali della comunicazione, fare insomma le cose in modo ancora più serio perché la visibilità raggiunta e non solo, pure i traguardi non siano traditi da falsa euforia e conseguente superficialità.
Personalmente voglio soffermarmi sulla testimonianza di una nuova componente del gruppo, Chiara. Ha parlato della sua esperienza, operata al seno nel 1991 e venuta fuori dal tumore, ha vissuto il periodo di circa quindici anni in pace con se stessa e il mondo, assaporando una serenità completa a tutti i livelli, mai provata prima, tanto da ringraziare Dio per questo "regalo" che le aveva permesso di scoprire in sé una nuova persona. Passato quel tempo però si è ritrovata ad affrontare una recidiva per cui ancora sta combattendo, e a questo punto il Suo atteggiamento è totalmente cambiato. Prova una sorta di rabbia latente, si sente tradita nella fiducia che non vede più come alleata, e si sentirebbe sola dopo aver avuto tante amiche, ora defilatesi, che l'avevano sostenuta nella prima parte della malattia, se non avesse una "sorellina" piccola che ora si prende cura di lei, come una mamma. Questa cosa la conforta ma nello stesso tempo evidenzia una condizione che le pesa come fatto irreversibile.
La storia di Chiara ha molti punti in comune con tante delle nostre, la mia compresa. Ci sarebbe da aprire una discussione, potrebbe essere un "imput" per incominciare quella condivisione globale di cui sopra... chissà...
Il primo giorno del GAMA così è andato, tra il serio e il faceto, i buoni propositi e un accenno di severità, proprio come a scuola. E come le feste a scuola si è concluso, con dolcezza a volontà.
Nessun commento:
Posta un commento