Meta di questo mercoledì dei Nostri, la graziosa Rocchetta Sant'Antonio. Attraverso una campagna dal panorama anomalo e finalmente senza ausilio né di Tom e neppure di tom, siamo giunti a destinazione, un paese dalla geometria ordinata e perfetta, le strade saliscendi pulite e quasi tirate a lucido, le case dai balconi fioriti. Un posto da riscoprire anche con l'aiuto di Chi si incontra per strada, si affaccia alla porta, o ti prepara il caffè. Persone cordiali e disponibili che precedono le richieste, invitano a tornare. E' capitato a Noi, oggi.
Lo stradario di Rocchetta non è granché ricco, poche strade hanno un nome, si preferisce parlare di rioni...
- Scusate, capo... che via è questa?
- Non è propriamente una via. E' rione Santa Maria.
Da un ampio e alto portone viene fuori al richiamo un uomo vicino ai 70, più che robusto con un camice da meccanico. Ci siamo fermati proprio lì davanti, attirati dal motivo di una canzone di Baglioni che fece da colonna sonora alla Nostra prima estate insieme, e poi da tutto un apparato penzolante dal soffitto. Cose disparate di varie epoche, foto vintage incorniciate, cartine geografiche, e oggetti appartenenti all'antica civiltà contadina. Pareva un museo riveduto e corretto tra l'antico e il moderno per bizzarra esposizione...
- Moglie e figlia dicono che devo buttare via tutto. E che si può una cosa del genere? L'antico è storia, e la storia è maestra di vita. Ora sono in pensione, ma ero artigiano e continuo a fare qualcosina per favorire un parente o un amico, e lo faccio qui, circondato dai ricordi...
Da quel luogo magico era impossibile andare via senza qualche scatto, anzi è stato proprio l'artigiano col camice da meccanico poi a invitarci a farlo. Siamo andati via, e se prima c'era parso di essere in un museo, all'uscita netta è stata la sensazione di essere passati per il laboratorio-studio di uno scenografo, tra quelli più ricchi di idee.
E a proposito di idee fervide e fantasiose, che dire del secondo "personaggio" incontrato? Barista, proprietario di cinema-teatro-discoteca, tutto in un solo blocco dal pretenzioso nome... "Manhattan", dotato di grande immaginazione, quante ne ha raccontate...
Una storia soprattutto che da giovane era solito raccontare a "scopo malandrino"...
(continua...)
Lo stradario di Rocchetta non è granché ricco, poche strade hanno un nome, si preferisce parlare di rioni...
- Scusate, capo... che via è questa?
- Non è propriamente una via. E' rione Santa Maria.
Da un ampio e alto portone viene fuori al richiamo un uomo vicino ai 70, più che robusto con un camice da meccanico. Ci siamo fermati proprio lì davanti, attirati dal motivo di una canzone di Baglioni che fece da colonna sonora alla Nostra prima estate insieme, e poi da tutto un apparato penzolante dal soffitto. Cose disparate di varie epoche, foto vintage incorniciate, cartine geografiche, e oggetti appartenenti all'antica civiltà contadina. Pareva un museo riveduto e corretto tra l'antico e il moderno per bizzarra esposizione...
- Moglie e figlia dicono che devo buttare via tutto. E che si può una cosa del genere? L'antico è storia, e la storia è maestra di vita. Ora sono in pensione, ma ero artigiano e continuo a fare qualcosina per favorire un parente o un amico, e lo faccio qui, circondato dai ricordi...
Da quel luogo magico era impossibile andare via senza qualche scatto, anzi è stato proprio l'artigiano col camice da meccanico poi a invitarci a farlo. Siamo andati via, e se prima c'era parso di essere in un museo, all'uscita netta è stata la sensazione di essere passati per il laboratorio-studio di uno scenografo, tra quelli più ricchi di idee.
E a proposito di idee fervide e fantasiose, che dire del secondo "personaggio" incontrato? Barista, proprietario di cinema-teatro-discoteca, tutto in un solo blocco dal pretenzioso nome... "Manhattan", dotato di grande immaginazione, quante ne ha raccontate...
Una storia soprattutto che da giovane era solito raccontare a "scopo malandrino"...
(continua...)
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