Non riesco a definire la mia condizione attuale, di questo momento preciso. Se sono irritata o irritabile, pignola o pedante, oppure semplicemente una persona che vede subito le soluzioni cui Altri oppongono invece problemi, cavilli ed altre astruserie varie ed eventuali.
Tutto si supera, perché ad ogni intoppo sopravvivi, puoi fare scelte giuste o meno, sarà comuque ciò che fa per Te, se per Te lo riservi, non cerchi il consenso generale e ne assumi le responsabilità.
Almeno questa è la mia condotta, e non dico sia perfetta però mi fa vivere serena.
Se mi si presenta un problema importante, prima di perderci le notti, cerco di frazionarlo, ridurlo ai minimi termini, e con la semplificazione in atto mi metto d'accordo. Pacifica convivenza step by step per continuare.
Bene, anche le mie "attività" a questo punto risentono di tale linea che trovo benefica, la metto pure a disposizione ma poi... trovo Chi rompe le uova nel paniere, ed è come avessi fatto tanta fatica per niente. Mi verrebbe proprio di dirgliene quattro, ma poi considero che non vale la pena rischiare di passare per ciò che non sono e magari avere torto, così finisco col mordermi le labbra di fronte all'eccelsa qualità di coccio di certi soggetti e faccio finta di niente o fingo di far finta di niente perché per un po' mi punzecchia la stizza e mi intristisce la delusione.
Va bene che non siamo Tutti uguali, ma sarà così difficile pensare che un gesto gentile può alleviare anche una grande sofferenza, e di contro non occorre fare proclami per far sentire la propria vicinanza alla suddetta sofferenza?
Non per Tutti è uguale, stato d'animo, condizione, malattia, ma si può essere ugualmente e in modo autentico empatici senza mettersi a confronto, paragonarsi. Basta prendere le distanze da quel che si è, ed essere per l'Altro. Annullare la propria condizione o malattia, e naturalmente anche lo stato d'animo cambierà.
Tutto si supera, perché ad ogni intoppo sopravvivi, puoi fare scelte giuste o meno, sarà comuque ciò che fa per Te, se per Te lo riservi, non cerchi il consenso generale e ne assumi le responsabilità.
Almeno questa è la mia condotta, e non dico sia perfetta però mi fa vivere serena.
Se mi si presenta un problema importante, prima di perderci le notti, cerco di frazionarlo, ridurlo ai minimi termini, e con la semplificazione in atto mi metto d'accordo. Pacifica convivenza step by step per continuare.
Bene, anche le mie "attività" a questo punto risentono di tale linea che trovo benefica, la metto pure a disposizione ma poi... trovo Chi rompe le uova nel paniere, ed è come avessi fatto tanta fatica per niente. Mi verrebbe proprio di dirgliene quattro, ma poi considero che non vale la pena rischiare di passare per ciò che non sono e magari avere torto, così finisco col mordermi le labbra di fronte all'eccelsa qualità di coccio di certi soggetti e faccio finta di niente o fingo di far finta di niente perché per un po' mi punzecchia la stizza e mi intristisce la delusione.
Va bene che non siamo Tutti uguali, ma sarà così difficile pensare che un gesto gentile può alleviare anche una grande sofferenza, e di contro non occorre fare proclami per far sentire la propria vicinanza alla suddetta sofferenza?
Non per Tutti è uguale, stato d'animo, condizione, malattia, ma si può essere ugualmente e in modo autentico empatici senza mettersi a confronto, paragonarsi. Basta prendere le distanze da quel che si è, ed essere per l'Altro. Annullare la propria condizione o malattia, e naturalmente anche lo stato d'animo cambierà.
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