Stasera martellante passa per la mente qualcosa che so di certo essere un titolo di una canzone. Molti la ricorderanno, era di fine anni '60, la cantava un gruppo musicale, i Rockes mi pare. Ero adolescente con tanti sogni e una lunga strada davanti, perciò mi piaceva molto non solo perché era orecchiabile ma pure per il testo che parlava di azzurro e speranze...
"Ma noi che stiamo correndo
avanzeremo di più
Ma non vedete che il cielo
ogni giorno diventa più blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno..."
Tempo passò e anni trascorsero, e ogni tanto mi ritrovavo a canticchiarla mentre sfaccendavo, soprattutto quando qualcosa non andava come avrebbe dovuto, e nei momenti che ora definisco di "falso vuoto esistenziale", perché mi sentivo fuori luogo in tutti i sensi pur avendo fatto scelte completamente libere...
"Ma non vedete che il cielo
ogni giorno diventa più blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno..."
Già, perché spazzavo i pensieri frustranti per trovarci il sereno, che magari arrivava poco dopo col sorriso o la prima parola di uno dei miei figli... mam-ma. Ed era il sole per me, il senso alla mia vita. Ecco, mi dicevo... di che cosa mi lamento? La risposta è arrivata. Dovevo diventare madre, e lo sono.
Altro tempo è trascorso, ho fatto molte cose, commesso qualche errore, a volte ero contenta, tante altre no.
Poi mi sono ammalata...
"E' la pioggia che va..." , e per un attimo non c'ho visto più, perché era battente, mi accecava, mi toglieva il respiro. Mi guardavo intorno in qualche breve momento di pausa e vedevo solo persone "sane", nel senso "diverse" da me per condizione, e pensavo che proprio qualche tempo prima ero anch'io così... sana.
Ma davvero era stato così? Probabilmente "chiusa" ero prima così come in quel momento, incentrata solo su bisogni vani e senza senso, "cieca e sorda" e per niente "lucida". Quelle che consideravo persone sane forse avevano dolori grandi, e del resto anch'io all'esterno potevo apparire come una senza problemi, e invece mi era stato diagnosticato un cancro!
Ma che cosa andavo vaneggiando?
E allora mi asciugai il volto dalle lacrime confuse con la pioggia, e mi accorsi dello squarcio d'azzurro che Qualcuno mi dedicava. E ogni giorno diventò più blu mentre ritornava il sereno.
avanzeremo di più
Ma non vedete che il cielo
ogni giorno diventa più blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno..."
Tempo passò e anni trascorsero, e ogni tanto mi ritrovavo a canticchiarla mentre sfaccendavo, soprattutto quando qualcosa non andava come avrebbe dovuto, e nei momenti che ora definisco di "falso vuoto esistenziale", perché mi sentivo fuori luogo in tutti i sensi pur avendo fatto scelte completamente libere...
"Ma non vedete che il cielo
ogni giorno diventa più blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno..."
Già, perché spazzavo i pensieri frustranti per trovarci il sereno, che magari arrivava poco dopo col sorriso o la prima parola di uno dei miei figli... mam-ma. Ed era il sole per me, il senso alla mia vita. Ecco, mi dicevo... di che cosa mi lamento? La risposta è arrivata. Dovevo diventare madre, e lo sono.
Altro tempo è trascorso, ho fatto molte cose, commesso qualche errore, a volte ero contenta, tante altre no.
Poi mi sono ammalata...
"E' la pioggia che va..." , e per un attimo non c'ho visto più, perché era battente, mi accecava, mi toglieva il respiro. Mi guardavo intorno in qualche breve momento di pausa e vedevo solo persone "sane", nel senso "diverse" da me per condizione, e pensavo che proprio qualche tempo prima ero anch'io così... sana.
Ma davvero era stato così? Probabilmente "chiusa" ero prima così come in quel momento, incentrata solo su bisogni vani e senza senso, "cieca e sorda" e per niente "lucida". Quelle che consideravo persone sane forse avevano dolori grandi, e del resto anch'io all'esterno potevo apparire come una senza problemi, e invece mi era stato diagnosticato un cancro!
Ma che cosa andavo vaneggiando?
E allora mi asciugai il volto dalle lacrime confuse con la pioggia, e mi accorsi dello squarcio d'azzurro che Qualcuno mi dedicava. E ogni giorno diventò più blu mentre ritornava il sereno.
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