lunedì 29 dicembre 2014

E FORSE SARA' LA NEVE...


L'anno andrà via con la neve, e sarà questa una delle poche volte che succede.
Oggi guardavo quel cielo tipico, greve e lattiginoso e mi è venuta la pelle d'oca. Come quando ero bambina.
Sono tornata a provare le "semplici emozioni".
Mi è presa poi un'improvvisa euforia e ho improvvisato un dolce per la domenica... e il profumo soave e leggermente speziato di cannella ha invaso la casa. Ed io non ho avuto più freddo, per il tepore regalato dalla dolce sensazione.
Che nevichi pure... non mi disturberà, anzi sarà un ritorno all'antico sogno di scoprire in ogni fiocco un cristallo diverso.
Il resto della mattinata è trascorso così... sbirciatine dietro i vetri e pensieri.
Nel pomeriggio... non so come... mi è tornata in mente una cosa che avevo visto un paio di anni fa, un foglio che pendeva da un albero in una "corte antica", come un originale decoro natalizio.
Portava scritti dei "versi" che imparai a memoria per non dimenticare... promemoria dei beni autentici, eredità unica per ogni essere umano.
"Ho avuto la fortuna di vedere
le nuvole
e la montagna lucente di neve..."
Certe volte pure avrò visto le nuvole e non le ho apprezzate perché minacciavano pioggia senza capire che non si può arrivare al "sereno" se prima non si passa per il "cielo nero" del "momento buio"...
Ed altre ancora, vedendo di lontano una cima innevata, non ho sostato più di tanto ritenendo la "neve" cosa scontata, così anche la sua "luce".
Gli opposti dati da Cielo e Terra per ritrovare pace nell'unità.
Era ormai sera quando mi sono posta davanti al presepe, soffermandomi su Benino (Benito), il pastorello dormiente che viene messo nel punto più lontano dalla grotta, dorme con la testa poggiata sulla pietra e la bocca socchiusa, e pare provare meraviglia mentre sogna.
Stanco dell'attesa cede al sonno e la Sua coscienza resta "sospesa"... mentre dorme pian piano realizza ciò che sarà, e alla fine si desta al giungere della luce.
La figura di Benino che in sé porta il significato dell'intero presepio, è una stupenda ed efficace allegoria.
La "coscienza" non ancora desta che sogna di unire gli opposti dati dal Cielo e dalla Terra nell'unità della Luce del mondo, ovvero il Cristo.
Ora la mezzanotte è passata da un bel po'...
Dio mio... quanti disparati pensieri in un giorno di festa più festa del solito, aspettando la neve.

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