Mi sono trovata su una strada e vivo quello che mi capita come logico e normale, alla stregua del sonno e del respiro. Altre volte però mi lascio travolgere dagli eventi fortemente coinvolta tanto che se qualcosa non va per il giusto verso o, previsto alla lontana invece mi coglie alla sprovvista, ne soffro... soffro davvero tanto.
E all'improvviso mi sembra di aver peccato di presunzione e vorrei lasciar perdere...
In quel momento è la parte fragile che prevale, un tornare indietro che non piace.
Mi scuoto, ancora una volta mi ribello... deve pur esserci un motivo se ad un certo punto della mia vita tutto si è capovolto!?
Ed allora ci penso... per l'ennesima volta mi chiedo, che cosa si vuole da me, o se è in realtà una "prova da sforzo" cui sono sottoposta, per testare la mia resistenza.
Vengo presa dall'enfasi del momento e così mi ritrovo ad esprimere pensieri ad alta voce, senza rendermi conto a volte di non essere da sola.
E chi è con me mi guarda fisso e incredulo, interamente preso dallo sforzo di capire, se fortunato ci riesce solo a tratti.
Per non toccare corde sbagliate, annuisce... mi fissa e ogni tanto ripete qualcosa, "è certo", un "si capisce", o "hai ragione".
Poi continua ad... ascoltarmi.
Considero la malattia che ho vissuto, un percorso formativo a più livelli. Mi sono trovata dentro senza averne fatta esplicita richiesta, probabilmente implicita attraverso un'inquietudine manifesta.
Il primo livello... il più difficile in cui viene posta l'impronta di ciò che sarà in seguito. A quell'epoca pensavo molto... studiavo molto per avere meno paura... facevo "continui esercizi di sorriso", erano la parte pratica... aiutavano me e non solo.
Il secondo livello... presi a muovermi tra "coloro con una marcia in più" quasi in punta di piedi... imparai tanto, perché negli occhi di gente che s'aggrappa disperata ad ogni appiglio di speranza ci puoi leggere tutto lo scibile che serve.
Il terzo livello... c'arrivai bruscamente, quasi di nascosto... saltuariamente. Non potevo di più ma c'ho messo il Cuore come sempre.
Eh, si capisce!
Poi Qualcuno ha permesso che fossi promossa... lo meritavo? Non so... però visto che c'ero mi sono impegnata e tanto. Qualche errore l'ho fatto di certo... ne scapperanno altri, sono umana però mi riprendo.
Ora sembra che si apra un'altra strada, quella del G.A.M.A. come associazione... anche stavolta mi ci trovo quasi per caso e stranamente non mi spaventa.
A rifletterci, partendo proprio da lontano è talmente ordinata e lineare la cosa che non può essere casuale. E questo, nonostante le prove che nello spazio di poche ore prendono l'animo e lo sconvolgono per un giorno intero e forse più. Sento comunque che sono in pace con il mio "essere persona" e di seguire un "disegno per la vita".
Prendo respiro, poi coraggio e decisa, continuo...
E all'improvviso mi sembra di aver peccato di presunzione e vorrei lasciar perdere...
In quel momento è la parte fragile che prevale, un tornare indietro che non piace.
Mi scuoto, ancora una volta mi ribello... deve pur esserci un motivo se ad un certo punto della mia vita tutto si è capovolto!?
Ed allora ci penso... per l'ennesima volta mi chiedo, che cosa si vuole da me, o se è in realtà una "prova da sforzo" cui sono sottoposta, per testare la mia resistenza.
Vengo presa dall'enfasi del momento e così mi ritrovo ad esprimere pensieri ad alta voce, senza rendermi conto a volte di non essere da sola.
E chi è con me mi guarda fisso e incredulo, interamente preso dallo sforzo di capire, se fortunato ci riesce solo a tratti.
Per non toccare corde sbagliate, annuisce... mi fissa e ogni tanto ripete qualcosa, "è certo", un "si capisce", o "hai ragione".
Poi continua ad... ascoltarmi.
Considero la malattia che ho vissuto, un percorso formativo a più livelli. Mi sono trovata dentro senza averne fatta esplicita richiesta, probabilmente implicita attraverso un'inquietudine manifesta.
Il primo livello... il più difficile in cui viene posta l'impronta di ciò che sarà in seguito. A quell'epoca pensavo molto... studiavo molto per avere meno paura... facevo "continui esercizi di sorriso", erano la parte pratica... aiutavano me e non solo.
Il secondo livello... presi a muovermi tra "coloro con una marcia in più" quasi in punta di piedi... imparai tanto, perché negli occhi di gente che s'aggrappa disperata ad ogni appiglio di speranza ci puoi leggere tutto lo scibile che serve.
Il terzo livello... c'arrivai bruscamente, quasi di nascosto... saltuariamente. Non potevo di più ma c'ho messo il Cuore come sempre.
Eh, si capisce!
Poi Qualcuno ha permesso che fossi promossa... lo meritavo? Non so... però visto che c'ero mi sono impegnata e tanto. Qualche errore l'ho fatto di certo... ne scapperanno altri, sono umana però mi riprendo.
Ora sembra che si apra un'altra strada, quella del G.A.M.A. come associazione... anche stavolta mi ci trovo quasi per caso e stranamente non mi spaventa.
A rifletterci, partendo proprio da lontano è talmente ordinata e lineare la cosa che non può essere casuale. E questo, nonostante le prove che nello spazio di poche ore prendono l'animo e lo sconvolgono per un giorno intero e forse più. Sento comunque che sono in pace con il mio "essere persona" e di seguire un "disegno per la vita".
Prendo respiro, poi coraggio e decisa, continuo...
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