Pure con il freddo intenso non sono mancata, anche oggi in reparto ed ho trovato il calore di sempre pur tra i soliti problemi.
A fine mattinata sono scesa al CUP per far timbrare le impegnative in vista dei prossimi esami di controllo, e cordialità anche là, oltre lo sportello...
"Signora, come passate il Capodanno?", mi ha chiesto il ragazzo sorridendo... "Beh... forse sparerò i botti?! Noo, certo che no", ho risposto.
"E... fatevi almeno un piatto di lenticchie e cotechino"...
"Magari solo le lenticchie...la carne non la mangio più, da allora", e non è stato necessario aggiungere altro perché aveva appena sottoscritto ancora per una 048.
"Auguri di buon anno, signora...", "Anche a te...", e poi ho sperato di ritrovarlo così anche la prossima volta, quando saremo a metà dell'anno.
Comunque che siano affabilità e sorrisi, nervosismo e musi lunghi, o tutto quanto faccia parte di quel contesto... io, in quell'ambiente non sono mai a disagio perché è come trovarmi in un paese straniero e conoscere perfettamente la lingua... compreso lo "slang".
Mentre a volte, pur avendo ripreso ormai da tempo la normalità della vita, avverto la necessità di assentarmi da altro genere di contesto, e non è sempre facile, soprattutto quando si tratta della famiglia...
Le lamentele... gli sfoghi... le insoddisfazioni mi arrivano da ogni angolo, spesso anche contemporaneamente. Mi viene spontaneo pensare allora quanto tutto quello sia inutile perché le situazioni non cambiano con le semplici parole, urlate o sussurrate... bisogna cambiare testa e ciò si può fare benissimo in silenzio e sempre con il massimo ottimismo.
Ecco perché mi vien voglia d'estraniarmi dal Mondo che pure amo tanto... Troppe chiacchiere inutili, tanto lamentarsi per nulla. E se non riesco... è sempre per quella forza travolgente dell'Amore che mi condiziona e mi fa venire i sensi di colpa.
Che figlia, moglie e madre sarei? Anche se... dopo tutto quello che ho vissuto... è come guardare la realtà con delle lenti speciali... a fuoco solo l'immagine centrale e quello che è intorno sbiadito e senza forma.
Evito di dare sempre spiegazioni, so di non poter essere capita a pieno, ed allora... un po' e un po' e... vado avanti per la mia strada, continuando a...barcamenarmi.
Ci sono poi serate come questa appena trascorsa...
Noi ... tre sorelle e una nipote con i rispettivi coniugi in una sorta di "rimpatriata" natalizia in libertà... liberi da qualsiasi condizionamento o critica per cavillo. Solo tanto ridere, perché almeno di questo... se si vuole... crisi non ce n'è. Quando ci si ritrova con questo spirito i discorsi non paiono futili, perché fanno ritrovare la ricchezza dei ricordi, il piacere della progettualità anche nel programmare una semplice gita, la fiducia nel futuro che alla vigilia di un nuovo anno certo non guasta.
E così... quasi per incanto, per una magia, diciamo pure natalizia... stasera ho dimenticato le "disavventure lavorative" di una figlia... l'entusiasmo ansiogeno del marito... i "capricci" di un padre che pensa il tempo si sia fermato.
E sono rimasta IO al centro dei miei pensieri con la memoria di un tempo in una vita rinnovata in modo diverso, e i dubbi passeggeri sull'immediato mio futuro che, per fortuna, sempre meno mi spaventa.
A fine mattinata sono scesa al CUP per far timbrare le impegnative in vista dei prossimi esami di controllo, e cordialità anche là, oltre lo sportello...
"Signora, come passate il Capodanno?", mi ha chiesto il ragazzo sorridendo... "Beh... forse sparerò i botti?! Noo, certo che no", ho risposto.
"E... fatevi almeno un piatto di lenticchie e cotechino"...
"Magari solo le lenticchie...la carne non la mangio più, da allora", e non è stato necessario aggiungere altro perché aveva appena sottoscritto ancora per una 048.
"Auguri di buon anno, signora...", "Anche a te...", e poi ho sperato di ritrovarlo così anche la prossima volta, quando saremo a metà dell'anno.
Comunque che siano affabilità e sorrisi, nervosismo e musi lunghi, o tutto quanto faccia parte di quel contesto... io, in quell'ambiente non sono mai a disagio perché è come trovarmi in un paese straniero e conoscere perfettamente la lingua... compreso lo "slang".
Mentre a volte, pur avendo ripreso ormai da tempo la normalità della vita, avverto la necessità di assentarmi da altro genere di contesto, e non è sempre facile, soprattutto quando si tratta della famiglia...
Le lamentele... gli sfoghi... le insoddisfazioni mi arrivano da ogni angolo, spesso anche contemporaneamente. Mi viene spontaneo pensare allora quanto tutto quello sia inutile perché le situazioni non cambiano con le semplici parole, urlate o sussurrate... bisogna cambiare testa e ciò si può fare benissimo in silenzio e sempre con il massimo ottimismo.
Ecco perché mi vien voglia d'estraniarmi dal Mondo che pure amo tanto... Troppe chiacchiere inutili, tanto lamentarsi per nulla. E se non riesco... è sempre per quella forza travolgente dell'Amore che mi condiziona e mi fa venire i sensi di colpa.
Che figlia, moglie e madre sarei? Anche se... dopo tutto quello che ho vissuto... è come guardare la realtà con delle lenti speciali... a fuoco solo l'immagine centrale e quello che è intorno sbiadito e senza forma.
Evito di dare sempre spiegazioni, so di non poter essere capita a pieno, ed allora... un po' e un po' e... vado avanti per la mia strada, continuando a...barcamenarmi.
Ci sono poi serate come questa appena trascorsa...
Noi ... tre sorelle e una nipote con i rispettivi coniugi in una sorta di "rimpatriata" natalizia in libertà... liberi da qualsiasi condizionamento o critica per cavillo. Solo tanto ridere, perché almeno di questo... se si vuole... crisi non ce n'è. Quando ci si ritrova con questo spirito i discorsi non paiono futili, perché fanno ritrovare la ricchezza dei ricordi, il piacere della progettualità anche nel programmare una semplice gita, la fiducia nel futuro che alla vigilia di un nuovo anno certo non guasta.
E così... quasi per incanto, per una magia, diciamo pure natalizia... stasera ho dimenticato le "disavventure lavorative" di una figlia... l'entusiasmo ansiogeno del marito... i "capricci" di un padre che pensa il tempo si sia fermato.
E sono rimasta IO al centro dei miei pensieri con la memoria di un tempo in una vita rinnovata in modo diverso, e i dubbi passeggeri sull'immediato mio futuro che, per fortuna, sempre meno mi spaventa.
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