Due pensieri... espressi da persone diverse. Parevano messi giù dalla stessa mano, guarda caso, lo stesso giorno.. per il medesimo concetto.
E mi sono capitati sotto gli occhi, forse perché li leggessi per poi aggiungere un altra tessera a quel puzzle a volte incomprensibile che è la mia esistenza attuale.
Spiccare il volo!... e Chi può dire che non lo abbia già fatto?... magari a modo mio, perché sono IO, normale o no... come seriosamente e un po' sulle righe afferma Chi mi sta vicino e a fatica cerca di adeguarsi.
So di certo che... prima d'ora non mi sono mai amata così tanto. E naturalmente mi faccio amare tanto, non che lo imponga ma è logica conseguenza. Sarà pure perché adesso mi conosco bene, so quali sono i miei desideri... sono consapevole delle mie possibilità. E prima, allora?
Prima non era così... solo "normalità dorata" e tanta paura che qualcosa potesse costringermi a venirne fuori.
Non so se è azzardato o meno come paragone, però mi torna il personaggio di Ibsen... Nora, protagonista di "Casa di bambola".
Una donna da altri considerata "fragile", tanto da sembrare "finta"... proprio come una di quelle bambole antiche di porcellana.
Lei si muove all'interno delle pareti domestiche come su un palco, vestita di "finta allegria", "giocando" a fare la moglie e la mamma... ignara della realtà. All'improvviso succede qualcosa... impaurita mente... e posta di fronte a un ricatto è costretta a " crescere" di colpo per venirne fuori.
Dopo tanta sofferenza ci riesce, ma comprende di non aver mai vissuto davvero e che tutto le è estraneo, compreso l'uomo che diceva di amarla... come una bambola.
Esce così da quella "gabbia dorata" che l'aveva vista prigioniera fino ad allora, e comincia ad amarsi senza condizioni di sorta. Quello che sente e prova per se stessa non avrà mai fine.
Accade che la Vita ponga di fronte a prove che non avresti mai pensato, tanto le consideravi lontane e che avresti evitato anche a costo di grande fatica... Tu che credevi ogni facile cosa scontata, gratuita ed il resto che non fosse tale... impossibile.
Quando all'improvviso la realtà appare diversa, cominci a dubitare del ruolo, persino a provar nausea per ciò che un tempo dava piacere.
Ad un certo punto vorresti dire... basta!... cadere in un sonno profondo per risvegliarti dopo aver cancellato Tutto. "Resettare" la propria vita e... ricominciare con tanto "spazio" nuovo da riempire, guardarsi allo specchio e vedere quello che si era sempre pensato... un'immagine che muta naturalmente per il passar del tempo e non per uno "scherzo" del destino.
Ma anche se in parte artefici della propria esistenza c'è sempre la restante che va da sé...
Che cosa ci rimane allora? Forse amarci tanto, come ameremmo l'Altro con grande passione, senza condizioni o limiti e poi... proprio per questo guardare ogni cosa con gli "occhi sorridenti".
Un po' col Cuore... un po' con la Mente, niente è impossibile... persino librarsi in volo verso un nuovo giorno che duri il resto della vita.
E mi sono capitati sotto gli occhi, forse perché li leggessi per poi aggiungere un altra tessera a quel puzzle a volte incomprensibile che è la mia esistenza attuale.
Spiccare il volo!... e Chi può dire che non lo abbia già fatto?... magari a modo mio, perché sono IO, normale o no... come seriosamente e un po' sulle righe afferma Chi mi sta vicino e a fatica cerca di adeguarsi.
So di certo che... prima d'ora non mi sono mai amata così tanto. E naturalmente mi faccio amare tanto, non che lo imponga ma è logica conseguenza. Sarà pure perché adesso mi conosco bene, so quali sono i miei desideri... sono consapevole delle mie possibilità. E prima, allora?
Prima non era così... solo "normalità dorata" e tanta paura che qualcosa potesse costringermi a venirne fuori.
Non so se è azzardato o meno come paragone, però mi torna il personaggio di Ibsen... Nora, protagonista di "Casa di bambola".
Una donna da altri considerata "fragile", tanto da sembrare "finta"... proprio come una di quelle bambole antiche di porcellana.
Lei si muove all'interno delle pareti domestiche come su un palco, vestita di "finta allegria", "giocando" a fare la moglie e la mamma... ignara della realtà. All'improvviso succede qualcosa... impaurita mente... e posta di fronte a un ricatto è costretta a " crescere" di colpo per venirne fuori.
Dopo tanta sofferenza ci riesce, ma comprende di non aver mai vissuto davvero e che tutto le è estraneo, compreso l'uomo che diceva di amarla... come una bambola.
Esce così da quella "gabbia dorata" che l'aveva vista prigioniera fino ad allora, e comincia ad amarsi senza condizioni di sorta. Quello che sente e prova per se stessa non avrà mai fine.
Accade che la Vita ponga di fronte a prove che non avresti mai pensato, tanto le consideravi lontane e che avresti evitato anche a costo di grande fatica... Tu che credevi ogni facile cosa scontata, gratuita ed il resto che non fosse tale... impossibile.
Quando all'improvviso la realtà appare diversa, cominci a dubitare del ruolo, persino a provar nausea per ciò che un tempo dava piacere.
Ad un certo punto vorresti dire... basta!... cadere in un sonno profondo per risvegliarti dopo aver cancellato Tutto. "Resettare" la propria vita e... ricominciare con tanto "spazio" nuovo da riempire, guardarsi allo specchio e vedere quello che si era sempre pensato... un'immagine che muta naturalmente per il passar del tempo e non per uno "scherzo" del destino.
Ma anche se in parte artefici della propria esistenza c'è sempre la restante che va da sé...
Che cosa ci rimane allora? Forse amarci tanto, come ameremmo l'Altro con grande passione, senza condizioni o limiti e poi... proprio per questo guardare ogni cosa con gli "occhi sorridenti".
Un po' col Cuore... un po' con la Mente, niente è impossibile... persino librarsi in volo verso un nuovo giorno che duri il resto della vita.
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