sabato 6 dicembre 2014

UN QUADRATINO DI CIOCCOLATA FONDENTE


Sarà per quel triptofano santo e benedetto, ma è l'unico... l'unico rimedio davvero che riporta l'armonia tra Mente e Cuore, quando tutto è sballato, non ci capisci più niente e rimetteresti ogni cosa in discussione. Un pezzettino di cioccolata per "assaporare il gusto della vita". Impatto amaro e recondita dolcezza che c'è, anche se arriva alla fine dell'esperienza. Si tratta di aspettare, non avere fretta e intanto vivere quei sapori intermedi cercando di apprezzarli così come sono, a se stanti.
E' un po' quello che è successo l'altro giorno con l'avventura di quell'esame... tanti intoppi ma pure spunti di comicità per sorridere, molti disagi però alla fine la tensione che si scioglie in un abbraccio ideale tra persone che si sono trovate tutte lì nello stesso posto, accomunate dalla medesima esperienza.
All'ultimo incontro del G.A.M.A. era stato chiesto ad ognuno come stava vivendo la presenza di chi aveva al fianco in quel momento... stasera me la rifaccio questa domanda, e nel rispondere mi accorgo che non è come avrei voluto. Perché nella vita è tutto da conquistare e a volte mancano le forze per farlo e preferisci che ogni cosa vada da sé, tanto... niente può essere così terribile, poi tutto si aggiusta e se ho sempre agito per il bene perché non mi dovrebbe tornare indietro almeno una piccolissima parte?
Premesso che si può credere di fare bene in perfetta buona fede ed invece è il contrario... che non c'è limite al dolore come alla felicità, e che niente si rimedia se non ci si mette di vero impegno, si capisce così che l'eventualità di andare incontro a delle delusioni e a momenti di sconforto, esiste e può essere reale.
L'atteggiamento che mi porta al confronto... giudicato da alcuni sconsiderato... con una realtà da archiviare o almeno accantonare per tutte le volte che mi è stato dato l'"ok" a proseguire, crea spesso una sorta di conflitto. Così che, trovandomi di fronte a qualcuno che soffre per il dolore e la paura da non poterlo nascondere nemmeno se vuole, sento venir meno ogni risorsa... pure le parole. E vorrei inchinarmi davvero come dico, e poi mi porto dietro tutto nel Cuore "solo" sperando... e "solo" all'improvviso mi pare troppo poco.
Torno a casa e la realtà è mia e non mia, perché assai contrastante... distrattamente ascolto, non guardo, la televisione... e sono "pure chiacchiere" di affabulatori da 4 soldi, infine qualche telefonata che sento non appartenermi. Gente senza capacità di risollevarsi che ama piangersi addosso e continua a... rovinarsi l'esistenza.
In un attimo capisco che per me ogni momento è conquista di nuova consapevolezza, autodeterminazione che non conosce fine... costa tanta fatica e a volte sento l'avvilimento quasi sopraffarmi. Le lacrime vorrebbero farsi strada, ma fanno appena in tempo a bagnare il ciglio.

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