E ora ce la metterò tutta per finir di raccontare. Tre ore di vissuto così complesso, capirete, non possono essere di certo rese in tre righe e manco dieci... tre pagine sono giuste per raccontare e trarne pure "divertente insegnamento".
Dunque, dove eravamo?... ah si, alla signora rivestita alla bell'e meglio, uscita da una porta ed entrata nella stanza di fronte. Finalmente dopo venti minuti abbondanti appare... borsa sottobraccio, in una mano la busta gialla col referto e nell'altra un pacchetto arrotolato con la carta assorbente dei maxi-rotoloni ospedalieri, da cui spunta un pizzo nero...
"Mi so' dovuta togliere la sottana, me l'ha inguaiata di gel...", e dopo un rapido saluto quasi scappa.
A questo punto quanti eravamo? La signora rivestita alla bell'e meglio era appena andata via, come pure il signore della maglia della salute, quest'ultimo in particolare l'aveva fatto bofonchiando e scuotendo il capo. Qua le sonde non c'entrano, sono loro che non capiscono niente... il suo saluto in due proposizioni che tagliavano le gambe alla speranza, e non solo.
Restava la signora che era entrata per prima ma non considerata pronta, il signore per l'altra eco-addome, il secondo per il collo e poi... io, dall'evidente "importanza del bisogno".
"Che c'è signora, vi sentite male? Non so come fate a resistere, signo'... se stavo al posto vostro, sarei scoppiato. Poi io so' pure iperteso e prendo 2 Lasix al giorno, uno al mattino e l'altro alla sera, dopo un'ora e mezzo devo correre al bagno. Sapete quante volte mi sono trovato in difficoltà per strada...? Anzi signo', scusate... approfitto dell'attesa e vado un momento in bagno. Permettete?"
A parlare di diuretici, liquidi accumulati e corse in bagno, si può ben immaginare come mi sono sentita. In quel momento... l'essere più penalizzato della terra, a cui per giunta viene negato... un gabinetto.
Intanto le due persone che mi precedevano avevano fatto il sospirato e sudato esame, poi finalmente è toccato a me...
"Signora, siete stata diligente al massimo, la vescica è troppo piena... comunque, solita piccolissima cisti al rene, il fegato un po' steatosico e...",
"... si, lo so... incisura fetale", " ma in compenso alcuna lesione. E' tutto a posto", ha concluso la "dottoressa parlante", finalmente serena e sorridente. E col sorriso da quello studio sono uscita pure io...
"Signo', che bel sorriso. Tutto a posto, è vero? Sentite... io vi potrei essere padre... dove abitate?... che vi accompagno dove volete. Pure in capo al mondo..."
Un pomeriggio così... un esame travagliato mai pensato... e tanta dolcezza conquistata con un semplice sorriso nelle tante difficoltà.
Dunque, dove eravamo?... ah si, alla signora rivestita alla bell'e meglio, uscita da una porta ed entrata nella stanza di fronte. Finalmente dopo venti minuti abbondanti appare... borsa sottobraccio, in una mano la busta gialla col referto e nell'altra un pacchetto arrotolato con la carta assorbente dei maxi-rotoloni ospedalieri, da cui spunta un pizzo nero...
"Mi so' dovuta togliere la sottana, me l'ha inguaiata di gel...", e dopo un rapido saluto quasi scappa.
A questo punto quanti eravamo? La signora rivestita alla bell'e meglio era appena andata via, come pure il signore della maglia della salute, quest'ultimo in particolare l'aveva fatto bofonchiando e scuotendo il capo. Qua le sonde non c'entrano, sono loro che non capiscono niente... il suo saluto in due proposizioni che tagliavano le gambe alla speranza, e non solo.
Restava la signora che era entrata per prima ma non considerata pronta, il signore per l'altra eco-addome, il secondo per il collo e poi... io, dall'evidente "importanza del bisogno".
"Che c'è signora, vi sentite male? Non so come fate a resistere, signo'... se stavo al posto vostro, sarei scoppiato. Poi io so' pure iperteso e prendo 2 Lasix al giorno, uno al mattino e l'altro alla sera, dopo un'ora e mezzo devo correre al bagno. Sapete quante volte mi sono trovato in difficoltà per strada...? Anzi signo', scusate... approfitto dell'attesa e vado un momento in bagno. Permettete?"
A parlare di diuretici, liquidi accumulati e corse in bagno, si può ben immaginare come mi sono sentita. In quel momento... l'essere più penalizzato della terra, a cui per giunta viene negato... un gabinetto.
Intanto le due persone che mi precedevano avevano fatto il sospirato e sudato esame, poi finalmente è toccato a me...
"Signora, siete stata diligente al massimo, la vescica è troppo piena... comunque, solita piccolissima cisti al rene, il fegato un po' steatosico e...",
"... si, lo so... incisura fetale", " ma in compenso alcuna lesione. E' tutto a posto", ha concluso la "dottoressa parlante", finalmente serena e sorridente. E col sorriso da quello studio sono uscita pure io...
"Signo', che bel sorriso. Tutto a posto, è vero? Sentite... io vi potrei essere padre... dove abitate?... che vi accompagno dove volete. Pure in capo al mondo..."
Un pomeriggio così... un esame travagliato mai pensato... e tanta dolcezza conquistata con un semplice sorriso nelle tante difficoltà.
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