In una settimana tutto può cambiare.
L'aspettativa e l'ansia, l'attesa e la speranza.
Dovremmo ricordarlo sempre, e per questo vivere di istanti ogni santo giorno.
Così mi vien voglia d'estraniarmi dal mondo che pure amo tanto. Troppe chiacchiere inutili, tanto lamentarsi per nulla.
Che cosa ho imparato da quel giorno in poi?
Ad essere flessibile, ad aspettare i tempi giusti, e a piacermi.
Flessibile come un giunco che si piega al vento, a tratti pure contrario, lo asseconda ma non si spezza.
Aspetto i tempi giusti, perché le belle cose richiedono tante ore e molti giorni per realizzarsi. Senza contare gli ostacoli e i contrattempi.
Ma quando si crede in qualcosa, nulla spaventa e niente stanca, e si va avanti con fiducia e spirito di adattamento.
E poi... mi piaccio, coi miei limiti, difetti tanti, mi piaccio perché sono unica nel mio genere e consapevole che ho tanto da imparare e per questo ancora parecchio da vivere.
E resto sempre "Io" al centro dei miei pensieri con la memoria di un tempo in una vita rinnovata in modo diverso, e i dubbi oggi non proprio passeggeri sull'immediato mio futuro che, per fortuna, sempre meno mi spaventa.

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