Riflettevo sulla mattinata in reparto e le parole ascoltate.
Riflettevo, e non è affatto cosa scontata perché di solito vivo le emozioni del momento, facendone ricchezza, e poi guardo avanti.
Abbiamo distribuito angioletti, piccoli doni in segno di affetto e vicinanza, e notare occhi luminosi e grati è stato impagabile.
Non solo parole quindi, ma concretezza pure se con una piccola cosa.
Riflettevo un po' su di me, ampiamente sulle situazioni che per un assurdo gioco di corsi e ricorsi si ripresentano sia pure con personaggi diversi.
"Sono stata tanto male, sai. Quella puntura per i globuli bianchi è devastante. Poi pensavo a lui che si sentiva impotente..."
E intanto guardava il marito con occhi innamorati...
" Uniti come ora non siamo stati mai..."
E si può nell'immediato anche restare senza parole, e continuare ugualmente ad essere se stessa.
Scrutata, sotto esame, e alla fine con l'aiuto del buon Dio, riuscire a dare sempre "la risposta" esatta, quella che l'altro desidera sentir ripetere.
"Siete bellissimi. Siete riusciti a far fiorire un fiore nel deserto".
E prima di andare una telefonata... attesa? Di certo nel tempo inaspettata.
Poi la sorpresa più grande. Da più di una persona accolta così... Mariuccia bella.
... e ti si scalda il Cuore, perché è di "bellezza dentro" che si parla. Quella che non soffre per le rughe del tempo, ma dei suoi doni si fa ricca.

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