giovedì 24 agosto 2017

DUE MARITI


Consapevole che qualcuno potrà inorridire alle mie parole, dico lo stesso ciò che penso perché ci credo. Si respira più vita là dove si teme la si possa perdere che fuori.
Lo spazio bianco aiuta, con la protezione complice di uno schermo quando si osa spesso come faccio io. Una magra consolazione per fortuna compensata dal confrontarsi continuo con persone che comprendono in pieno ciò che intendo. E non si tratta solo di pazienti ma anche di "caregiver"... coloro che si prendono cura.
Ho conosciuto mogli, figli, mariti... Chi più e Chi meno fedeli e rispettosi di questo ingrato ruolo. Stanchezza traditrice, nervosismo malcelato... tra l'altro comprensibili... solo qualche volta, per il resto normalità assoluta e nulla da rilevare, però... però di recente sento un gran trasporto empatico per Due Mariti, speciali assai, guarda caso hanno lo stesso nome di battesimo ma non solo questo li accomuna. Calma e pazienza infinita, speranza oltre il pensabile, capacità di rasserenare col solo sguardo, il primo e con la battuta pronta, il secondo. Mere differenze caratteriali che non sminuiscono opera e merito, anzi... sottolineano l'Amore che li lega alle loro compagne di vita.
Bene... negli ultimi tempi mi sono resa conto che dire loro come la penso su tutto, e condividere in modo scambievole stati d'animo ed emozioni riesce naturale e più facile. Il fatto straordinario è che sono "uomini", e non è sempre facile trovarne di così accudenti e disponibili a "svelarsi" ed ascoltare.
Stamane ho incontrato uno dei due, e abbiamo parlato di vicinanza e privilegio, forza d'animo e serenità, di formule non troppo scontate, tipo... finché morte non vi separi. E mentre Lei sosteneva che... va be', sono cose che si dicono, Lui replicava con... io c'ho sempre creduto. E l'ha detto convinto, così convinto che sono venute le lacrime agli occhi. A me e a Lui, in empatia.

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