In un castello dal fascino antico, e quattro passi quattro per i vicoli di un borgo storico che ha ormai poco dell'autenticità di un tempo.
In questo mercoledì infuocato siamo stati a Barletta, città della disfida e del Castello, in realtà "Fortezza Bastionata" risalente al 1500.
Da quando è iniziata l'estate non siamo molto puntuali coi Nostri Mercoledì, per una serie di coincidenze e contrattempi ma anche per le temperature sempre più elevate che portano ad essere cauti. Oggi abbiamo voluto osare, ignari e coraggiosi più del dovuto ci siamo mossi presto per non incorrere nella calura più estenuante, tentativo vano visto che alle nove del mattino si registravano già 37°. Comunque eravamo ancora "freschi di giornata" quando a gran passo ci siamo diretti al Castello, che immediatamente è apparso maestoso ed imponente nella sua regolarità, ben tenuto già a prima vista. Con un biglietto cumulativo... ci è stato spiegato... avremmo potuto visitare anche il Museo Civico all'interno, oltre le stanze, i sotterranei, e le terrazze da cui ammirare il panorama dell'intera città, il mare e uno scorcio della Cattedrale con il campanile.
Così, su e giù per scalinate non proprio facili, tra sale raffreddate artificialmente e ampi spazi esterni surriscaldati da un'estate impazzita, passando per i sotterranei di nuovo naturalmente gelidi, siamo arrivati alla fine della visita e quasi della Nostra resistenza. In realtà nulla di grave, se non che a causa dello sbalzo termico, pareva fossimo usciti di corsa dall'interno di una doccia o messi in fuga senza successo da un gavettone da caserma.
Però, dai... tutto sommato ne è valsa la pena. Finalmente qualcosa della Nostra bella Italia che stupisce in positivo, rivelando amore e cura per l'arte e i tesori del passato. Non solo tele alle pareti antiche, ma anche monili e piccoli oggetti di uso quotidiano gelosamente custoditi in bacheche di vetro, e mobili e suppellettili di vario genere. E tutto senza un filo di polvere, pareva di essere sul set di un film storico.
Ah, dimenticavo... inoltrati poi nei vicoli, all'improvviso ci siamo ritrovati davanti alla "Cantina della sfida", d'obbligo una sbirciatina all'interno. Camino e panca d'epoca, statua del Fieramosca, costumi ed armatura, tutto in perfetto stile fatta eccezione per il ventilatore quasi posto all'ingresso per dar sollievo al custode e pure a Chi entrava. Del resto non si apprezza appieno il Bello se non c'è condizione ideale. Corpo, animo e mente sono una cosa sola, e tutte sono da "curare".
In questo mercoledì infuocato siamo stati a Barletta, città della disfida e del Castello, in realtà "Fortezza Bastionata" risalente al 1500.
Da quando è iniziata l'estate non siamo molto puntuali coi Nostri Mercoledì, per una serie di coincidenze e contrattempi ma anche per le temperature sempre più elevate che portano ad essere cauti. Oggi abbiamo voluto osare, ignari e coraggiosi più del dovuto ci siamo mossi presto per non incorrere nella calura più estenuante, tentativo vano visto che alle nove del mattino si registravano già 37°. Comunque eravamo ancora "freschi di giornata" quando a gran passo ci siamo diretti al Castello, che immediatamente è apparso maestoso ed imponente nella sua regolarità, ben tenuto già a prima vista. Con un biglietto cumulativo... ci è stato spiegato... avremmo potuto visitare anche il Museo Civico all'interno, oltre le stanze, i sotterranei, e le terrazze da cui ammirare il panorama dell'intera città, il mare e uno scorcio della Cattedrale con il campanile.
Così, su e giù per scalinate non proprio facili, tra sale raffreddate artificialmente e ampi spazi esterni surriscaldati da un'estate impazzita, passando per i sotterranei di nuovo naturalmente gelidi, siamo arrivati alla fine della visita e quasi della Nostra resistenza. In realtà nulla di grave, se non che a causa dello sbalzo termico, pareva fossimo usciti di corsa dall'interno di una doccia o messi in fuga senza successo da un gavettone da caserma.
Però, dai... tutto sommato ne è valsa la pena. Finalmente qualcosa della Nostra bella Italia che stupisce in positivo, rivelando amore e cura per l'arte e i tesori del passato. Non solo tele alle pareti antiche, ma anche monili e piccoli oggetti di uso quotidiano gelosamente custoditi in bacheche di vetro, e mobili e suppellettili di vario genere. E tutto senza un filo di polvere, pareva di essere sul set di un film storico.
Ah, dimenticavo... inoltrati poi nei vicoli, all'improvviso ci siamo ritrovati davanti alla "Cantina della sfida", d'obbligo una sbirciatina all'interno. Camino e panca d'epoca, statua del Fieramosca, costumi ed armatura, tutto in perfetto stile fatta eccezione per il ventilatore quasi posto all'ingresso per dar sollievo al custode e pure a Chi entrava. Del resto non si apprezza appieno il Bello se non c'è condizione ideale. Corpo, animo e mente sono una cosa sola, e tutte sono da "curare".
La nostra Italia, è uno scrigno pieno di gioielli che andrebbero ammirati per come meritano....uno dei sogni miei e di mio marito è di poter un giorno visitare tutto quello che c'è di bello da vedere. Chissà!?!? Ti saluto con affetto
RispondiEliminaGrazie, Paoletta.
EliminaBuon fine settimana. Un abbraccio.
Mary