Torno dopo un bel po' a parlare di "tende", argomento leggero, se vogliamo pure un po' fatuo, ma valido ad allentare tensioni accumulate di cui non si può sempre trattare, e nello stesso tempo ricaricarsi senza perdere di vista certi "privilegi" da tenere in conto.
Nel mio soggiorno ci sono tre tende, ebbene... ho impiegato un mese per lavarle tutte. Non posso stancarmi ed allora ogni lavoro pesante lo faccio diluito nel tempo. Perché poi ci sono i vetri da lavare e gli infissi da ripassare e i davanzali da spolverare.
Quando un tempo ne parlavo alla mia Amica da sempre, Lei dalla filosofia spicciola e risolutiva, replicava... ehhh, e dove sta il problema? Piano piano si fa tutto, nessuno ci corre dietro e se poi siamo stanchi ci fermiamo a prendere respiro. Si continua lo stesso... il tempo va avanti ma Noi gli stiamo dietro senza affanno... comodamente.
Così presi a fare mia quella saggezza che mi accomodava la vita, e ammetto di averne ricavato anche gran vantaggio.
Allora domattina finalmente monterò l'ultima tenda, e torneranno ricordi recenti di una "gran fatica" del braccio destro invalidato, e quello più antico dell'inquilina del secondo piano che lavava le tende ogni due mesi, compresi gli estivi.
"Ma dai, non la ricordi... quella non era normale!" replica sempre mio marito, o magari... ad essere normale lo era, forse con quel lavaggio continuo ed ossessivo intendeva colmare un vuoto, le mancava qualcosa. Sicuro, è così. Non era consapevole che alle carenze si può reagire in altro modo, guardando in se stessi o intorno, anzi ad entrambe le cose. Insomma, le mancavano le giuste priorità.
Ma guarda che pensieri stasera, dopo tanti anni. Quella vicina, per giunta l'ho pure persa di vista. Però i ricordi sono così, come sentinelle sempre pronte a venir fuori al primo cenno... un'immagine, un profumo, una canzone.
Aperta e chiusa parentesi dei ricordi, torno alle tende, le mie tende...
Io devo molto alla malattia, prima non lavavo le tende sei volte l'anno ma tre sicuramente, ed era ugualmente eccessivo perchè non cambia niente a livello d'equilibrio e serenità se lo fai ogni dodici mesi o addirittura salti l'anno... non succede niente, la Vita va avanti lo stesso ma soprattutto ti accorgi che stai meglio perchè hai superato un limite, diciamo pure una "fissa" che può "fagocitarti" se abbassi la guardia.
Distrarsi, ecco che cosa è necessario ... distrarsi dall'abitudine che rischia diventare monotona mania.
La "malattia" anche questo mi ha insegnato. E poi mi ha offerto l'opportunità che ha dato valore alla mia esistenza. Relazionarmi con l'"Universo umano".
E le persone che in tutto questo tempo ho incontrato hanno sostituito nella mente e nel Cuore le astratte abitudini che ho riconosciuto non sensibili per l'animo mio.
Nel mio soggiorno ci sono tre tende, ebbene... ho impiegato un mese per lavarle tutte. Non posso stancarmi ed allora ogni lavoro pesante lo faccio diluito nel tempo. Perché poi ci sono i vetri da lavare e gli infissi da ripassare e i davanzali da spolverare.
Quando un tempo ne parlavo alla mia Amica da sempre, Lei dalla filosofia spicciola e risolutiva, replicava... ehhh, e dove sta il problema? Piano piano si fa tutto, nessuno ci corre dietro e se poi siamo stanchi ci fermiamo a prendere respiro. Si continua lo stesso... il tempo va avanti ma Noi gli stiamo dietro senza affanno... comodamente.
Così presi a fare mia quella saggezza che mi accomodava la vita, e ammetto di averne ricavato anche gran vantaggio.
Allora domattina finalmente monterò l'ultima tenda, e torneranno ricordi recenti di una "gran fatica" del braccio destro invalidato, e quello più antico dell'inquilina del secondo piano che lavava le tende ogni due mesi, compresi gli estivi.
"Ma dai, non la ricordi... quella non era normale!" replica sempre mio marito, o magari... ad essere normale lo era, forse con quel lavaggio continuo ed ossessivo intendeva colmare un vuoto, le mancava qualcosa. Sicuro, è così. Non era consapevole che alle carenze si può reagire in altro modo, guardando in se stessi o intorno, anzi ad entrambe le cose. Insomma, le mancavano le giuste priorità.
Ma guarda che pensieri stasera, dopo tanti anni. Quella vicina, per giunta l'ho pure persa di vista. Però i ricordi sono così, come sentinelle sempre pronte a venir fuori al primo cenno... un'immagine, un profumo, una canzone.
Aperta e chiusa parentesi dei ricordi, torno alle tende, le mie tende...
Io devo molto alla malattia, prima non lavavo le tende sei volte l'anno ma tre sicuramente, ed era ugualmente eccessivo perchè non cambia niente a livello d'equilibrio e serenità se lo fai ogni dodici mesi o addirittura salti l'anno... non succede niente, la Vita va avanti lo stesso ma soprattutto ti accorgi che stai meglio perchè hai superato un limite, diciamo pure una "fissa" che può "fagocitarti" se abbassi la guardia.
Distrarsi, ecco che cosa è necessario ... distrarsi dall'abitudine che rischia diventare monotona mania.
La "malattia" anche questo mi ha insegnato. E poi mi ha offerto l'opportunità che ha dato valore alla mia esistenza. Relazionarmi con l'"Universo umano".
E le persone che in tutto questo tempo ho incontrato hanno sostituito nella mente e nel Cuore le astratte abitudini che ho riconosciuto non sensibili per l'animo mio.
Nessun commento:
Posta un commento