Negli ultimi tempi e soprattutto per la successione rapida degli eventi, succede spesso che io mi guardi dall'esterno, forse per una forma di protezione. La Mente tenta il "distacco" anche se il Cuore, testardo non si lascia convincere, e nei momenti in cui il tentativo riesce, io vedo un'altra da me, la continuità di me stessa. E i ricordi che la mantengono "viva", tanti che riguardano il "lutto" di quella mia parte mai morta del tutto.
Quando si ammala la mamma il timore di perderla fa diventare il figlio capace di qualsiasi cosa pur di salvarla, vede vacillare il punto di riferimento più importante e fa l'impensabile. Se ne prende cura, la ricopre di attenzioni, cerca di donarle tutta la serenità possibile.
E quando ad ammalarsi gravemente è il figlio... che cosa succede ad una mamma?
Sono consapevole che se mi inoltrassi in questo argomento rischierei di parlare per frasi fatte, scontate che invece di alleviare la pena di una mamma che legge, la farebbero diventare più grande. Ma perchè rinvangare quando il tempo ha fatto il suo dovere appianando le "scabrosità" di un percorso doloroso e difficile che non ha eguali?
Se fosse viva mia madre risponderebbe che si può o non si può rinvangare quel che è stato, nulla cambierebbe... Lei, una figlia l'aveva persa e sosteneva che pur avendone altri quattro c'era sempre uno spazio vuoto, tra il primo e il terzo, e sarebbe stato così per sempre. Poi al solito pareva serena.
Ma se all'improvviso nell'aria si levava una canzone, Lei scoppiava a piangere... perchè quella musica le rinnovava il dolore antico.
E dopo aver pianto al pensiero della Sua bimba che non c'era più, mia madre sorrideva ricordandone il carattere vivacissimo e le Sue numerose marachelle.
Lacrime e sorrisi in così rapida successione quasi da confondersi, indiscutibili prove di sentimenti che pur contrastanti lasciano un segno di positività. Niente è del tutto negativo o meglio, a colmare la perdita c'è sempre il conforto dei bei ricordi, o ancora... si può da eventi dolorosi e tristi ricavare della positività persino contagiosa. Un po' quello che è capitato a me dopo la "bufera", un po' quello che continua a essere ancora mentre guardo il nemico negli occhi e lo sfido con un coraggio che a volte pare "incoscienza" persino a me stessa.
Guardarlo negli occhi... lo percepisco, sento che ricambia lo sguardo quando vedo spuntare una o più lacrime in Chi ho davanti, in quel momento è come se dicesse... tu e i tuoi sorrisi!... vedi di che cosa sono capace, far piangere anche quando si parla di cose belle.
Succede quando sono con Chi ha perso la persona cara, e per un po' mancano... come è giusto... le parole. Dare voce al Dolore e ascolto al Cuore, poi si riprende "lustrando" i ricordi, i soli che danno onore alla continuità.
Quando si ammala la mamma il timore di perderla fa diventare il figlio capace di qualsiasi cosa pur di salvarla, vede vacillare il punto di riferimento più importante e fa l'impensabile. Se ne prende cura, la ricopre di attenzioni, cerca di donarle tutta la serenità possibile.
E quando ad ammalarsi gravemente è il figlio... che cosa succede ad una mamma?
Sono consapevole che se mi inoltrassi in questo argomento rischierei di parlare per frasi fatte, scontate che invece di alleviare la pena di una mamma che legge, la farebbero diventare più grande. Ma perchè rinvangare quando il tempo ha fatto il suo dovere appianando le "scabrosità" di un percorso doloroso e difficile che non ha eguali?
Se fosse viva mia madre risponderebbe che si può o non si può rinvangare quel che è stato, nulla cambierebbe... Lei, una figlia l'aveva persa e sosteneva che pur avendone altri quattro c'era sempre uno spazio vuoto, tra il primo e il terzo, e sarebbe stato così per sempre. Poi al solito pareva serena.
Ma se all'improvviso nell'aria si levava una canzone, Lei scoppiava a piangere... perchè quella musica le rinnovava il dolore antico.
E dopo aver pianto al pensiero della Sua bimba che non c'era più, mia madre sorrideva ricordandone il carattere vivacissimo e le Sue numerose marachelle.
Lacrime e sorrisi in così rapida successione quasi da confondersi, indiscutibili prove di sentimenti che pur contrastanti lasciano un segno di positività. Niente è del tutto negativo o meglio, a colmare la perdita c'è sempre il conforto dei bei ricordi, o ancora... si può da eventi dolorosi e tristi ricavare della positività persino contagiosa. Un po' quello che è capitato a me dopo la "bufera", un po' quello che continua a essere ancora mentre guardo il nemico negli occhi e lo sfido con un coraggio che a volte pare "incoscienza" persino a me stessa.
Guardarlo negli occhi... lo percepisco, sento che ricambia lo sguardo quando vedo spuntare una o più lacrime in Chi ho davanti, in quel momento è come se dicesse... tu e i tuoi sorrisi!... vedi di che cosa sono capace, far piangere anche quando si parla di cose belle.
Succede quando sono con Chi ha perso la persona cara, e per un po' mancano... come è giusto... le parole. Dare voce al Dolore e ascolto al Cuore, poi si riprende "lustrando" i ricordi, i soli che danno onore alla continuità.
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