lunedì 7 agosto 2017

DOLCI RICORDI E VITA "STEP BY STEP"


Affrontare l'esistenza con leggerezza, che non vuol dire superficialità, è il primo comandamento per la sopravvivenza in genere, ancor più per Chi come Noi la parola l'è vista scritta su un foglio e c'ha rimuginato a lungo, almeno fino a quando non ha fatto l'abitudine. Ma tra il dire e il fare a volte c'è l'oceano, e così può risultare difficile vivere come natura richiede e Dio vuole, perché mai vorrebbe diversamente.
Potrei più o meno farmi interprete dell'esperienze altrui, ma ognuno le vive in modo personalissimo anche se un denominatore comune c'è per tutte. E' quell'ansia del futuro che sembra minacciato e a sicura scadenza. Però stasera parlo per me, che oggi vivo in pseudo sicurezza senza alcuna certezza. Devo vivere perché mi è stato dato, ed è necessario che passo dopo passo io lo faccia alla meglio. Mi sono messa in gioco e non sempre è facile perché certe volte il coinvolgimento è inevitabile, ed allora il pianto silenzioso si alterna ad una rabbia che per me stessa non conobbi mai, poi faccio un passo indietro per recuperare il lucido distacco che serve e mi rifugio nei dolci ricordi di un tempo, ma quelli proprio antichi. Come rifugiarsi in soffitta e cavar fuori da bauli e cassetti la prima bambola o il foglio ingiallito di una ricetta. Sono espedienti che la mente cerca per proteggersi e nello stesso tempo ricaricarsi.
Oggi, ad esempio, mentre cercavo per il caldo di darmi sollievo a velocità progressiva con un ventaglio, mi è venuta in mente l'estate di molti anni fa e insieme la figura della mia nonna materna. Donna possente, volitiva era per noi piccoli una "gigantessa" cui nulla era impossibile, nonostante ciò quanto sembrava anziana pur avendo poco più di cinquant'anni. Così che all'epoca io pensassi ai miei 60 anni e me simile a Lei, ora mi guardo e ovviamente mi trovo diversa e me ne compiaccio, però quel ricordo mi è di conforto, mi distrae in un certo senso dall'idea del precipitare del tempo.
E il foglio ingiallito con la ricetta della torta di mele preferita dai miei bambini, mi riporta all'epoca felice di dolce responsabilità, quando da me dipendeva la loro piccola vita e per questo dovevo stare sempre bene. Sempre.
Anche ora è per me così. Perché ho scelto o sono stata scelta e non posso deludere, pure se a volte temo di perdere credibilità e dare poco affidamento. Devo stare bene, tutto qui.

Nessun commento:

Posta un commento