Inizia il martedì la mia breve e intensa settimana in reparto, non conosce settimana da lunedì a domenica il mio "esserci", perché ci sono sempre per Chi vuole.
Stamattina però avrei avuto bisogno di una vera spinta, oltre che di un successo, sorrisi e quant'altro. Mi sono avviata prima del solito perché sarei andata in autobus, ne sono scesa e mi sono mossa come fosse la prima volta, pensierosa e con qualche timore. Diventa sempre più difficile "resettare" la mente, anche se alla fine l'aiuto arriva se confidi, non opponi resistenza e con fiducia affronti il momento... per quel che sarà.
Di un lungo corridoio ad un certo punto ho deciso di percorrere quello laterale più breve che conduce dritto alla chiesa, ho spinto la porta a vetro, e meravigliosamente non c'era anima viva. Il tic tac del mio orologio, il ronzio di qualche lampada e la "voce afona" dell'aria condizionata facevano da colonna sonora. Mi sono inginocchiata, dopo tanto tempo ci sono riuscita, come pure stupita mi sono rimessa in piedi, avendo pregato senza formule con la semplicità di pochi pensieri. Così, tranquilla sono salita in reparto, già su per le scale lasciavo dubbi e timori, sgomberavo la mente e alleggerivo il Cuore. Per dimostrare affetto sincero, una solidarietà autentica... là dove a volte serve persino l'energia di un abbraccio.
Due persone "uniche" che condividono una stretta per dire l'uno all'altro... per Te ci sono e ci sarò sempre.
Anche le mie "parole quotidiane" possono essere considerate un abbraccio ideale, inconsapevolmente quando cominciai a scrivere immaginai così lo spirito dei miei pensieri lasciati come venivano, e col passare del tempo e l'interazione costante trovo sia diventata una "sintesi perfetta".
Ogni giorno è diverso, ogni incontro... uno scossone alla mia emotività.
Non smetterò mai di stupirmi.
Ci fu un tempo in cui pensavo di non saper amare incondizionatamente, mi consideravo insicura, e poi... senza condizione... nello specifico che cosa voleva dire? E se anche fossi riuscita, chi mi avrebbe rassicurato dell'amore altrui?
Siamo esseri umani, ugualmente imperfetti... ma in precisi contesti capaci di grandi sentimenti. Non ce ne rendiamo conto, ma ci doniamo per dare e non per avere.
"L'ho capito subito... sei una grande amica, l'amica di tutti... sei una bella persona".
Anche oggi queste parole, e ancora mi sono guardata intorno... davvero erano riferite a me?
"Per fortuna che ci sei, una vera medicina perché poi sto meglio...", non "mi sento meglio", bensì... "sto meglio", che è un'altra cosa... stare meglio implica la convinzione di un effettivo beneficio, non frutto di suggestione, perciò indiscusso.
Pur essendo convinta della presenza di energia in ognuno di Noi, non credo che la mia sia capace di arrivare a tanto, a fare da antidolorifico, ansiolitico o antidepressivo... ma sortendo tale effetto, è inutile dire che mi fa piacere, e poi sto meglio anch'io.
Nessuno è solo a meno che non lo voglia, e la "condivisione" della propria sofferenza o stato è una sorta di "abbraccio ideale" che porta ad essere vicini, ad annullare la solitudine anche se vicini non si è.
In sette anni ho conosciuto tante persone nel reale come nel virtuale, di Tutti conservo il ricordo più vivo perché Tutti mi hanno donato qualcosa, trasmesso energia.
E la "storia" non è finita, perché io continuo a crederci. Anche fuori dai canoni. Ostinatamente.
Stamattina però avrei avuto bisogno di una vera spinta, oltre che di un successo, sorrisi e quant'altro. Mi sono avviata prima del solito perché sarei andata in autobus, ne sono scesa e mi sono mossa come fosse la prima volta, pensierosa e con qualche timore. Diventa sempre più difficile "resettare" la mente, anche se alla fine l'aiuto arriva se confidi, non opponi resistenza e con fiducia affronti il momento... per quel che sarà.
Di un lungo corridoio ad un certo punto ho deciso di percorrere quello laterale più breve che conduce dritto alla chiesa, ho spinto la porta a vetro, e meravigliosamente non c'era anima viva. Il tic tac del mio orologio, il ronzio di qualche lampada e la "voce afona" dell'aria condizionata facevano da colonna sonora. Mi sono inginocchiata, dopo tanto tempo ci sono riuscita, come pure stupita mi sono rimessa in piedi, avendo pregato senza formule con la semplicità di pochi pensieri. Così, tranquilla sono salita in reparto, già su per le scale lasciavo dubbi e timori, sgomberavo la mente e alleggerivo il Cuore. Per dimostrare affetto sincero, una solidarietà autentica... là dove a volte serve persino l'energia di un abbraccio.
Due persone "uniche" che condividono una stretta per dire l'uno all'altro... per Te ci sono e ci sarò sempre.
Anche le mie "parole quotidiane" possono essere considerate un abbraccio ideale, inconsapevolmente quando cominciai a scrivere immaginai così lo spirito dei miei pensieri lasciati come venivano, e col passare del tempo e l'interazione costante trovo sia diventata una "sintesi perfetta".
Ogni giorno è diverso, ogni incontro... uno scossone alla mia emotività.
Non smetterò mai di stupirmi.
Ci fu un tempo in cui pensavo di non saper amare incondizionatamente, mi consideravo insicura, e poi... senza condizione... nello specifico che cosa voleva dire? E se anche fossi riuscita, chi mi avrebbe rassicurato dell'amore altrui?
Siamo esseri umani, ugualmente imperfetti... ma in precisi contesti capaci di grandi sentimenti. Non ce ne rendiamo conto, ma ci doniamo per dare e non per avere.
"L'ho capito subito... sei una grande amica, l'amica di tutti... sei una bella persona".
Anche oggi queste parole, e ancora mi sono guardata intorno... davvero erano riferite a me?
"Per fortuna che ci sei, una vera medicina perché poi sto meglio...", non "mi sento meglio", bensì... "sto meglio", che è un'altra cosa... stare meglio implica la convinzione di un effettivo beneficio, non frutto di suggestione, perciò indiscusso.
Pur essendo convinta della presenza di energia in ognuno di Noi, non credo che la mia sia capace di arrivare a tanto, a fare da antidolorifico, ansiolitico o antidepressivo... ma sortendo tale effetto, è inutile dire che mi fa piacere, e poi sto meglio anch'io.
Nessuno è solo a meno che non lo voglia, e la "condivisione" della propria sofferenza o stato è una sorta di "abbraccio ideale" che porta ad essere vicini, ad annullare la solitudine anche se vicini non si è.
In sette anni ho conosciuto tante persone nel reale come nel virtuale, di Tutti conservo il ricordo più vivo perché Tutti mi hanno donato qualcosa, trasmesso energia.
E la "storia" non è finita, perché io continuo a crederci. Anche fuori dai canoni. Ostinatamente.
Un semplice grazie di ♥ Mary, per esserci sempre. "sei proprio la grande amica di tutti".... un abbraccio affettuoso. Ale
RispondiEliminaUn bacio, Ale...
EliminaMary