lunedì 24 luglio 2017

TRA RASSEGNAZIONE E RABBIA


Dopo la fiaba avrei voluto concludere questo caldo fine settimana con altro tipo di dolcezza, e invece mi ritrovo sulle righe tra rassegnazione e rabbia. Avrei potuto soprassedere, l'ho pure pensato... super partes, devo essere... lucida e distaccata, assolutamente. Ma Chi mi conosce e soprattutto legge ciò che scrivo, sa che è impossibile per me non seguire l'onda emotiva del momento che mi porta a scrivere di getto, così adesso non posso fare a meno di esprimere dolore per un verso, stupore, rammarico e sgomento dall'altro.
Due fatti tristi in un solo giorno non possono lasciare indifferenti, e poi... quanto è più traumatico venirne a conoscenza mentre sei tra un link con un aforisma scontato e uno di quei test con la pretesa di convincerti se sei felice o meno. Internet ha rivoluzionato la comunicazione, e a volte non lo fa al meglio. La notizia di qualcuno che non è più lascia altro genere di impronta se viene riferita da comune amico con cui si condividono ricordi. Si lenisce il dolore, non sminuito ma accarezzato dall'uno e dall'altro, e non sarà pianto dirotto ma una sola lacrima per sempre, ogni volta che se ne parlerà.
La Vita per certi versi pare davvero assurda. Non si fa poi in tempo ad accusare un colpo che te ne arriva subito un altro. In tarda serata, sempre oggi, la notizia dell'aggressione ad un medico nell'esercizio della Sua professione, in ospedale, così senza un motivo. Uno sputo per disprezzo e poi botte in pieno viso... ma perché? Punirlo per colpe non commesse, sfogare rabbia repressa, o semplicemente a causa di un colpo di calore? Voglio sperare, non giustificare, sia stato per questo, uscire fuori di senno è l'unica pietosa concessione che si può fare ad un essere che ha dimenticato ciò che dovrebbe diversificarlo da una "bestia", il Bene dell'intelletto. Anche a lui, a questo punto immeritatamente, fu dato come dono gratuito, e che fa... lo spreca a vantaggio di una forza fisica che si esplica in violenza. Se ricordasse come e perché fu messo al mondo, se provasse a mettersi nei panni di Chi è al servizio di coloro che soffrono, anche nell'eventualità fosse lui stesso in tale condizione, energumeno senza ritegno, forse quel pugno resterebbe a mezz'aria o ancora meglio a battere il petto per un "mea culpa" in extremis.
Si fermi questa ordinaria follia, e Chi può anzi deve, non resti a guardare limitandosi a qualche frase di circostanza, faccia più di qualcosa, mostri autentica solidarietà e tuteli Chi ha speso i migliori anni per essere in grado di curare il Suo simile. Non picchiarlo a sangue.

1 commento:

  1. Cara Mary, io ti leggo, se anche non commento sempre, oggi però mi sento di dirti che devi evitare di guardare sempre ciò che succede, la TV purtroppo fa vedere solo le cose brutte e tragiche, ci sono molte cose che vanno bene, persone sempre cordiali, ma già questo non fa tanto tanti ascolti.
    Cerca di essere serena che queste rassegnazione e rabbia non ti aiuta per niente.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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