Credo ci sia un filo sottile e quasi impercettibile che unisca gli esseri umani tutti. Deve essere così, altrimenti sarebbe inspiegabile l'analogia di vicende, la somiglianza delle storie, persino il ritrovarsi senza conoscersi. Eppure in condizioni di ordinaria normalità nessuno se ne rende conto, anzi si pensa piuttosto a stare per proprio conto, curare il "piccolo orto" delle certezze. Ed è un vero peccato perché si rischia ad un certo punto di girare invano presi da una strana inquietudine, e poi fermarsi esausti, convinti di poter essere appagati da superficialità passeggera. Ed intanto intorno è il vuoto.
In passato ne sentivo forte il bisogno, oggi ci credo fermamente. Non è vita quella che si priva di relazioni umane, tante e varie, impensabili e ancor più sorprendenti. Come quelle che nascono dalla comune sofferenza, ad esempio... oppure casualmente nell'impegno di sollevare dalla stessa dopo averla provata. In entrambi i casi, "frazione" condivisa con un comune "denominatore", quale è il Dolore, quello importante che alla fine nel bene e nel male lascia i segni.
Una coppia, marito e moglie uniti alla stessa pompa d'infusione, Lui, laringostomizzato pareva voler stare per conto suo per ovvi motivi, mentre si conversava tra i presenti. Poi la condivisione è scivolata sull'esperienza personale, sulla forza della Mente che al pari del Dolore, nel bene e nel male tutto può. Allora con il battere le mani, Lui che fino a quel momento aveva guardato sottocchio e in silenzio, ha attirato l'attenzione e con "filo d'aria" dalla capacità straordinaria ha cominciato a raccontare di sé, della famiglia e della malattia. Questa prende prima la mente... ha detto, e per me è stata pelle d'oca perché ha usato la mia stessa espressione, quella che ripeto sempre per prima a me stessa. Prima di quel momento non c'eravamo mai visti, eppure...
E' un filo sottile che quando lo percepisci ti fa sentire parte di un universo specialissimo e grande. Non esistono differenze di età né di sesso, e colmate sono le più ampie distanze. Si è semplicemente un "tutt'Uno", e basta.
In passato ne sentivo forte il bisogno, oggi ci credo fermamente. Non è vita quella che si priva di relazioni umane, tante e varie, impensabili e ancor più sorprendenti. Come quelle che nascono dalla comune sofferenza, ad esempio... oppure casualmente nell'impegno di sollevare dalla stessa dopo averla provata. In entrambi i casi, "frazione" condivisa con un comune "denominatore", quale è il Dolore, quello importante che alla fine nel bene e nel male lascia i segni.
Una coppia, marito e moglie uniti alla stessa pompa d'infusione, Lui, laringostomizzato pareva voler stare per conto suo per ovvi motivi, mentre si conversava tra i presenti. Poi la condivisione è scivolata sull'esperienza personale, sulla forza della Mente che al pari del Dolore, nel bene e nel male tutto può. Allora con il battere le mani, Lui che fino a quel momento aveva guardato sottocchio e in silenzio, ha attirato l'attenzione e con "filo d'aria" dalla capacità straordinaria ha cominciato a raccontare di sé, della famiglia e della malattia. Questa prende prima la mente... ha detto, e per me è stata pelle d'oca perché ha usato la mia stessa espressione, quella che ripeto sempre per prima a me stessa. Prima di quel momento non c'eravamo mai visti, eppure...
E' un filo sottile che quando lo percepisci ti fa sentire parte di un universo specialissimo e grande. Non esistono differenze di età né di sesso, e colmate sono le più ampie distanze. Si è semplicemente un "tutt'Uno", e basta.
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