Un po' per necessità, un po' per svago siamo tornati oggi nei luoghi più volte visitati in quest'ultimo anno. E nonostante la giusta stagione, devo ammettere che vista ed emozioni non sono apparse affatto scontate, perché è vero, dipende sempre da come ci si predispone senza tralasciare lo stato d'animo precedente.
Siamo stati quindi di nuovo sul litorale garganico oggi, un lunedì... qualche volta accade, e dicevo per necessità e svago. In dispensa, l'ultima bottiglia d'olio c'ha messo premura perché andassimo a Carpino, terra dell'"oro verde", e tanti sarebbero stati pure due soli giorni fino a mercoledì. Senza contare che mercoledì abbiamo in programma qualcosa di speciale che sorpresa non è ma ugualmente penso non vada anticipata. Insomma... stamattina siamo partiti di buonora per una mattinata così, al mare da lontano per respirare ed aiutarsi a vedere le cose nel modo giusto, che poi è sempre quello lucido e sereno, fiducioso e a ricarica positiva. E devo dire che l'impresa, in apparenza "mission impossible", è riuscita in pieno.
Il respiro profondo del mare mi ha contagiato. La vastità dell'acqua mossa da onde agitate e comunque regolarmente degradanti a riva, ha catturato mente ed animo. Sentivo il flusso d'aria nei polmoni seguire un ritmo quasi musicale, diventiamo infatti "strumenti" anche in questo, perfettamente integrati nell'armonia dell'Universo o... come pensa Chi è credente... per rendere lode a Dio.
Il vento fresco dopo giorni di grande calura, era più di una carezza, simile ad uno di quei massaggi orientali che con la pressione energica delle dita trasmettono un rilassante, benefico, completo benessere.
E poi la bellezza del panorama... ammirarlo con l'impressione di essere di fronte ad un grande schermo, o vivere un sogno percependo profumi e colori della realtà.
Una meravigliosa mattinata, vissuta in leggerezza con estrema semplicità.
Lo sguardo in alto a cercare invano di seguire almeno un gabbiano in volo, e poi dal lungomare verso il bagnoasciuga mirare incantata due bambini con un secchiello ciascuno fare a gara per svuotare il mare. E ricordare e non sentire più male.
Siamo stati quindi di nuovo sul litorale garganico oggi, un lunedì... qualche volta accade, e dicevo per necessità e svago. In dispensa, l'ultima bottiglia d'olio c'ha messo premura perché andassimo a Carpino, terra dell'"oro verde", e tanti sarebbero stati pure due soli giorni fino a mercoledì. Senza contare che mercoledì abbiamo in programma qualcosa di speciale che sorpresa non è ma ugualmente penso non vada anticipata. Insomma... stamattina siamo partiti di buonora per una mattinata così, al mare da lontano per respirare ed aiutarsi a vedere le cose nel modo giusto, che poi è sempre quello lucido e sereno, fiducioso e a ricarica positiva. E devo dire che l'impresa, in apparenza "mission impossible", è riuscita in pieno.
Il respiro profondo del mare mi ha contagiato. La vastità dell'acqua mossa da onde agitate e comunque regolarmente degradanti a riva, ha catturato mente ed animo. Sentivo il flusso d'aria nei polmoni seguire un ritmo quasi musicale, diventiamo infatti "strumenti" anche in questo, perfettamente integrati nell'armonia dell'Universo o... come pensa Chi è credente... per rendere lode a Dio.
Il vento fresco dopo giorni di grande calura, era più di una carezza, simile ad uno di quei massaggi orientali che con la pressione energica delle dita trasmettono un rilassante, benefico, completo benessere.
E poi la bellezza del panorama... ammirarlo con l'impressione di essere di fronte ad un grande schermo, o vivere un sogno percependo profumi e colori della realtà.
Una meravigliosa mattinata, vissuta in leggerezza con estrema semplicità.
Lo sguardo in alto a cercare invano di seguire almeno un gabbiano in volo, e poi dal lungomare verso il bagnoasciuga mirare incantata due bambini con un secchiello ciascuno fare a gara per svuotare il mare. E ricordare e non sentire più male.
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