Sono cambiato... oppure... non sono più la stessa persona, queste le affermazioni più frequenti di Chi vive la "parentesi" del tumore. E ancora... prima ero sempre stanca, ora non starei un attimo ferma nonostante il pensiero della malattia, la chemio.
Poi c'è Chi dice che scorda tutto e sta perdendo la memoria, Altri sono sempre nervosi, io invece dopo attenta autoanalisi, affermo con certezza... sono insofferente dentro. Mentre prima non lo ero mai stata, e mi facevo mille problemi accusando colpi su colpi, e scusavo gli Altri piangendomi addosso, col risultato di sentirmi alla fine abbattuta, sconfitta per l'ennesima volta, delusa da me stessa. Sarà stato per questo che sorridevo poco, pochissimo, quasi niente fornendo l'impressione a chissà quanta gente di essere scostante. Eppure ero la persona più accomodante del mondo, lo sono ancora ma non sempre e comuque, perché "insofferente dentro" di fronte ad ogni bugia, attitudine comportamentale o reazione esagerata. Però mai violenta verbalmente, bensì con garbo ed ironia a dar sfogo a quell'insofferenza che mi prende e accompagna per tutto il tempo.
Che strana sensazione, a volte pare sia in contraddizione con la mia nuova vera natura, eppure è così, non posso negarlo.
E se mi si dice che non sono sempre comprensibile, predico bene e razzolo al contrario, o ancora che dovrei essere in un modo solo per far contenti gli pseudo difensori della sincerità costi quel che costi, io controbbatto da autentica insofferente dentro che non sempre si può, esclusivamente per amor di pace e poter poi raggiungere gli obiettivi con lealtà e non dalla parte del torto.
Chissà se devo questa insofferenza dentro al mio passato recente o invece è la naturale evoluzione della persona col passare del tempo. Già, perché per quanto voli, sembra lasciare segni profondi. Orme pesanti da camminata stanca, imposta, non scelta. Subita.
Poi c'è Chi dice che scorda tutto e sta perdendo la memoria, Altri sono sempre nervosi, io invece dopo attenta autoanalisi, affermo con certezza... sono insofferente dentro. Mentre prima non lo ero mai stata, e mi facevo mille problemi accusando colpi su colpi, e scusavo gli Altri piangendomi addosso, col risultato di sentirmi alla fine abbattuta, sconfitta per l'ennesima volta, delusa da me stessa. Sarà stato per questo che sorridevo poco, pochissimo, quasi niente fornendo l'impressione a chissà quanta gente di essere scostante. Eppure ero la persona più accomodante del mondo, lo sono ancora ma non sempre e comuque, perché "insofferente dentro" di fronte ad ogni bugia, attitudine comportamentale o reazione esagerata. Però mai violenta verbalmente, bensì con garbo ed ironia a dar sfogo a quell'insofferenza che mi prende e accompagna per tutto il tempo.
Che strana sensazione, a volte pare sia in contraddizione con la mia nuova vera natura, eppure è così, non posso negarlo.
E se mi si dice che non sono sempre comprensibile, predico bene e razzolo al contrario, o ancora che dovrei essere in un modo solo per far contenti gli pseudo difensori della sincerità costi quel che costi, io controbbatto da autentica insofferente dentro che non sempre si può, esclusivamente per amor di pace e poter poi raggiungere gli obiettivi con lealtà e non dalla parte del torto.
Chissà se devo questa insofferenza dentro al mio passato recente o invece è la naturale evoluzione della persona col passare del tempo. Già, perché per quanto voli, sembra lasciare segni profondi. Orme pesanti da camminata stanca, imposta, non scelta. Subita.
Conosco una persona che dopo il tumore, è diventata iperattiva, sempre in giro, sempre contenta!!!! Buona settimana cara amica.
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