Oggi non ci do molta importanza, ai miei capelli intendo, sono tornati ad essere una parte"scontata" della mia persona, anche se rispetto ad un tempo mi piacciono di più. Spettinati, in disordine, o freschi di piega vanno sempre bene, ci penso poco e forse il segreto è proprio questo, accettarli così come sono, anche adesso coi "colpi di luna" regalati a dovere dal tempo che passa.
Hai fatto qualcosa ai capelli?... mi è stato chiesto stamattina... Sono più scuri.
Ed io che non li ho ritoccati di colore affatto da quando sono tornati, quasi ci sono rimasta male. Perché li voglio così come la Vita me li ha restituiti dopo che sette anni fa me li rapì senza opportunità di riscatto.
Sono momenti duri davvero, perché si devono accettare tanti cambiamenti, e la caduta dei capelli poi, cornice del volto e sicurezza, intimorisce perché fa apparire sofferenti o peggio ancora... condannati. Ma la vita è ben più importante dei capelli...
Pensare che prima di ammalarmi, dal parrucchiere andavo due volte alla settimana per la piega e non era esclusa una terza per un'eventuale pettinata nel tentativo vano di essere sempre in ordine. Tutto inutile perché non ero mai soddisfatta. Ora i miei capelli sono sempre a posto... così, da soli... poco trattati dal pettine, accarezzati con le mani, giovanissimi nel nuovo aspetto "metal" che li rende alla moda come non mai.
Quando mi fu detto che avrei perso i capelli, cosa che già sapevo... restai di ghiaccio, in realtà della chemio era la cosa che temevo di più. Alla nausea, al probabile vomito neanche pensavo, poi cercai subito di riprendermi, non era tempo di fare la "statua di sale", non sarebbe servito a nulla e così comperai la prima parrucca e non contenta dopo qualche tempo altre due... e furono il "volto giocoso" della mia malattia.
Abituata in fretta al nuovo aspetto, mutevole con la mia voglia di apparire sempre diversa, di quello "antico" neanche mi ricordavo più e fu "altra vita" con un entusiasmo che si rinnovava ogni giorno.
Non mi chiedevo né chiedevo ad Altri quando sarebbero ricresciuti i capelli, non m'interessava perché mi piacevo tanto anche così, forse di più, e quando fu il momento di levar via la parrucca non avevo affatto voglia. Furono i capelli stessi, tanti, consistenti... ricci ed "arrabbiati" a spingerla via... e fu comunque un bel giorno.
Oggi pomeriggio, dal parrucchiere con la testa bagnata e mentre il calore del phon mi faceva prudere la testa, mi guardavo allo specchio e ricordavo.
Il Tempo, per alcuni versi e in certe situazioni, fa veramente un gran lavoro.
Così resta un misto di tenerezza e nostalgia, non più dolore per qualcosa che pur triste, appartiene alla vita e che per questo non si può cancellare, almeno non del tutto.
Hai fatto qualcosa ai capelli?... mi è stato chiesto stamattina... Sono più scuri.
Ed io che non li ho ritoccati di colore affatto da quando sono tornati, quasi ci sono rimasta male. Perché li voglio così come la Vita me li ha restituiti dopo che sette anni fa me li rapì senza opportunità di riscatto.
Sono momenti duri davvero, perché si devono accettare tanti cambiamenti, e la caduta dei capelli poi, cornice del volto e sicurezza, intimorisce perché fa apparire sofferenti o peggio ancora... condannati. Ma la vita è ben più importante dei capelli...
Pensare che prima di ammalarmi, dal parrucchiere andavo due volte alla settimana per la piega e non era esclusa una terza per un'eventuale pettinata nel tentativo vano di essere sempre in ordine. Tutto inutile perché non ero mai soddisfatta. Ora i miei capelli sono sempre a posto... così, da soli... poco trattati dal pettine, accarezzati con le mani, giovanissimi nel nuovo aspetto "metal" che li rende alla moda come non mai.
Quando mi fu detto che avrei perso i capelli, cosa che già sapevo... restai di ghiaccio, in realtà della chemio era la cosa che temevo di più. Alla nausea, al probabile vomito neanche pensavo, poi cercai subito di riprendermi, non era tempo di fare la "statua di sale", non sarebbe servito a nulla e così comperai la prima parrucca e non contenta dopo qualche tempo altre due... e furono il "volto giocoso" della mia malattia.
Abituata in fretta al nuovo aspetto, mutevole con la mia voglia di apparire sempre diversa, di quello "antico" neanche mi ricordavo più e fu "altra vita" con un entusiasmo che si rinnovava ogni giorno.
Non mi chiedevo né chiedevo ad Altri quando sarebbero ricresciuti i capelli, non m'interessava perché mi piacevo tanto anche così, forse di più, e quando fu il momento di levar via la parrucca non avevo affatto voglia. Furono i capelli stessi, tanti, consistenti... ricci ed "arrabbiati" a spingerla via... e fu comunque un bel giorno.
Oggi pomeriggio, dal parrucchiere con la testa bagnata e mentre il calore del phon mi faceva prudere la testa, mi guardavo allo specchio e ricordavo.
Il Tempo, per alcuni versi e in certe situazioni, fa veramente un gran lavoro.
Così resta un misto di tenerezza e nostalgia, non più dolore per qualcosa che pur triste, appartiene alla vita e che per questo non si può cancellare, almeno non del tutto.
nb... nella prima foto sono al matrimonio di mia nipote con la parrucca delle "grandi occasioni".
Nella seconda la mia "testolina" acconciata e reduce da uno dei tanti tentativi di coprire magagne e vuoti. I "miei" capelli erano comunque tornati.
Nella seconda la mia "testolina" acconciata e reduce da uno dei tanti tentativi di coprire magagne e vuoti. I "miei" capelli erano comunque tornati.
Cara Mary, è veramente bello leggere i tuoi racconti vissuti, Erano solo capelli,
RispondiEliminaQuesta frase mi dice che sei veramente matura per affrontare tutto!!!
Ciao e buon fine settimana se anche è caldo afoso, un abbraccio e un sorriso.
Tomaso