No. Non sto tornando in campo, in trincea o prima linea come si suol dire. E' ché sto acquisendo la consapevolezza di dover combattere sempre, perché la vita è di per sé una lotta che non finisce mai.
E non mi sento vittima per questo, ma carica di responsabilità e piena di ardore nel condurre la mia battaglia. Quotidiana, familiare, con me stessa che a volte si incaponisce e si dissocia e se ne va per altre vie. Quasi a voler arrendersi, per sfiducia, perché non si sente capita, e invece basterebbe che rientrasse in sé... per tornare a me. E tutto sarebbe risolto, come sempre è stato da sette anni a questa parte.
Che bei "giri di parole"... è la vena poetica, recente scoperta, che ogni tanto viene fuori, soprattutto quando il buon senso impone riservatezza nel trattare i sentimenti.
Anche questa è strategia per continuare, tenere a bada quella "scimmia sulle spalle" che alita sul collo, e a tratti preme e spinge per far crollare. Anche non direttamente, magari sbeffeggiando Chi è con Te, o è parte di Te.
Così, con poche righe molto spesso "ermetiche" trovo sfogo, e mi sento al sicuro. Svuoto l'anima e intanto non faccio male ad alcuno.
E il tempo passa e la condizione che fu appare sempre più lontana, e la situazione attuale è un sogno ad occhi aperti che dà ancora più valore alla realtà.
Sì, penso proprio che i colori della vita non siano tinte definite, esistono le sfumature, le tonalità che rendono ogni suo aspetto meno drammatico e molto più accettabile. La vita è bella anche per questo, stimola sempre a guardarsi intorno, a guardarsi dentro. E s'impara tanto, e non esiste più la paura, l'isolamento e avvicinarsi agli altri diventa la cosa più naturale e facile al mondo. Quante persone, infatti ho conosciuto e quante via via ne conosco
Non semplici conoscenze fugaci ma vere e proprie relazioni umane per cui mi sento partecipe in tutto, ansie, gioie e purtroppo delusioni. Non so, non posso farne a meno, non riesco ad essere completamente distante, anche se, per fortuna, mi riconosco una forza nuova che mi protegge dal pessimismo.
Tutto va come deve andare, quante volte me lo ripeto... e non può essere diversamente né si può contrastare, però assecondare, questo si può.. assecondare la propria strada e quella di Chi ci appartiene, rendendola piana, agevole sì che sia facile percorrerla.
Scovare sempre il rovescio "positivo" di ogni medaglia, adattarsi alla situazione, che non vuol dire arrendersi ma combattere con le armi di uno stratega. Calma ed intelligenza.
Nella mia battaglia di strategie ne ho adottate tante, anche guardarmi allo specchio in un certo modo lo è sempre stato. Ed è allora, nel mio sguardo anche quando sono contrariata e nel sorriso che mi impongo sempre e comunque, che ritrovo la fiducia e la forza per non arrendermi.
E non mi sento vittima per questo, ma carica di responsabilità e piena di ardore nel condurre la mia battaglia. Quotidiana, familiare, con me stessa che a volte si incaponisce e si dissocia e se ne va per altre vie. Quasi a voler arrendersi, per sfiducia, perché non si sente capita, e invece basterebbe che rientrasse in sé... per tornare a me. E tutto sarebbe risolto, come sempre è stato da sette anni a questa parte.
Che bei "giri di parole"... è la vena poetica, recente scoperta, che ogni tanto viene fuori, soprattutto quando il buon senso impone riservatezza nel trattare i sentimenti.
Anche questa è strategia per continuare, tenere a bada quella "scimmia sulle spalle" che alita sul collo, e a tratti preme e spinge per far crollare. Anche non direttamente, magari sbeffeggiando Chi è con Te, o è parte di Te.
Così, con poche righe molto spesso "ermetiche" trovo sfogo, e mi sento al sicuro. Svuoto l'anima e intanto non faccio male ad alcuno.
E il tempo passa e la condizione che fu appare sempre più lontana, e la situazione attuale è un sogno ad occhi aperti che dà ancora più valore alla realtà.
Sì, penso proprio che i colori della vita non siano tinte definite, esistono le sfumature, le tonalità che rendono ogni suo aspetto meno drammatico e molto più accettabile. La vita è bella anche per questo, stimola sempre a guardarsi intorno, a guardarsi dentro. E s'impara tanto, e non esiste più la paura, l'isolamento e avvicinarsi agli altri diventa la cosa più naturale e facile al mondo. Quante persone, infatti ho conosciuto e quante via via ne conosco
Non semplici conoscenze fugaci ma vere e proprie relazioni umane per cui mi sento partecipe in tutto, ansie, gioie e purtroppo delusioni. Non so, non posso farne a meno, non riesco ad essere completamente distante, anche se, per fortuna, mi riconosco una forza nuova che mi protegge dal pessimismo.
Tutto va come deve andare, quante volte me lo ripeto... e non può essere diversamente né si può contrastare, però assecondare, questo si può.. assecondare la propria strada e quella di Chi ci appartiene, rendendola piana, agevole sì che sia facile percorrerla.
Scovare sempre il rovescio "positivo" di ogni medaglia, adattarsi alla situazione, che non vuol dire arrendersi ma combattere con le armi di uno stratega. Calma ed intelligenza.
Nella mia battaglia di strategie ne ho adottate tante, anche guardarmi allo specchio in un certo modo lo è sempre stato. Ed è allora, nel mio sguardo anche quando sono contrariata e nel sorriso che mi impongo sempre e comunque, che ritrovo la fiducia e la forza per non arrendermi.
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