martedì 14 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.15) (Un modello di unicità)

Dicevamo...per essere persone speciali non occorre essere di successo, piuttosto uniche nella loro originalità.

Le persone incontrate in tutti questi anni sono state modelli di unicità, perché è nella malattia che emerge ciò che si è davvero, il carattere autentico, privo di etichette...

E Lei era proprio così.

Con Lei potevo parlare liberamente, non si correva mai il rischio di urtarne la suscettibilità, perché era già ironica di per sé, sorridente sempre e prodiga di consigli e speranze, e poi... generosa non si può dire quanto. 

Non ricordo di averla vista giù di morale neppure per un giorno. La Sua unicità era in quel sorriso dell'anima che non l'abbandonava mai, una serenità talmente radicata da alleggerirle qualsiasi tiro mancino la Vita le riservasse.

Per le frequenti recidive era dimagrita tantissimo, a tal punto che la folta parrucca rossiccia la faceva simile ad un fiammifero.

Spiritosa e ironica anche in questo caso, non aveva mai mostrato di aver paura, ma amava la vita, il decoupage e i Suoi gattini. Tanti anni trascorsi in quel reparto, eppure dava l'impressione che fosse lì per caso, si muovesse con leggerezza ... sulle punte, come passi di danza.


Sarà per questo che fu come non fosse mai andata via, in silenzio.

Venni a sapere della Sua scomparsa per caso e solo dopo più di un mese. Forse lo aveva fatto apposta perché soffrissi meno. Mi voleva un bene unico davvero.

lunedì 13 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.14) (Lodo Dio e a Lui mi affido incondizionatamente)

Mia madre diceva sempre che recitare il Padre Nostro quando ci si sentiva piccoli piccoli, bisognosi di cure ed affetto, faceva stare subito meglio.

Ed io feci di quella preghiera la "mia preferita".

Mi ammalai. Gli chiesi di sorreggermi nel portare una Croce troppo pesante, e piano piano non lo fu più o quasi. 


Ora... Lo ringrazio perché mi sorregge sempre, fugando i timori quando arrivano, aiutandomi nel dare aiuto ad Altri.

Non posso non credere che non "è", se sono quel che non ero... e non posso non inchinarmi a quella Croce che indegnamente e per breve tempo anche io ho conosciuto.

domenica 12 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.13) (Ricarica continua)

Noi in qualche modo impegnati per il bene, alla fine ci sentiamo bene, in ricarica continua insomma.

Personalmente mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire.

E tra le righe... ma si, vada per la caramella, e l'incoraggiamento, il raccontarsi e... giovedì  sarò  di nuovo qui... come tacito appuntamento, non si può altro che motivarsi, migliorare, e mai fermarsi.

Essere riconosciuti dopo del tempo già  muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle..


E allora...

Una frase e un sorriso.

Un nome.

L'impegno che accomuna, sia pure in direzioni diverse, fa comprendere l'unicità di ognuno.

Siamo diversi, ma quanta ricchezza in questa nostra originalità.

E poi... nient'altro.

Sono incontri che spiegano certe cose molto più di tante parole.

L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.

venerdì 10 ottobre 2025

TRA I RICORDI ( n.12) (Un caffè per una caramella ed un sorriso)

Succede. Un po' giù di tono e senti che hai bisogno di un caffè supplementare.

Così prima di entrare in reparto mi sono fermata al bar dell'ospedale per una ricarica di energia.

Un caffè per una caramella ed un sorriso.

Ed ha funzionato. In quella prima stanza l'approccio è stato con esito felice, anche con il paziente che credevo volesse stare per proprio conto tanto era preso a digitare sul telefono...

E a me...? Nessuna caramella?

Ed io mortificata per aver inteso male mi sono fatta perdonare con due.

Ne è nata una bella sintonia, e ben


presto abbiamo dimenticato ora e luogo.

È quasi incredibile quanti argomenti possano venir fuori da una conversazione, e dei punti in comune? Pare quasi che Qualcuno disponga il tutto razionalmente ma in armonia, quale direttore d'orchestra per un concerto d'anime.

E il mutuo aiuto diventa spartito unico, sempre giusto.

Perché in realtà stamattina avevo anch'io bisogno, quindi il caffè mi aveva tirato su fino ad un certo punto, il merito vero andava a tutt'altro, ad un sorriso di scuse per una caramella solo per un momento dimenticata.

TRA I RICORDI (n.11) (Riflettendo su una citazione)

Torno su una citazione già condivisa...

"I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro"

  - Carlos Ruiz Zafón -

... mi ha incuriosito.

In che senso un libro è pari ad uno specchio?

E come riflette l'interno dell'animo?

Chi scrive condivide idee, emozioni, il lettore, sia che abbia scelto o meno quel titolo, può ritrovarsi nella trama e lasciarsi al centro, identificandosi in uno o più personaggi. Oppure trovare che le idee dell'autore coincidono perfettamente con le sue.

A volte "l'immagine" riflessa è l'ideale rincorso da tempo e mai raggiunto, un rimpianto quindi o il rinnovarsi di un progetto.

Oggi spolveravo libri, uno per uno, leggevo titolo ed autore. Mi sono imbattuta in Pessoa, un poeta che amo, perché trovo spesso nei Suoi versi l'affinità coi miei pensieri. A tratti paradossale ma con chiaro intento provocatorio.

Così mi è tornata in mente una Sua composizione...

"Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso volere d'essere niente.

A parte questo,

ho in me tutti i sogni del mondo".

- Fernando Pessoa -


... esattamente cosa penso di me stessa, convinta pure e ovviamente che senza di me il mondo vada avanti lo stesso.

TRA I RICORDI (n.10) (Guardarsi allo specchio)


Il primissimo approccio con chiunque e in qualsiasi situazione è l'accoglienza.E come si può accogliere se non con il sorriso?

Un ampio sorriso apre tutte le porte, crea sintonia, rassicura e conforta, giusto il compito di un volontario oncologico.

Cosa di certo non facile, ma comunque non impossibile.

Pensieri e preoccupazioni non mancano a nessuno, e il volontario imparerà a mettere tutto in un canto, senza per questo cancellare vissuto e quotidianità.

Ognuno sperimenterà un metodo, lo farà suo e il sorriso sempre più convinto non mancherà.

In reparto, prima di entrare nelle stanze, io mi guardo allo specchio per modulare l'atteggiamento. Una sistemata ai capelli per non apparire una scalmanata, e poi... smile!

All'inizio un po' forzato, in seguito più sincero ed aperto, responsabile il felice riscontro.

"Guardarsi allo specchio", quasi una metafora, mette di fronte alla realtà di come si è al momento.

Ci si può piacere o meno, ma quello è, e conviene accettarsi prima di qualsiasi "aggiustamento".

Oggi io mi specchio dentro e vedo...

Il 27 Luglio 2010 vide la luce il mio blog, 

"Continuare a...", un blog per rinascere.

Ricordo che l'idea mi venne guardando l'immagine di un arcobaleno tra le nuvole.

Si dava spazio per far tornare il sole.

Presi a scrivere ogni giorno per farmi coraggio, darmi appuntamento per continuare a crederci.

E c'ho creduto e ci credo ancora che si può essere come quell'arcobaleno, un po' dentro e un po' fuori ma sempre presente.

Come mi vedo io oggi?


Cresciuta, quindi più visibile a me stessa.

Con più colori, forte è l'esperienza e tanta la ricchezza che ricevo.

Proiettata lontano, oltre le nuvole che potranno oscurare il mio spazio azzurro.

mercoledì 8 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.9) ("Una ricchezza per Noi e gli altri")

Così oggi un socio ha definito il GAMA, associazione nata come risposta ad un preciso bisogno, condividere il peso di una diagnosi.

Primo incontro dell'anno, presentazione degli eventi in programma, bozza dei temi da trattare negli incontri futuri.

L'approccio col paziente, le domande da non fare, la gestione delle proprie e altrui emozioni... e altro ancora.

Chi si prende cura del caregiver e come? A volte non è sufficiente ritagliarsi uno spazio, curare la Spiritualità per reggere un carico tanto pesante.

Utile potrebbe essere praticare la terapia della Mindfulness, meditazione e respirazione consapevole

Dal momento in cui nasciamo, il “qui e ora” è l’unica cosa di cui disponiamo realmente. Possiamo ricavare tanti insegnamenti dal passato, ma non possiamo cambiarlo. Possiamo avere speranza nel futuro ma non possiamo sapere come sarà. L’unica cosa che possiamo fare è vivere il presente.

Ma come si fa a essere consapevoli di vivere nel qui e ora? Come vivere nel presente e godersi il momento? Le tecniche della mindfulness appunto possono aiutare. 

La consapevolezza di sé porta anche a riconoscere i propri limiti e quindi considerare la possibilità di fare un passo indietro se necessario.l

Prendere una pausa dal servizio di volontariato infatti non è sintomo di debolezza, anzi il contrario, è scelta


responsabile.

Ci sarà sempre tempo e modo per recuperare, una volta cĥe ricaricati si tornerà con maggiore entusiasmo.

TRA I RICORDI (n.8) (Ricordiamo che...)

Se vero è che non si vive di ricordi, lo è altrettanto che coi ricordi si può costruire un buon presente, evitando di ripetere errori o magari usando i ricordi come distrattore mentale nei momenti di difficoltà.

Oasi serena è la memoria dell'infanzia, lo è quasi per tutti, per me poi...

E rivedo me bambina ogni volta che avevo una linea di febbre in grembo alla mia nonna materna, "coprispalle" grigio per Lei, "scialletto" bianco e rosa per me, odore di "pastarelle" appena sfornate e le mie guance rosse con tracce di farina.

Memorie che valgono un tesoro, che sono medicina quando cerchi di trattenere i granelli del tempo, tanto da provare dolore.

Ed intanto, ora sono in ampia età per essere nonna,  e vivo ancora un sogno ad occhi aperti.

Nonna Maria... e sa di biscotti e tenerezza, di dolci ricordi e storie raccontate all'infinito.

Invecchiare per uno scopo, vita che continua.


Un sogno, un desiderio, magari un pensiero,

come Chi sogna, desidera e pensa, e pure spera. 


Nonna Maria... anch'io.

lunedì 6 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.7) (Amore e nuova vita)


Bene, dal prossimo lunedì l'associazione torna alla completa attività.

Riprendono gli incontri, la condivisione di esperienze ed emozioni, i suggerimenti e i consigli e le strategie per superare "i momenti" di difficoltà, ché di momenti è bene si tratti, e si giri pagina senza dimenticare ciò che si evidenziato.

Ricordo... quando mi ammalai, fui dapprima sgomenta, poi ebbi paura, ma quasi per salvarmi avvertii il bisogno di guardarmi dentro e poi intorno.

E fu desiderio di ricevere e donare affetto.

La scoperta dell'Altro sotto una luce diversa mi aiutò ad annullare il senso di solitudine, la paura del vuoto dentro e intorno.

Presi a voler bene a Tutti, ed era così evidente che presero a volermi bene palesemente.

E l'Amore è assai potente perché genera desiderio, e il desiderio è, consapevole o meno, alla base della vita.

Si rinasce così.

E il GAMA con l'accoglienza, l'ascolto, il supporto, promuove appunto questo, amore e nuova vita.

domenica 5 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.6) (Con umiltà e pazienza)

Dal nostro ritorno in reparto dopo la pandemia, appare ancora più evidente, più sentito di prima il bisogno di parlare, condividere il dolore e le aspettative, le paure e la speranza, quest'ultima nella giusta dimensione perché non sia illusione.

Tutte le persone che incontriamo sono speciali, poi capita ogni tanto qualcuno che lo è di più, come Donata, la cui lucidità e consapevolezza lascia senza parole.

Più volte provata dal Dolore della perdita, riesce a risollevarsi perché crede fermamente nella forza della condivisione.

 - Se racconti la tua storia, per dolorosa che sia, ti sentirai miracolosamente più leggera...

- Aspetta Mari', non te ne andare...

- Vuoi dirmi qualcos'altro?

- Io lo so, e l'accetto... non si può vivere per sempre.


Ci sono parole che arrivano con una pressione tale da lasciare un'impronta profonda. Poi torni a ricalcarla, una, due, tante volte, ma lo stupore è sempre grande nel vedere che è troppo grande per te.

E ti senti pari ad una briciola, e comprendi che hai sempre da imparare con umiltà e pazienza.

TRA I RICORDI ( n.5) (Come Angeli)

Oggi, 2 Ottobre si è parlato tanto di Angeli, di braccia che sorreggono al momento giusto, di mani invisibili che salvano.

Capitò anche a me. Uno scivolone sulle scale bagnate ma alcuna rovinosa caduta, come presa in braccio e adagiata delicatamente. Nessun livido, alcun dolore.

Un vero miracolo.

Un altro motivo per essere grata. Come?

Cercando di essere come angelo per gli altri. Una missione possibile.

Ne sono convinta, ognuno può essere l'Angelo di Chi è accanto in qualsiasi momento. 

Un po' di ascolto ed attenzione al bisogno dell'Altro, la consapevolezza di non essere solo per se stessi e poi... la gioia proprio di "esserci", considerare la propria vita dono grande, da spartire perché possa moltiplicarsi e generare altra gioia e serenità che dura.

Insieme, pure distanti ma ugualmente vicini a Chi non se la sente di portare da solo il carico che la Vita gli ha riservato.


E poiché tutto manca, la vicinanza in primis, ognuno dica pure all'Altro lontano, sai che c'è? Col Cuore prendimi per mano e... portami con Te.

sabato 4 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.4) (E già Ottobre sarà)

Su un angolo sconnesso del marciapiede, tra aghi secchi di pino, solitaria è una pigna. 

Ricordi di un'estate alle spalle, richiamo forte ad un presente vario, contrastato e affascinante.

Siamo ad Ottobre infatti, e non mi par vero tanto veloce è il tempo.

Ci avviamo verso la fine dell'anno, ed


 è in questo periodo che i ricordi si fanno più pressanti. 

Era d'ottobre quando l'inquietudine prese ad essere più di una percezione cui porre rimedio.

Fuggivo dagli Altri e da me stessa, nel vano tentativo di ostacolare e mandare indietro quel che doveva essere.

Tutto va come deve e non può essere altrimenti.

Poi sempre ad Ottobre il momento più duro terminò, e da allora non conto i giorni né mesi ma cerco di viverli consapevolmente.

E ancora... oggi è stato il 1° Ottobre, un tempo San Remigio.

E sempre un tempo di questa giornata tutte le scuole riaprivano le porte, e per San Remigio era una gran festa.

Chi non ricorda infatti "i Remigini", i piccoli scolari di prima elementare, per loro era l'inizio di una festosa avventura, gioia contagiosa.

Di questi giorni è il ricordo più recente... 

- Qual è il tuo nome?

- Remigio.

- È un nome che mi è sempre piaciuto. Remigio... primo Ottobre?

- No, non sono più lì. Non so dove, ma mi hanno spostato. Si sa, ora non c'è pace per nessuno, figurarsi per i santi.

Bella persona, Remigio. Attento, ironico e gentile. Di quell'età che segna il passaggio alla stagione non più verde ma dai caldi colori autunnali.

giovedì 2 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.3) (Ridere... si dovrebbe!)

Ci siamo svegliati ridendo mio marito ed io, e non succedeva da tempo. Poi, il resto della giornata è andato avanti così, con leggerezza.

Bisognerebbe cercare sempre un motivo per ridere, pure se certi pensieri vagano per la mente, siamo in ansia o c'è qualche timore. Perché la risata si prende cura di Noi.

E penso a tante battute, anche quando non avevamo voglia di farle né sentirle, poi ci siamo fatti coinvolgere e siamo stati meglio, perché è così, al contagio positivo non c'è freno o limite.

Ridere è terapia e prevenzione. È uno dei punti di forza per farcela in qualsiasi momento di difficoltà.

Tre sono i punti di forza e unica la conseguente certezza.

Ridere, avere fantasia e continuare a sognare.

La risata è senza tempo, la fantasia non ha età, e i sogni sono per sempre.

E mentre la giornata volge al termine fa bene ricordare quei momenti fatti anche solo di sorrisi, o accenni di risate e persino risate piene. 

Perché ridere fa bene, si sviluppano endorfine che nutrono il cervello che così si rigenera. E se Mente e Cuore sono insieme il benessere è totale.

Allora dicevamo...?

Ridere? Ma si!

... e che ve lo dico a fare?!

Facciamocela una bella risata,

ché tanto piangere non conviene.

La "risata" poi è una calamita. Attira e trattiene.


E questo, si... conviene!

mercoledì 1 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.2) (Pensavo)

Pensavo... a quanto pur triste, sia rigenerante una celebrazione funebre.

Nonostante il tema delicato tante volte ostico pure per Noi, soprattutto per Noi.

La Morte, naturale come venire al mondo, perché Vita, uguale.

Poi si tratta di punti di vista, tipo di relazione e quant'altro, non ultimo la Fede, andare oltre ciò che si vede e la fisicità.

La Vita e la Morte sono le due facce di una stessa medaglia, apparentemente l'una nega l'altra, ma in fondo danno un "senso" l'una all'altra e viceversa. 

Entrambe sono un mistero, chiaramente percepito nel momento che una delle due prevale, portando all'immediata riflessione... " non c'ero prima di nascere... non ci sarò dopo la morte". E da questo logico pensiero sicuramente nasce la paura della morte, perché il "prima" porta alla concretezza, alla fisicità... il "dopo" porta al buio perché nessuno sa.

Chi ha fede comunque riesce a dare a se stesso una risposta, Chi credente non è, qualche difficoltà l'incontra, però...

È ché siamo ben piantati a terra, sottoposti spesso a venti contrari, ma per fortuna con lo sguardo al Cielo.

Presenti sempre a Noi stessi, ma proprio per questo consapevoli di un "condizionale".

Lo dico da sempre,  giusto per evitare sorprese, e mettermi al sicuro.

"Al sicuro"... sorrido al solo pensiero.  

Pensandoci... dovrei fare, vorrei pubblicare ancora, e tanto altro.

Da oggi non sarà solo un pensiero.

Per evitare sorprese  lo continuo a mettermi al sicuro.



martedì 30 settembre 2025

TRA I RICORDI (n.1) (Le stagioni della vita)

Si sa, non siamo nè mai saremo sempre gli stessi.

Questo è ugualmente il nostro destino: cambiare...

"Si cambia con lentezza, la stessa lentezza che muta la primavera in estate, l’estate in autunno, l’autunno in inverno"

      - Oriana Fallaci -

Infatti cambiamo lentamente nel corso degli anni, ci sentiamo "giovani dentro" ma fuori, dall'esterno è tutt'altra cosa. Già, e qualcuno che ce lo ricorda ci sarà sempre...

La promoter al supermercato che invita a comprare il dolcetto per i "nipotini".

La ragazza che ci cede il posto dopo aver dato su una rapida occhiata, e così via.

Si avvicendano le stagioni dell'esistenza, ognuna col suo carico di emozioni.

"Sono più dolci i frutti dell'Autunno.

Nati dalle turgide gemme in Primavera,

maturati al sole appassionato dell'Estate.

Non si temerà il gelo dell'inverno,

pure se tutto sarà coperto dalla coltre bianca,

aspettando la nuova Primavera"

M. R.

A Chi ha guardato l'anomalo avvicendarsi delle stagioni di "una vita che va" resta il ricordo forte ed incisivo di cento brezze in un unico vento. Lo Zefiro dell'ultima Primavera.

"Si sta come 

d'autunno

sugli alberi

le foglie"

- Giuseppe Ungaretti -


Se di questa vita considero le stagioni, vorrei non fosse mai inverno, o comunque breve e poco intenso. Un momento fuggevole di passaggio, fino a quando Alfa ed Omega, congiunti, chiuderanno il "cerchio ideale". E all'interno sarà la Luce.

Non avrebbe altrimenti senso aver vissuto, e dato tanto.

lunedì 29 settembre 2025

GIORNO DOPO GIÓRNO (n.100) (È lontananza)

Quando si entra in gioco soprattutto in campo oncologico, occorre sentirsi temprati, almeno un po' anche se poi non lo si è mai abbastanza.

Qualcuno disse che bisogna fare prima i conti con la propria morte, io direi piuttosto conti con l'esistenza tutta, nel bene e nel male.

Così crediamo di essere preparati ad un certo tipo di dolore, poi in realtà veniamo colti alla sprovvista. Siamo esseri fragili, a volte tutta fisicità, e il pensiero di non poter più vedere, accarezzare, udire la voce... quella voce, ci fa soffrire.

È ché non siamo mai pronti.

Siamo pronti solo a nascere, perché inconsapevole passaggio dall'oblio alla luce, ma poi non saremo mai pronti...

Se la vita è un viaggio, la destinazione è  quella e non può cambiare, cambia invece il modo di arrivarci. 

Perché questa riflessione? 

Perché c'è bisogno spesso di raccogliere le idee.

Personalmente spesso testo il mio stato d'animo, confido nella "mia preghiera preferita" e poi... poi vado con l'umiltà di Chi non sa niente ma ha solo un buon intento.


Una volta un incontro mi pose di fronte ad una domanda che sfiora spesso tutti ma sempre viene "gentilmente accompagnata" fuori dalla mente.

Non sono pronta, mi fu detto. Ma può esserci qualcuno davvero pronto al "grande cambiamento"? 

Alla perdita che è, e sarà sempre, dolore come porsi?

 Pensare... è lontananza ecco, in attesa di ritrovarsi e restare insieme per sempre.

domenica 28 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.99) (Un momento per me)

Ho bisogno di silenzio, di una pausa dopo una stancante giornata.

L'ora è tarda, ancora qualche faccenda da portare a termine, ma non importa perché deve pur esserci un momento per me.

Per ascoltare i bisogni del mio Cuore, ricordare senza rimpianti, pensare a domani, solo domani prossimo venturo.

Che cosa farò domani? Le solite cose ma voglio svolgerle in silenzio, troppe parole ho detto , molte di più ne ho ascoltate.

Ora desidero solo silenzio, silenzio amico e compagno, ché ascolti le mie tacite parole e sostenga ogni mio passo.

Perché spesso il rumore delle parole non ci permette di pensare, di ascoltare la voce interiore che abbiamo.

Perché tutti abbiamo bisogno di raccogliere i pensieri, di guardare dentro i cassetti più nascosti di noi. 


Abbiamo bisogno di silenzio, in realtà è dar voce ad una richiesta che, spesso, vorremmo fare noi alle persone della nostra vita. Silenzio.

sabato 27 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.98) ("Ciò che non uccide, fortifica" - Friedrich Nietzsche -)

Parole che ritornano spesso a chi ha vissuto un'esperienza estrema, e la malattia lo è, e che dopo aver elaborato quasi non si riconosce più, perché ha imparato a valorizzare quel che gli è restato dopo la "tempesta".

Nel pomeriggio ho partecipato ad un webinar sulla vaccinazione del paziente oncologico, promosso dalla FAVO.

Mi scopro molto interessata a questo genere di argomenti e ad ogni incontro o similari tengo ad esserci sempre.

E pensare che una volta non era così...

Che dire... entrai timorosa, anzi angosciata e a spinta in ospedale quindici anni fa, ed oggi l'ospedale è la mia seconda casa, e le persone che incontro diventano gli "amici che contano davvero". Perché ci sentiamo sotto lo stesso Cielo, parliamo la medesima lingua, da competenti seri ma che si avvalgono di leggerezza e propositività...


E per tornare al webinar... interessante e chiara la relazione della dott.ssa Angioletta Lasagna, altrettanto la brochure che ho scaricato e condivido, semplice e concreta.

venerdì 26 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.97) (Allenarsi)

Propongo questa parola. Che cosa fa pensare?

Attenendosi al significato letterale del termine, allenarsi significa, in origine, acquisire o mantenere la propria forza, vigore e attitudine fisica o mentale attraverso l'esercizio e la pratica. 

Proviamo ad estendere l'allenamento, o meglio approfondirne il significato.

Il pensiero va alla capacità di accettare gli accadimenti della Vita.

Vivere, nel vero senso della parola, equivale a muoversi con abilità nell'arco degli anni che sono concessi.

Un corso di crescita a più livelli, un allenamento per fortificarsi, una "palestra" gratuita dove si alternano esercizi di diversa difficoltà.

Ci sono momenti in cui prende lo sgomento e credi di non farcela, non farcela in senso generale, intendo.

Tanto da fare, doversi adattare di continuo alle situazioni e accettare pure quelle che mai avresti pensato.

E ancora comprendere, accomodare, voltare pagina... 

Ecco. Non ce la faccio proprio, dici ma se ci pensi è in quel continuo "esercizio" senza mai gettare la spugna che ti fai le ossa, e "crei" la Tua forza.

E della Mente vogliamo parlarne?

Il cervello è l'unico organo che "allenato"


 addirittura si rigenera.

Memorizzare nomi e date, abbinare colori ai numeri, prestare soprattutto attenzione a ciò che circonda si rivela un ottimo allenamento.

Quindi ricordiamo, è l'esercizio che rende forti, a tratti indistruttibili.


GIORNO DOPO GIORNO (n.96) (Fedele fino all'ultimo respiro)

Non eravamo in molti stamani alla celebrazione della Memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina, ma i presenti, come ha detto anche il celebrante, sicuramente si sentivano ben motivati per essere lì ed ascoltare con fede e devozione letture e riferimenti alla grandezza di padre Pio.

Che cosa ho portato con me a casa?

L'insegnamento alla coerenza per le scelte di vita, mente e cuore insieme per restarne fedeli fino all'ultimo respiro, e qualche affermazione di San Pio, in apparenza aforismi, in realtà pillole d'amore oltre l'umano.

"Quando morirò resterò sulla soglia del Paradiso finché non avrò visto entrare l'ultimo dei miei figli".

È un'espressione a Lui attribuita che rivela un profondo senso di amore paterno e un'attesa di ricongiungimento con le anime a Lui affidate.

Amore paterno. Intercessione e attesa. 

Dedizione fino alla fine, dedizione totale e incondizionata, fino all'ultimo momento del completamento del viaggio spirituale di ogni anima a lui legata. 

Questa frase è molto conosciuta e riassume la profonda compassione e la guida spirituale che San Pio offriva ai suoi fedeli, diventando un simbolo del suo amore incondizionato e della sua dedizione alla salvezza delle anime.


Padre Pio, figura carismatica sulla terra, Santo dall'originale umanità in Cielo.

mercoledì 24 settembre 2025

GIORNO DOPO GIÓRNO (n.95) (Istantanea d'Autunno)

Primo giorno d'autunno, movimentato, trascorso tra acciacchi, preoccupazioni e ricordi.

Si alternano le stagioni, e di ognuna vorrei gustarne il passaggio con i vari profumi, il mutare della luce, le novità che la rendono indimenticabile.

Comincia l'autunno ed è già nostalgia del mare, dove lo sguardo si perde e l'animo si acquieta.

Ho sempre amato il mare d'inverno, burbero e solitario. Grigio, non proprio burrascoso ma agitato.

Il cuore ne segue le onde, fa un balzo e poi si acquieta e riposa.

E guardarlo quando è calmo?

Il vasto Azzurro pare Cielo a portata di mano.

Ne ha il colore, perché il cielo da lassù si specchia.

Il mare ha una propria voce, parla e non finisce.

Un suono che è quasi una nenia. 

Eco lontana di Angeli in cammino.


domenica 21 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.94) (Abbracciarsi con le parole)


Siamo esseri sociali, eppure spesso abbiamo difficoltà a farci capire e capire.

Preoccupazioni, pregiudizi...?

Servirà scendere dal piedistallo della presunzione per non rischiare di non capire neppure se stessi.

Le semplici conoscenze hanno bisogno di qualche elemento in più per comprendere se valga la pena inoltrarsi nei meandri dell'animo altrui.

Nelle cosiddette "relazioni strette" per legami di sangue, di amicizia e presupposti di amore quasi eterno, comunicare poi significa avere un dialogo continuo e costante, mettersi a nudo per poter capirsi a volte anche senza parlare. Sembrerebbe cosa scontata, eppure è proprio in quest'ambito che la "non comunicazione" delude di più.

Ho compreso che l'empatia è una valida chiave di lettura, purtroppo non comune a Tutti ma che aiuta a comprendersi simultaneamente. Ci si ascolta senza parole, si sente con l'animo e ci si comprende. Basta tendersi la mano.

Quanto è difficile farsi capire...

Perché non puoi essere mai completamente Te stesso... necessariamente dovrai adeguarti.

Adeguarsi non vuol dire essere ipocrita e falso, ma cercare di andare incontro all'Altro, 

procedendo cautamente e smussando gli angoli, ben predisposto e con benevolenza.

Perchè non è affatto detto che se qualcosa va storto la responsabilità assoluta è sempre della persona con cui vieni a confronto...

Molti guai li combina l'uso di parole, dette senza pensare, senza tener conto della sensibilità altrui.

A volte meglio sarebbe restare in silenzio lasciar parlare gli occhi.

GIORNO DOPO GIORNO (n.93) (19 Settembre 2022 - 19 Settembre 2025

(La campana della speranza compie tre anni)


"Riprendo in mano la mia vita..." recita la targa accanto.

E come celebrare il momento? Col suono festoso di una campana, la Nostra campana.

Oggi questo simbolo di libertà ritrovata ha compiuto tre anni.

Chi termina il percorso terapeutico è invitato, finalmente sereno a farne sentire la voce.

Perché si è affidato e fidato.

Perché ogni appuntamento è stato un traguardo.

Perché ha superato una delle tante prove della vita.

Non dovrà mai chiedersi che cosa sarà domani, perché gli basterà guardare al futuro sempre con fiducia e speranza.

Tre anni non sono molti ma abbastanza da aver visto sguardi timidi quasi increduli

 esitare prima, e poi diventare lucidi di gioia e memoria.

Ogni conclusione è preludio di un nuovo inizio per tutti, anche per chi, consapevole o meno, si cronicizza.

Una strada, un percorso, un periodo non durano per sempre, poi si continua comunque con diverse modalità e altri tempi.

venerdì 19 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO ( n.92) (Oggi... tra donne)

Tra donne se c'è un'esperienza che le accomuna, un filo invisibile che le unisce, nasce condivisione e complicità. 

Cade persino ogni forma di pudore e ci si racconta in confidenza e sincerità.

Si ride e si sorride, si ironizza.

Perché la Donna possiede una forza tutta sua che la rende praticamente invincibile pur nell'apparente fragilità fisica ed emotiva, le permette di rialzarsi da ogni caduta, tempo... battito d'ali di una farfalla. E come una farfalla, prima bruco nascosto in un bozzolo, riesce a stupire e non le serve necessariamente la bellezza.

La donna si rialza, aggiusta, placa, nutre, cura, ama, rinasce...

Tante cose insieme, tutte insieme che solo una Donna può perché le sa fare, è "programmata"


poiché dotata per questo. Una donna ha superato i secoli e se stessa, e senza vergogna o pudore è forte anche se piange, è severa pure se accarezza. Ama con tutta se stessa e non ha bisogno di carnalità per farlo, perché si unisce prima con il Cuore e l'intelletto, e questi non subiranno mai gli effetti deleteri del tempo trascorso.

Siamo così, Noi Donne, "multitasking" nel quotidiano e negli affetti, capaci di sentimenti in contemporanea senza fare confusione, perché impariamo in fretta quanto sia importante amare prima se stesse. E dopo il dolore sappiamo rinascere, ancora più forti, volitive e convinte che la vita è un atto unico a più scene.

GIORNO DOPO GIORNO (n.91) (Perdonaci)

Si. Perché la responsabilità è di tutti.

Una società che percepisce forte i segni di un malessere latente non può, non deve girare la testa dall'altra parte. Intervenire subito, prima che il peggio accada.

Del suicidio di Paolo si è ampiamente parlato, del "suo perché", compresi calvario, umiliazioni, sofferenze, anche. Non faccio cronaca, esprimo dolore, mortificazione, vergogna.

Perdonaci Paolo.

Perdona la superficialità e l'indifferenza, il non aver prestato ascolto ai tuoi silenzi, non aver accolto i tuoi occhi lucidi.

Si è parlato di scuola d'inclusione. Ma di che inclusione si parla, se si considerano stranezze un caschetto biondo, la predisposizione alla gentilezza.

Siamo colpevoli tutti.

Non occorre denunciare ciò che è sotto gli occhi ogni giorno. Forse è più comodo far finta di niente, pensare siano ragazzate insulti, disegni osceni, e quant'altro.

Tanto tutto passa, e su tanto clamore per un branco di incoscienti, presto sarà calato il sipario.


Noi però non ti scorderemo. È una promessa.

giovedì 18 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.90) (Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita... - Rita Levi Montalcini -)

Si può pure vivere a lungo, ma senza rendersi conto della preziosità di ogni giorno non si dà valore alla vita stessa.

Peccato comprendere questa cosa quando tutto sembra scivolare come sabbia tra le dita, nonostante questo c'è sempre la possibilità di recuperare.

- Mio marito ogni tanto va giù di morale, ma io lo sprono in ogni modo. Ora gli faccio fare il cuoco, mi aiuta in cucina, condisce la pizza impastata da me, pulisce la verdura e poi... poi fa tanto altro, e in quei momenti è sereno, si sente utile e non pensa alla sua situazione.

Esagera con l'olio, ma che fa...? Ne vale la pena.

Darsi da fare, in questo caso dare da fare, è comunque vita che va a migliorare giorni altrimenti vissuti concentrandosi sul momento negativo. 

Impegnarsi a comprendere ciò che la Vita a volte "offre" in modo maldestro, conviene.

E la vita migliora, la qualità intendo, perché la Vita è passione, anche per le cose semplici della quotidianità. 


"E ricorda: se sei ancora viva, qualcuno ha bisogno di te.

Vivi ogni giorno con dignità e amore.

Ricorda sempre che la vita è un dono prezioso. Ogni giorno è un'opportunità per fare del bene, per amare e per essere grati. Non perdere mai la speranza e continua a vivere con passione e determinazione".

martedì 16 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.89) (Recuperare il tempo perduto)

Per fortuna non accade spesso, ma può succedere di avere per la testa molti spunti di riflessione e addosso una grande stanchezza.

Che cosa scrivere? Non voglio farlo per abitudine, e allora...

Mi soffermo a pensare, ancora un paio di settimane e pure settembre andrà via.

Passa il tempo e ne sono grata, ma la strada si accorcia, naturale venga in mente qualche bilancio.

Cerco il diario che mi accompagnò per quel primo tratto di strada.

Una cartolina fa da segnalibro, tanti pensieri quasi in successione...

Niente avviene per caso. 

Potrebbero insieme essere la sintesi di una storia, la mia come quella di molte altre.

Recuperare il tempo perduto... già, la cosa è andata da sé, la mia volontà ha avuto poco peso all'inizio, oggi al contrario è grande, e forte è pure la determinazione. E tutto si svolge con ordine perché io possa esserne sempre più consapevole. 


Mi convinco del perché ci sono ancora, solo per il privilegio di non esserci esclusivamente per me stessa. 

La realtà comune è solo una minima parte della mia vita. Il resto è tutto racchiuso nel mio impegno a vivere davvero.

GIORNO DOPO GIORNO (n.88) (L'Amore che trasforma)

Ho deciso di deporre le armi, non che fossi in guerra con qualcuno, solo ho pensato di perdonarmi del rancore e quindi perdonare a mia volta. Forse fui poco indulgente e troppo dura nel giudicare.

E di quell'amore incondizionato che promuovo spesso e volentieri?

Cercavo tra i miei scritti del passato qualcosa da condividere con Voi, che riportasse a quel grande sentimento.

Ne ho messi insieme molti in così tanti anni...

E mentre cercavo, ecco che mi capita sotto gli occhi una "semplice emozione" di Lucia, la Nostra Lucia.

"Maria in questo momento ho voluto scriverti una lettera descrivendo l'emozione di oggi...

 Cara Maria,

oggi in oncologia...ennesimo ciclo di chemioterapia.

Ma è stata una giornata all'insegna di un'emozione strabiliante! 

Mi sono sentita più che amata, più che coccolata e tutto ciò che c'è di positivo.

Tre amiche hanno trasformato la mia giornata di terapia in una festa: mi hanno regalato un coloratissimo bouquet di fiori che sembrava mi parlasse.

Non sentivo la chemio, ma la vita nelle vene , la vita che mi incoraggiava, mi sussultava come un maremoto...

Mi sono sentita accarezzare l'anima!!!

Dio è grande, mi ha fatto capire che l'amore smuove le montagne e che soli non si è maiiiii!!!

Lui si serve di tanti " piccoli e grandi angeli" che ci tendono la mano.

Mi sento come se dopo un lungo e faticosissimo percorso Gesù stia passando del balsamo sulle mie ferite, facendo sprigionare da queste ferite solo amore, amore profumato, amore senza confini...

Vorrei poter descrivere al massimo questa sensazione che è dentro di me ma non trovo dei termini adatti...

La cosa che desidero è che tutto l'amore che ho ricevuto e ricevo  voglio trasmetterlo agli altri perché non può restare solo in me l'amore che guarisce!!!

Un pensiero di grande gratitudine Maria va a te, che sei stata e sei sempre al mio fianco condividendo ogni mia sofferenza e ogni mia gioia.

Sei per me un GRANDE ANGELO capace di trasmettermi  sempre tanta speranza, dolcezza e positività e donarmi tanto equilibrio nei momenti in salita...

Non mi hai fatta sentire sola neanche per un istante ma legata da uno speciale filo d'oro: il filo dell'amore!!!!

Ti voglio un mondo di beneeeeeeeeee

E questa emozione la dedico a Te!!!"

Io credo che oggi abbia voluto dire anche Lei la Sua. Ché la sentissi ancora vicina, soprattutto in questo mio momento di evoluzione interiore.


domenica 14 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.87) (Da una felice intuizione a discorsi astrusi)

L'amico dell'altro giorno tra le varie cose ha raccontato di quanto s'impegni per supportare un'amica di famiglia, vedova da non una felice intuizione a discorsi astrusi) molto e sempre sull'orlo della depressione...

- È una persona colta, un'insegnante di liceo in pensione però è troppo introspettiva.

Mi dispiace per lei, così spesso ci tratteniamo a fare "discorsi astrusi".

Astrusi...? Mi sono chiesta, in che senso astrusi, incuriosita dal termine fuori dal contesto, da quel luogo, in quel momento.

Da una felice intuizione ai discorsi astrusi, ove questi ultimi stanno per "discorsi profondi".

È fisiologico passare dall'introspezione alla profondità di pensiero, soprattutto considerata l'età, intorno ai settant'anni, ed un'innata predisposizione. 

La vita dopo una certa età cambia.


.

Non si ha più voglia di drammi, di conflitti, di spiegazioni.

Si sceglie di circondarsi di poche persone ma buone, che sappiano capirti, altrimenti spesso si comincia a scegliere il silenzio. 

Si comincia a vedere le cose per come sono, e sempre meno di come sembrano. La parte migliore di te, cominci a preservarla solo a chi sa andare in profondità. Tante cose impari a tacere; tante cose impari a lasciar andare. Si fa una selezione tra "Utile ed inutile".

Che alla fine dei conti, tutto ciò che è inutile, non ti serve. 

Alla nostra età non c'è bisogno di tanto, solo di risposte a domande sempre più frequenti. Su orizzonti ristretti, scelte difficili, affetti e futuro, cercando tra opinioni e sentito dire.

Discorsi astrusi quindi... mirati a cogliere l'essenziale.

sabato 13 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.86) (12 Settembre ancora...)

Giornata piena oggi per me. Iniziata quasi all'alba per essere in orario con la visita endocrinologica prenotata privatamente. 

È stata la prima volta fuori dall'ospedale, perché non potevo di certo aspettare anni per un semplice controllo e ritocco di terapia.

Comunque piacevole sorpresa, dottoressa gentile, accogliente, e chiara nelle spiegazioni. Tra noi subito stabilita una bella sintonia.

Dopo la visita, spesa settimanale e poi... a casa, perché giorno speciale, da anni vivace di coincidenze.

A cominciare da una doppia festa, il mio onomastico e il compleanno di Chi mi sta accanto da tanti anni.

Avevamo altri progetti, ma impegni e un po' di preoccupazioni ci hanno distolto. 


Cercheremo però di recuperare.

Intanto hanno fatto compagnia i numerosi auguri, vere carezze al Cuore che hanno compensato tutto.

E penso al nome che porto, un tempo non mi piaceva, ora ne vado fiera.

Dolce e musicale, quando lo pronunciano per chiamarmi mi sento unica, anche se di Maria ne è pieno il mondo.

"Quando il cielo baciò la terra nacque Maria

che vuol dire la semplice,

la buona, la colma di grazia.

Maria è il respiro dell’anima

è l’ultimo soffio dell’uomo"

- Alda Merini -

venerdì 12 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.85) (Una via per un altro orizzonte)

Oltre l'uscio di casa tutto diventa scoperta, risposta ad ogni domanda o dubbio, e s'impara, s'impara tanto.

Oggi ho scoperto che gli zampilli di una fontana, tenaci possono regalare tanta serenità a Chi vive la tensione di un periodo, una stagione che ritorna.

E di stagione in stagione giungono pure i compleanni, gli anniversari, tutte le cose belle che si possono fare... e gli incontri.

Incontri che lasciano il segno, a tal punto che in breve tempo si diventa tutt'uno, e si gioisce insieme per aver compreso poter sperare in un futuro migliore qui o altrove.

- Pensavo che con l'avanzare dell'età si potesse essere più pazienti, e invece non è così...

Strano, mi sono detta... lo credevo anch'io, ma devo dargli ragione, l'insofferenza e la tendenza ad appartarmi per contare i giorni, si fanno sempre più frequenti...

- Sai perché a me succede?... ha continuato il paziente incontrato stamattina.

Perché? Io fino a quel momento non avrei saputo... perché, forse lo intuivo ma una sorta di sgomento mi frenava...

- Perché l'orizzonte si stringe sempre di più ed io mi sento stretto, si... come in un vicolo.

Una volta ho riferito della cosa ad un sacerdote, e questi ha risposto...

Non è l'orizzonte a restringersi, è che una strada più larga comincia ad aprirsi ai Tuoi occhi. Non devi distogliere lo sguardo. 


Che meraviglia, ho pensato... è guardare il bicchiere mezzo pieno? No... è qualcosa di meglio, è apprezzare quel che resta, "un vicolo" che diventa "via" per altri orizzonti.

GIORNO DOPO GIORNO (n.84) ( La Gentilezza, impareggiabile rimedio)

Lingua universale.

Comincio con gentilezza, perché oggi più che mai penso non sia mai troppa, fa bene, riduce ansia e timori... fa sentire amati. 

E procede in "doppio senso non alternato", ovvero vantaggio per Chi la dona e Chi la riceve.

Se fosse presente a tutti i livelli, questo mondo andrebbe certamente meglio pur con l'imperfezione e gli errori umani. Si riuscirebbe persino ad accettare l'eventuale incertezza del futuro, se gentilmente presentata... non sarebbe incoscienza ma propensione ad aprire uno spiraglio alla speranza.

La gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che aggiustano una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia.

Vero è che non è del tutto gratuit


o, al bisogno di appoggio ci si predispone con umiltà, e l'arroganza resti fuori, lontana anche solo per necessità.

Concludo con un pensiero di Madre Teresa di Calcutta...

"Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza".

Alleniamoci ad essere gentili, senza stancarci. Non avremo mai da pentircene.

mercoledì 10 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.83) (Tra le cose preziose)

In questi giorni dovrò scrivere molti altri pensieri per farne fiocchi di tenerezza colorati.

È una cosa che ho sempre amato fare sin da tempi non sospetti. Impensabile era la malattia, lontana l'idea del volontariato.

Mi dedicavo brevi frasi che respiravano poesia.

In seguito come pensieri sono diventati risorsa, una sorta di oasi, una fonte cui attingere gocce di speranza.

Tutto questo per Chi li riceve e li legge.

- Io li conservo tutti tra le mie cose preziose. Va be', non ho niente di prezioso, però a questi bigliettini tengo tantissimo.

Una ragazza dall'apparente esuberanza, e una grande sensibilità gelosamente nascosta...

- Non avrai pure cose preziose, ma forse sei Tu ad esserlo preziosa, un tesoro.

- No, ti prego... non voglio piangere. Mi fai commuovere se dici questo.

Uno scambio di battute tra me e una giovane OSS, fan dei miei fiocchi di tenerezza. Ha continuato poi a raccontarsi, rivelando di sé aspetti che non avrei immaginato.

E a proposito dei bigliettini, oggi li ho terminati tutti, letteralmente andati a ruba, tra OSS, infermieri e pazienti. Per me, rinnovata motivazione.

Come ebbe inizio tutto questo? Con un pensiero di quelli che mi prendono all'improvviso, estemporanei e particolarmente ispirati, e ancora continua così, finché sarà.

Pensati, differenziati, alcuni persino personalizzati, e tutti speciali. Speciali perché uniche saranno le Persone cui sono destinati.

Sono parole il più possibile rasserenanti. Semplici parole, che in tempo normale meritano l'attenzione e il valore di un istante, però in una parentesi di vita acquistano la specialità del dono.

Sembrano scritte pensando alla persona che le leggerà e a questa dedicate.

Una per una, senza trascurare un punto, una virgola... un augurio e l'emozione.

Sai... mi ha detto la moglie di un paziente... conservo ancora il tuo bigliettino legato con un nastrino rosso. Sette anni fa c'ero anch'io qui a curarmi.

Essere ricordata dopo sette anni per un bigliettino è davvero una cosa straordinaria.

Confesso che mi fa un mondo di piacere, per una volta ancora una briciola di eternità che conforta.


In conclusione, giornata da messaggi speciali, al solito giusti e al momento giusto.

Ed io...? Sempre grata per sempre.

martedì 9 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.82) (La premurosa cura)

È cosa certa. Meglio non aspettarsi mai niente.

Restare in disparte conviene.

Serenamente. Anche nei momenti a fasi alterne.

Però...

Quando un amico si ricorda di te, e chiama anche solo per salutarti... tu ne sei felice.

Non te l'aspettavi, davvero non pensavi

Solitamente sei tu che chiami, chiedi, conforti.

E intanto...

Chissà se è lo stesso per tutti... comunque essere pensiero nei pensieri altrui è grande, enorme conforto.

Significa che sei persona cara, ricordata con affetto... 

Che se ne sente la mancanza, quasi un vuoto da colmare.

Pensare ed essere pensati sono le estremità di un unico filo che lega ed esclude fuori le solitudini.

È vita che continua.


La "premurosa cura" è una terapia vera e propria.

Garanzia di una vita che non finisce. Mai.

lunedì 8 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.81) (Domenica pomeriggio di fine estate)

Mentre la luce declina verso la nuova stagione.

Sdraiata sul letto a riposare, caviglia dolente... 

Penso che è ancora caldo abbastanza da non risparmiarci sudore.

Mi dico... passerà, tutto passa, trascorre una vita, che vuoi sia una stagione, tre mesi di dodici, un'infinitesima particella di eternità.

Chiudo gli occhi, e come un film accelerato passano davanti i fotogrammi della mia vita.

Non dall'inizio, in pratica quella dai figli in poi.

Non capisco... come tutto, nel bene e nel male abbia origine da lì.

Le aspettative della giovinezza, la strada che si apre dinanzi lunga ed interminabile, poca cosa e del resto meglio così, poile gioie della maternità, un traguardo.

Trascorso il tempo dell'inquietudine,


l'ostacolo all'improvviso e il vicolo cieco... stop!

Tornare indietro, sfoltendo le foglie del superfluo e i rami della sofferenza, di buono resta più di qualcosa, anche se ci sono giorni a fine corsa che ci si sente fuori luogo e tempo, come non aver fatto niente, come non aver vissuto.

Che pensieri, una domenica di fine estate, quando ormai il sole è tramontato, la brezza non è più tale, il domani è dietro la porta socchiusa.

domenica 7 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.80) (Cocci e programmi)


Ho raggiunto la pace del sentirsi leggeri, con poco, anzi il minimo necessario.

Cocci rotti a volontà, ma da gettare via.

E visto che ci siamo, nella spazzatura pure quelli che stanno lì e hanno stancato.

C'è stato un tempo in cui vedere cocci rotti mi incupiva.

Allora li rimettevo insieme per ricomporre quello che era stato. E per sorridere.

Che sciocca... 

Ora non è più così.

Sorrido comunque, e rido al piatto rotto.

Arriva un momento, sempre... in cui bisogna "rinnovarsi", e la Vita anche se in modo maldestro ci viene in aiuto.

Si gettano i cocci che ingombrano e non servono per far posto ad altri che saranno.

C'è stato anche il tempo, sempre lo stesso, in cui programmavo i menù per l'intera settimana.

Mi procuravo gli ingredienti necessari, e... doveva andare così, altrimenti secondo me non ero stata abbastanza...

E poi programmavo le faccende, le uscite, i rientri... insomma ero diventata un'imprenditrice senza impresa. 

Se si fa un programma bisogna mettere in conto l'imprevisto, a volte pure più di uno, ma questo l'ho compreso solo dopo, si può immaginare quando.

Credo che se si vuole vivere a lungo convenga nutrirsi di pane e cambiamenti, anche piccoli pure ricorrenti, e non stupirsi mai, neanche di quelli imprevisti, inaspettati... dolorosi e deludenti.

Insomma si sarà capito, ora mi sono rassegnata... oppure ho accettato con consapevolezza?

 Vivo il tempo con flessibilità. Ne prendo le distanze, la Vita me l'ha insegnato.

So aspettare, modificare, tornare sui miei passi. Si va avanti con fiducia e spirito di adattamento.

E poi... coi miei limiti, difetti tanti, mi piaccio perché sono unica nel mio genere, con tanto da imparare e per questo ancora parecchio da vivere.

Per cui se salta un programma, non sarà mai gran cosa.

Mi fingo altrove, perché altro mi aspetta.

sabato 6 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.79) (Il dono del Tempo)



"Le persone danneggiate sono pericolose.
Sanno di poter sopravvivere"

     - Josephine Hart -

Questo in teoria, perché ne hanno vissute tante, viste altrettante che non temono più nulla.

Però sono ossessionate dal tempo che scorre, almeno ogni tanto vorrebbero fermarlo per sfruttarlo al meglio.

E allora diventano pericolose, vanno oltre.
Osano. E vorrebbero coinvolgere sempre più, consapevoli della preziosità del tempo.

Non chiamateci perciò sopravvissuti.
Siamo persone che hanno fatto delle proprie cicatrici la motivazione per continuare.

Ed intanto personalmente, con buona pace di Tutti, sono io ad augurarvi del tempo ma non un tempo qualsiasi... che possiate viverlo pienamente, impiegarlo per ciò che il Cuore desidera, per i progetti più belli...

TI AUGURO TEMPO

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per contare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.

- ELLI MICHLER -



venerdì 5 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.78) (Un tempo dopo l'altro)


C'è un tempo per capire, un tempo per scegliere, un altro per decidere. C'è un tempo che abbiamo vissuto, l'altro che abbiamo perso e un tempo che ci attende.

- Seneca -

Citazione che mi ha dato molto da pensare oggi, e non solo oggi.

Occasione di bilancio. Voci in attivo e passivo in alternanza.

Ciò che ho fatto e avrei potuto fare.

Quel che ho avuto e avrei potuto avere.

Se fosse stato possibile... ed ora se potessi...

Ma non si può, e sinceramente per quel che mi riguarda manco lo vorrei.

Io non tornerei mai indietro, perché sono andata tanto avanti. Oltre le illusioni, la speranza vana, il rimpianto.

Ho amato, dato la vita, gioito e anche pianto.

Ho fatto progetti, non tutti portati a compimento, ho nutrito sogni e poi li ho affamati. Per mie scelte condizionate dall'autostima altalenante.

Però la Vita alla fine ha voluto ugualmente premiarmi, e se da una parte mi ha scosso, dall'altra mi ha concesso quel che non avrei mai sperato.

Consapevole amore per la vita e le persone, capacità di perdonarmi e perdonare, lasciare segno nella memoria del cuore di Chi incontro.

Quindici anni ancora, finora e molto affetto, stima e riconoscenza. Davvero tanto, da non desiderare altro.

E riflettendo...

Senza rimpianti ma con consapevolezza e uno spiraglio alla speranza, credo l'esistenza di ognuno possa riassumersi così.

giovedì 4 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.77) (Obiettivi e motivazione)


Pensavo a quanto siano importanti nella vita obiettivi e motivazione. Importanti sempre, ma soprattutto quando si sceglie mettersi in gioco.

Ogni obiettivo, da quello scontato e quotidiano al più difficile ed importante, può avere i suoi ostacoli.

Amare se stessi e una buona autostima sono indispensabili per il raggiungimento di un obiettivo. 

E spesso il primo obiettivo è proprio quello di superare timori e insicurezze, che trascurati a lungo andare procurano un senso d'inquietudine crescente.

Ogni viaggio verso il raggiungimento di un obiettivo inizia con un semplice passo, e a volte, quel passo può essere la scrittura di una frase motivazionale in un diario...

"Verso l'obiettivo, un passo alla volta."

"Oggi, un piccolo passo. Domani, un grande salto."

Se vincere la "pigrizia" per riuscire a portare aiuto è un problema, sarà utile frazionare le azioni per il raggiungimento  Un po' al giorno tutti i giorni.

E "arrabbiarsi di meno" o "arrabbiarsi di più"? Si può, ricordando l'amore per se stessi, perché in entrambi i casi ci si penalizza.

L'equilibrio e la cura di sé alla fine sono strumento e motivazione per ogni obiettivo, anche quando questo è solo "arrivare a sera", ovvero vivere alla giornata, in sintesi... unico obiettivo non avere obiettivi.

mercoledì 3 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.76) (Un evento per la Vita)



Di gentilezza e bellezza è stato fatto il pieno stamane durante la consegna di turbanti e pochette secondo il progetto, intitolato “Dorotea Tailoring – Donare con gioia”.

Protagoniste le partecipanti del percorso formativo che, sotto la guida della sarta esperta Maria Assunta Brescia, hanno confezionato a mano i lavori in tessuti naturali e 100% cotone, pensati per offrire conforto e bellezza alle pazienti del reparto oncologico.

L’iniziativa nasce con una duplice finalità, da un lato formare e valorizzare le competenze sartoriali delle donne coinvolte, offrendo loro opportunità di crescita e reinserimento professionale, dall’altro, trasformare la formazione in un atto concreto di solidarietà verso chi affronta ogni giorno un delicato percorso di cura. 

Numerosi gli interventi, dal direttore sanitario dott. Muscio alle presidenti delle associazioni

ANDOS, AVO e naturalmente GAMA, associazione quest'ultima scelta a veicolare il  progetto dietro richiesta del dott. Antonio Petrone, psiconcologo.

E da non dimenticare inoltre Chi, rappresentando

Puglia Senza ostacoli, ne ha promosso il finanziamento, dott. Vincenzo Giannelli.

Una scatola rosa a contenere decine di turbanti e pochette, a stuzzicare la curiosità dei presenti che si sono ritrovati dopo la pausa estiva a vivere un momento di gioia.

Perché la malattia non sia vissuta nell'assoluta tristezza ma come opportunità di cambiamento, cominciando proprio dalla volontà di vedersi diverse, si... ma con grazia.

I colori soprattutto e le fantasie, un richiamo all'arte, arte che fa bene alla vita a tal punto da superare in bellezza l'arte stessa.

In conclusione sempre per restare nell'ambito dell'arte, le corsiste partecipanti al progetto hanno donato tre bellissime tele con cornice che andranno ad arredare in bellezza le pareti della sala d'attesa del nostro reparto oncologico.

Un evento per la Vita. Con l'augurio che, passata la tempesta, la vita  non sia come quella di prima, bensì migliore, semplicemente perché diversa ad opera del cambiamento.

martedì 2 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.75) (Donne artiste di se stesse)

Pensando all'evento di domani, alle donne che fanno delle loro mani strumenti di solidarietà, e a quelle donne dalla capacità di restare a galla nonostante tutto, ho trovato una definizione nuova, particolare per la Donna. "A toppe e a colori".

Perché spesso e volentieri è proprio brava a confezionarsi un vestito a toppe  colorate, più bello e vivace del costume di Arlecchino. 

Non è di lusso, non è da sera, ma fa la sua figura per tutte le occasioni. A volte le pare anche di cogliere qualche sguardo di ammirazione. 

È vero, gli Altri guardano e giudicano solo quello che si lascia vedere.

Quel vestito a toppe e a colori fa pure da maschera, da travestimento quando soffre.

D'altra parte non può andarsene in giro nuda, col Suo dolore in vista, così si adatta concludendo che le sta proprio bene.

Tutto mitigato sotto quelle pezze variopinte, con i sorrisi e l'ironia nasconde ciò che la disturba quando affiora, ma ogni tanto, è inutile nasconderlo, compare pure qualche lacrima... celata agli altri là dove serve e al momento giusto.

Poi cercando e ricercando ho trovato anche questi bellissimi versi.

Poliedrica e colorata, un po' lunatica ma tanto appassionata... la Donna. Una presenza necessaria.

Ti chiameranno “pazza” perché lo sei,

perché sei nata con il dono di vedere

le cose in un altro modo.

E questo li spaventa.

Ti chiameranno ′′intensa′′ perché lo sei,

perché sei nata con il valore ben indossato

per permetterti di sentire tutto pienamente.

E questo li intimidisce.

Ti chiameranno ′′egoista′′ perché è così,

perché hai scoperto di essere la cosa

più importante della tua vita.

E questo non gli conviene.

Ti chiameranno in molti modi,

con molti giudizi, per molto tempo,

ma resta ferma in te e in quello che vuoi,

e ti prometto che un giorno

ti chiameranno per dirti:


′′Grazie di esistere”.

- Alejandro Jodorowsky -

lunedì 1 settembre 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.74) (E pur Settembre è arrivato)

Si riprende. 

Ma solo qualche volontario che aveva sospeso il servizio ricomincia, non tutti. Ognuno valuterà il "proprio tempo".

Perché niente resta uguale, tutto può cambiare...

Frasi fatte? Poi arriva il giorno che si rivelano pure verità.

Essere volontario soprattutto in oncologia richiede un grande senso di responsabilità.

Mai strafare ed essere sicuri di stare bene per far stare bene.

Certo facile non è. Accettarsi in primis, in seguito realizzare a proprio modo e continuare.

È bene fermarsi più spesso a riflettere. Del resto ogni tanto lo fa la vita, alza dei paletti, ed è obbligatoriamente... stop, riprendere lentamente, seguendo solo il proprio ritmo.

Approcciare a tutto, ascoltare


tutti, e ritirarsi quando andare oltre sarebbe impossibile o vano.

Non si può scegliere di fare il volontario se non ci sei portato, e non solo devi essere incline ma quasi non devi accorgerti di esserlo. Come dire... sei di fronte, accanto a Chi vive un momento difficile e resti Te stesso come se la situazione fosse diversa. 

Solo diversamente serena.

domenica 31 agosto 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.73) (La notte e il silenzio)

Giornate stancanti, ma poi c'è la notte che porta quiete e riposo.

Il silenzio della notte è diverso, e comunque sia andata la giornata è il compagno ideale quando si chiamano a raccolta i pensieri. E non solo quelli collegati ad eventi ed emozioni recenti ma anche altri che naturalmente si affacciano e vanno ad unirsi, in armonia.

Capisco allora perchè io amo scrivere a sera tarda, quando la notte è oltre l'uscio del giorno trascorso.

È il mio, un "diario" molto speciale... quasi non ha cronologia e va dal passato direttamente ad un futuro con rapidità, per poi tornare al presente e sostare a lungo, perchè in fondo è solo questo che conta davvero.

Sto per scrivere poche righe, perché è questa l'ora che mi ispira, il silenzio è amico e quel che la Mente trasmette al Cuore e viceversa, poi voglio portarlo con me nei sogni. I doni di questa giornata, e tanto insperato affetto...

Oggi ho voluto farmi dei regali, nulla di materiale, perché passato l'entusiasmo del momento, finisce sempre uguale, si ripone tutto quanto e lo si scorda pure.

Ho regalato a me stessa dei ricordi, legati a persone che ho incontrato, e hanno donato tenerezza, dignità, bontà.



E ancora progetti e sogni.

Progetti a breve scadenza e sogni rassicuranti. A loro modo sono certezze, quando si impara a più riprese che la certezza non sarà mai a tempo indeterminato.

"Non arrenderti, per favore, non cedere, anche se il freddo punge, la paura morde, il sole si nasconde e il vento tace.

C'è ancora fuoco nella tua anima, c'è ancora vita nei tuoi sogni".

- Mario Benedetti -

sabato 30 agosto 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.72) (Ricominciare con gioia)


È ciò che si propone sempre il GAMA dopo la pausa estiva.

Quest'anno il nuovo inizio sarà targato 

"Dorotea Tailoring –Donare con gioia". 

Quando l’arte del cucito incontra la solidarietà.

Martedì 2 settembre, nella sala conferenze della Radioterapia dell’Ospedale di Foggia, avrà luogo la consegna ufficiale dei lavori realizzati dalle allieve del corso "Tecniche di di Sartoria" dell’APS PugliaSenza Ostacoli.

Dalle ore 10.30 alle 12.30, presso la sala conferenze della Radioterapia dell’Ospedale di Foggia, una mattinata all’insegna della bellezza quindi, della cura e del dono.

Il progetto, intitolato “Dorotea Tailoring – Donare con gioia”, ha visto protagoniste le partecipanti del percorso formativo che, sotto la guida della sarta esperta Maria Assunta Brescia, hanno confezionato a mano turbanti e pochette in tessuti naturali e 100% cotone, pensati per offrire conforto e bellezza alle pazienti del reparto oncologico.

L’iniziativa nasce con una duplice finalità, da un lato formare e valorizzare le competenze sartoriali delle donne coinvolte, offrendo loro opportunità di crescita e reinserimento professionale,0p dall’altro, trasformare la formazione in un atto concreto di solidarietà verso chi affronta ogni giorno un delicato percorso di cura. 

L'evento mette in rilievo un momento di condivisione e rinascita, che unisce formazione, solidarietà e dignità, in un messaggio positivo che merita di essere raccontato. 

Perché, lo abbiamo sempre sostenuto e questa è l'occasione giusta per ribadirlo, una donna anche nella malattia deve sempre aver cura del proprio aspetto fisico.

Continuare a piacersi è tassativo. E se per le cure qualche cambiamento c'è, occorre "assecondarlo" con strategie intelligenti e non "contrastarlo" coprendo gli specchi.

Tutto passa, mi fu detto una volta, e che passi al meglio, oggi aggiungo, per questo Noi... insieme c'impegnamo.

venerdì 29 agosto 2025

GIORNO DOPO GIORNO (n.71) (Tra mondo esterno e quotidianità)

- E voi a me li avreste dati 82 anni?

- Certo che no...

Ma al di là che li dimostrasse o meno fisicamente, è stato nell'inoltrarsi della conversazione che ha rivelato un'età senza età.

Lucidità di pensiero, consapevolezza, capacità di staccarsi dagli eventi come non lo riguardasse quello del momento, né i trascorsi, ancor meno gli eventuali del futuro.

E il tutto con quel tocco d'ironia che diventa cura a lungo termine.

- Ho il culto della famiglia. L'amore tra i due dura sette, otto anni al massimo, poi si proietta verso la famiglia. 

La famiglia è per sempre.

Belle parole che pronunciate da un uomo si ufficializzano in un "credo".

 Pensare che dopo giorni di attività intensa, credevo poter mettere un po' ordine tra cose e pensieri, e invece...

Il tempo è trascorso in fretta, e a me è sembrato essere al centro di un vortice con- fusione tra mondo esterno e la quotidianità che mi strattona.

Perché non posso farci niente, dopo il servizio in ospedale avrei bisogno di quiete, raccogliere le forze e poi elaborare per trarne insegnamento.


Inutile convincersi di aver trovato la via maestra, di riconoscere le priorità, in fondo sbagli. Ritieni che puoi stare tranquilla, avere tutto sotto controllo? Bene, proprio allora devi ricominciare. Non siamo tutti uguali e neppure come "tessere" di un puzzle ad incastro perfetto, non possiamo procedere affiancati, né formare l'immagine ideale.

Continuo è il confrontarsi, e a volte prende lo sconforto, perché pareva così semplice eppure mai lo è.

Non siamo forse anche Noi, esseri umani "frammenti" di un grande disegno?