giovedì 10 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.27) (Un sogno non facile)

La Vita va vissuta come un sogno ad occhi aperti, ovviamente non è facile, però...

Se ci si accontenta e si impara ad arrangiarsi in leggerezza ed armonia... si può, perché non si trasformi in un incubo.

Vivere con arte... ecco, proprio così, quando si vive da protagonista sempre, qualunque cosa succeda, e da spettatore attento, che non si astrae dalla realtà intorno e sceglie di esserci empaticamente.

Vivere con arte, e la cosa proprio facile non è. 

Da un' "Avventura" si esce vivi o morti, e se vivi pure agguerriti.

Agguerrito significa combattere ogni giorno contro le paure, rendersi forti con duro

 allenamento. Ridimensionando il più possibile la sofferenza, prendendo le distanze da controversie e ostilità vere o presunte. Fosse facile...

E intanto sarà necessario lasciarsi scivolare tutto di dosso, anche se continuamente ti "innaffiano" addosso. A causa dei ripetuti rovesci, per un po' a capo chino ma giusto il tempo che il peggio passi, e poi... a testa alta perché non siamo fiori recisi, ma girasoli che cercano sempre la luce.

mercoledì 9 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.26) (Accontentarsi... accomodarsi... adattarsi)

Stasera desidero farvi un "dono". Una storia che già un giorno fu regalata a tutti Noi. Per questo qualcuno la ricorderà, altri no, comunque ad ognuno farà da promemoria,per non dimenticare che c'è sempre un'altra possibilità, altre opzioni per andare avanti in armonia.

È un testo in po' lungo però, ve lo assicuro, ne vale la pena...


IL VIOLINO A TRE CORDE

Il 18 novembre del 1995 il violinista Itzhatk Perlman si presentava sul palcoscenico del Lincoln Center di New York per dare un concerto.

Per Perlman raggiungere il palcoscenico non era un'impresa facile. Colpito da polio quand'era ancora bambino, era bloccato da protesi su entrambe le gambe e camminava con l'aiuto di stampelle. Il vederlo camminare, lentamente e faticosamente per raggiungere il suo posto nell'orchestra, era una scena impressionante.

Una volta seduto, dopo aver adagiato le stampelle per terra, sbloccava le protesi dalle gambe, poi ritirava una gamba ed estendeva l'altra in avanti. Infine, si abbassava per prendere il violino e, una volta sistematolo sotto il mento, accennava al direttore che si poteva procedere a suonare.

Il pubblico era abituato al ripetersi


 di questo rituale e lo seguiva in silenzio.

Un giorno, però, accadeva un grosso imprevisto.

Proprio mentre stava per concludersi la prima parte dello spartito, gli si rompeva una corda del violino. Agli occhi dei presenti non c'era dubbio sul da farsi. Perlman avrebbe dovuto alzarsi in piedi, sbloccare le protesi, prendere le stampelle e lasciare il palcoscenico per trovare un altro violino o un'altra corda.

Ma non accadde niente di tutto ciò...

Ci fu un attimo di silenzio. Perlman chiuse gli occhi e dopo un po' fece cenno al direttore di riprendere dal punto in cui l'orchestra si era fermata. Iniziò a suonare con tanta passione, con tanta forza e con tanta maestria che nessuno l'aveva mai sentito esibirsi con tanta perfezione.

Sappiamo tutti che è impossibile suonare un' opera sinfonica con tre corde, eppure Perlman modulava e ricomponeva il brano con una maestria impressionante.

Quando terminò, ci fu un attimo di silenzio, poi il pubblico si alzò in piedi e ci fu un'esplosione di applausi e di grida di acclamazione. L'intero auditorio esprimeva a gran voce l'enorme apprezzamento per la sua esibizione.

Lui sorrise, si asciugò il sudore dal volto, poi alzò il violino per invitare il pubblico al silenzio e, in tono tranquillo e riverente, disse: "Voi sapete che, a volte, il compito dell'artista è di esplorare quanta musica sia  dagli artisti, ma per tutti.

Perlman si era preparato per produrre musica con un violino di quattro corde e si era ritrovato nel mezzo di un concerto con solo tre corde. Decise di suonare con solo tre corde e la musica che ne scaturì risultò più bella e indimenticabile di qualsiasi brano che avesse interpretato con quattro corde.

Ogni sfida o difficoltà nella vita si vive senza crearsi altri problemi, con ciò che si ha e, quando questo non è più possibile, con ciò che resta.

lunedì 7 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.25) (Fare del bene fa stare bene)

Ne siamo convinti tutti, beh... almeno Noi e quelli come Noi in qualche modo impegnati in tal senso.

Personalmente mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire.

E tra le righe... ma si, vada per la caramella, e l'incoraggiamento, il raccontarsi e... giovedì  sarò  di nuovo qui... come tacito appuntamento, non si può altro che motivarsi, migliorare, e mai fermarsi.

Essere riconosciuti dopo del tempo già  muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle..

E allora...

Una frase e un sorriso.

Un nome.

L'impegno che accomuna, sia pure in direzioni diverse, fa comprendere l'unicità di ognuno.


E poi... nient'altro.

Sono incontri che spiegano certe cose molto più di tante parole.

L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.

domenica 6 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.24) (Darci sempre per scontati non sarebbe giusto)

Pensare che stamattina per vari motivi mi sentivo inadeguata, demotivata e per un momento sono stata nell'indecisione.

Continuare?

Poi hanno preso ad arrivare messaggi e quei Cuori che solitamente accarezzano e convincono...

In realtà sono messaggi a forma di cuore. Forse non a tutti può sembrare un cuore, perché bisogna avere occhi giusti per vedere, e  leggere tra le righe.

Quando forte è il senso di appartenenza


diventa grande responsabilità, porta pensieri rivolti non solo a sé e un forte desiderio di condivisione.

Che poi non sarà chissà che, pure solo la presenza potrà bastare.

Non si cerca gratificazione, questa arriva  semplicemente da ciò che si fa, donando tempo, sorriso e speranza, e pure affetto, mai grandi discorsi e solo poche parole. Tutto quel che c'è per sentirsi dentro l'appartenenza a un "Che", senza un vero perché.

Serenità e gratificazione nel comportarsi come il "lievito madre", che agisce all'interno dell'impasto di farina ed acqua, e poi scompare. Ritornerà da un pezzetto di quella che sarà la massa, per rigenerarsi ancora e dar vita a qualcosa di buono.
A provarci almeno.










sabato 5 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.23) (Oggi visitando le note stanze...)

Ho sostato da un paziente che, se pure ad un primo impatto era sembrato non interessato a conversare, poi si è raccontato.

Mi allontano se do fastidio...

No, fastidio non me ne dà.


Posso sapere il suo, anzi il tuo nome, così... solo per salutarci se ci incontriamo qui o altrove.

Mi ha detto il suo nome, quello della moglie, le loro storie e il loro impegno a prendersi cura l'uno dell'altro, e le tante speranze.

Il volto per metà coperto dalla mascherina, rivelava uno sguardo umido di emozioni.

Prima di andare via...

Mi ha fatto tanto piacere conoscerla...

E mi è parso sincero...  sincero davvero.

Quel giorno che si varca la soglia, si cerca un volto, un appiglio. Un Angelo custode. E magari capiterà il meno adatto, ma sarà sempre e solo l'unico. Semplicemente perché il primo.

Mi piace pensare di essere stata,  almeno oggi, per lui l'appiglio cercato, la speranza mai disattesa.

giovedì 3 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.22) (Impegno... Vita... Continuità)

È cosa nota quanto importante sia la continuità, soprattutto nell'esperienza di malattia.

Darsi appuntamento e impegnarsi a mantenervi fede.

Fare insieme progetti a breve scadenza.

Stabilire vere e proprie relazioni che vanno oltre l'aiuto.

Si crea una sorta di "rete", le cui maglie si alternano larghe e strette, dove quest'ultime sono le persone di cui prendersi cura, mentre le larghe siamo Noi, parenti ed estranei, "caregiver" comunque.

Succede, si sa, che qualche maglia fra le piccole ceda, e si crei un buco davvero pericoloso, dannoso per quella accanto che rischia di annullarsi del tutto.

Ed è qui che la continuità potrebbe dare il massimo di sé, con un "rattoppo" che diventa ricamo.

Continuità di parole ed emozioni per voler bene, donare oltre il Bene. E stare bene. Insieme.

Per essere efficaci occorre continuità.

L'impegno discontinuo cancella il buon operato, fa dimenticare le persone.

Invece un ricordo fissato nel tempo resta forte e poi si desidera perpetuarlo, riagganciarlo ad altri, e ad esso collegare fatti recenti e nuovi. 

E poi ci sono i volti e persino le voci, tutto resta in mente, comprese certe espressioni ricorrenti e qualche conversazione che ha lasciato il segno.


Continuità. Desiderio di non veder sparire del tutto Chi ha lasciato orma di sé. Non si calca sabbia spazzata dal vento, ma "terra viva" ove si semina.

La Vita va custodita anche come principio. 

Bisogna resistere per proteggerla, la Vita. Perché non finisca con un'esistenza.

mercoledì 2 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.21) (Prima o poi quel che siamo davvero)

Ci sono momenti che me lo ricordano, quindi non posso fare a meno di pensarci. 

Un'esperienza estrema e l'età avanzata   evidenziano la vera natura di chiunque. Così  la "persona buona" appare... più buona, e naturalmente quelle che non lo sono mai state, buone... sembrano anche peggio.

A relazionarsi con quest'ultime se ne esce malconci ma per fortuna sapendone di più. 

Io ad esempio imparai che Chi è arrogante per natura, nel disagio intende avere sempre ragione, protesta per il minimo contrattempo, non crede mai a quello che gli si dice.

Come fosse l'unico "sventurato" sulla terra non rispetta affatto la sensibilità dell'altro che se non gli corrisponde, rischia ad un certo punto il peggio che possa immaginare... se non di più.

Vivere le difficoltà vuol dire trarne opportunità, e perciò bandire tutti i sentimenti negativi. L'arroganza è uno di questi, e andrebbe tenuta fuori o al massimo rielaborata in "sicurezza", anche se cosa facile non è.

Tiene prigionieri in una gabbia e impedisce di comunicare con gli altri.

Non conosce silenzi e giuste parole, quelle per chiedere scusa dopo un errore, chiarire un dubbio, o rafforzare un legame.

Crea incomprensione, impedisce di pensare perché animata dall'impulsività... e si nega l'ascolto, strumento indispensabile per la conoscenza del bisogno.


Pieno di  me stesso, non conosco altro che me stesso... se non la solitudine.

martedì 1 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.20) (Quando la Vita sceglie)

Quanti nomi, altrettanti volti, foto senza scatto solo per me. Tanta ricchezza.

Sarebbe cosa triste, e non lo è... non può esserlo, perché persone prescelte dalla Vita, erroneamente considerate sfortunate, sfiorando rasoterra, si danno slancio e si rivolgono all'Universo. 

Grandi e stupende. Riservate e sorridenti, libere di scegliere.

È "risorsa universale", lo sguardo alla volta celeste e poi sentirsi ricaricati.

Energia pulita che difficilmente si perde.

Forse è il modo più giusto per leggere tra le righe di tutto quello che succede, ma pure pregare senza formule e in silenzio ché qualcosa succeda, e alla fine ringraziare sempre per l'"esserci" e non solo per sé


.

Penso alle persone incontrate che lasciano tutte un segno.

Le confidenze sussurrate, le lacrime appena accennate, i rari scatti di rabbia.

E poi la dignità con un volto, una voce... e la fragilità preziosa per la trasparenza.

E mentre le ombre della notte calano e il cielo brilla per le prime stelle, levo lo sguardo al cielo e ricordo le storie, e le sento mie, e riprendo il filo di un legame che va oltre. Più forte di quello di sangue e di qualsiasi altra appartenenza.

Perché siamo Noi, qui un "mondo a parte", che comunque si sente parte di un tutt'uno.

VALORIZZIAMOCI (n.19) (Invece di dimenticare...)

Quante volte l'ho sentito ripetere.

Un'avventura come il cancro si può dimenticare? E poi... servirebbe? 

Non si possono cancellare mesi di emozioni e pensieri, ma con coraggio si può avere la volontà di ricordare tutto come vita vissuta, esperienza forte di crescita interiore. 

Ora, dopo tanto non faccio altro che rinnovare un'esperienza facendomi forte dell'altrui, annullando persino la paura di un eventuale ritorno.

Farò bene?

Non saprei.

Sono comunque fortemente presa da una sorta di ansia di condivisione.

È come un'unica vita per tutti, tanto dolore che diventa più facile da vivere e sopportare perché partecipato e compreso da altri. 

Per me è motivazione per andare avanti.

Ora mi aspettano giorni di "riposo" che mi serviranno per metabolizzare le esperienze ascoltate e farne tesoro. 

Non si può disperdere al vento seme così prezioso. 


Vedrò di comprendere se ho sbagliato qualcosa perché si possono sempre commettere errori, anche involontariamente, mi correggerò perché credo in quello che sto vivendo per grazia di Dio, affinché possano in crescendo esserci azioni sempre più positive.

 E così non avrò sprecato la malattia né la mia vita.

domenica 30 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.18) (Ho quel che basta...)

Senza presunzione né saccenteria.

S


icuramente però sarà stato per un motivo.


Non sono psicologa, medico o infermiera.

Incompetente senza titoli, mi sono diplomata sul campo con voto sufficiente per continuare a vivere.


Ora non ho grandi pretese, spero solo di suscitare almeno un sorriso.


Quanti volti e quante storie passano per la memoria,

quando stringo una mano, accarezzo un volto, e sottovoce dico... non temere.

VALORIZZIAMOCI (n.17) (Quando è Quaresima è tempo di ricordi)

È inevitabile pensarci perché i capitoli più significativi della mia vita decisero da sé che fossero ambientati nello stesso periodo. 

La diagnosi in Quaresima, la paura, l'incertezza di un futuro.

E dopo la rinascita, l'attesa della ricostruzione dell'intera mia persona.

Questo tempo ci impone qualche riflessione in più, sono considerazioni che riguardano tutti, quando in momenti controversi della vita, con dignità cerchiamo lucidamente una via da seguire.

Perché non siamo vegetali e di altra linfa vitale abbiamo bisogno.

Pensavo... a Chi ora si trova in una condizione difficile per un'esperienza estrema. Vive la Sua Quaresima, tra paura e privazioni, sacrificio e sofferenza.

Quando s'approssimano le festività tutto è più pesante.

Mi tornano in mente le parole di un canto religioso che mi piace molto, c'è speranza ed abbandono. Fiducia piena ed assoluta.

Nel ricordare mi salgono le lacrime agli occhi... "Dio aprirà una via / dove sembra non ci sia; / come opera non so, / ma una nuova via vedrò"...

Lui non abbandona, apre gli occhi e un


 piccolo lume diventa luce splendente, abbaglia e solo per questo pare lontana l'uscita. 

Bisogna credere fortemente di farcela, non sgomentarsi per quei numeri esagerati, veri o falsi che siano, solo i tecnici potranno interpretarli, non rendiamo Noi stessi interpreti esasperati del dolore comune.

Buonanotte allora con una carezza, quella che dona un canto quando lenisce e cura.


VALORIZZIAMOCI (n.16) (Fiore di vetro)

Angela, una paziente oggi ha tenuto a salutarmi...

- Maria, lunedì prossimo farò l'ultima, suonerò  la campanella, ma ti saluto oggi perché so che non ci sarai. Desidero soprattutto ringraziarti per tutte le volte che mi hai tenuto compagnia, mi hai ascoltato, abbiamo conversato...

E mentre parlava le si illuminavano gli occhi, ed appariva di straordinaria bellezza.

Chissà se anche in tempi non sospetti era stata così... perché... sapete... a volte la malattia diventa un'opportunità davvero unica.

Nel nord del Giappone e nelle foreste della Cina si possono ammirare dei fiori dall’aspetto apparentemente normale, ma con una particolarità straordinaria: quando entrano in contatto con l’acqua, i loro petali diventano trasparenti, come se fossero di vetro.

Questa meraviglia della natura incanta chiunque la osservi: sotto la pioggia o quando viene bagnato, il fiore sembra trasformarsi, svelando la sua delicata trasparenza, come se fosse fatto di cristallo. Poi, asciugandosi, i petali tornano al loro colore bianco opaco originale.


Un piccolo miracolo naturale che ci ricorda quanto la bellezza che pare nascosta possa venir fuori fragile e sorprendente allo stesso tempo.

VALORIZZIAMOCI (n.15) ("Dear Man")

Undicesimo incontro GAMA assai particolare. A parte qualche incidente di percorso, le interessanti condivisioni dei tirocinanti volontari in reparto.

Al momento per ognuno solo un'ora di servizio.

Tempo sufficiente o meno, è stata per tutti loro un'esperienza oggettivamente valida, sia pure vissuta in modo diverso come diversi sono gli esseri umani.

Importante sarà l'approccio comunicativo, sapiente ed equilibrato ai fini di una buona relazione d'aiuto.

Preparazione e formazione e consapevolezza per la tecnica 

"DEAR MAN"...

Con "Dear Man" si indica una tecnica di comunicazione che insegna a gestire situazioni emotive e conflittuali in modo assertivo ed efficace

Descrivi - esprimi - afferma - rinforza

Mindfull (Qui e Ora) - Agire in modo sicuro - Negoziare

DESCRIVI: descrivere la situazione attuale in modo obiettivo, prestando attenzione nel descrivere a cosa si sta reagendo

ESPRIMI: esprimere le proprie emozioni 

riguardo alla situazione, senza dare per scontato che gli altri sappiano cosa si provi. 

AFFERMA: Formulare una richiesta chiara e diretta, chiedendo ciò di cui si ha bisogno e dicendo di no quando necessario. 

Evitare frasi come “Tu dovresti” o “Non dovresti”, prediligere invece frasi come “Vorrei” o “Non vorrei”.

RINFORZA: Esplicitare i motivi e i benefici che sottolineano la richiesta. Motivare l’altra persona, anticipando i risultati positivi che deriverebbero dall’accogliere la richiesta. Se necessario, delineare anche 

le possibili conseguenze negative se la richiesta non fosse soddisfatta.


MINDFULL: restare consapevole delle proprie emozioni e del linguaggio corporeo e mantenere l’attenzione sull’obiettivo.

Se l'interlocutore non  ascolta, si può anche provare la tecnica del “disco rotto” continuando a chiedere, esprimendo la propria opinione e ripetendo più volte ciò che è importante.

AGIRE IN MODO SICURO: Mantenere un tono di voce calmo e sicuro, e mostrare empatia verso l’altra persona. 

NEGOZIARE: La negoziazione mira a creare un terreno d’intesa che possa soddisfare le esigenze di entrambi, contribuendo a risolvere la situazione in modo equo e costruttivo.

sabato 29 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.14) (Da credente)

Mi considero credente dalla "fede personalizzata"

.

Non è fede di comodo, ma ricca di speranza certa, che mi porta a dialogare col mio Dio, a non temerlo ma ad affidarmi a Lui, anche quando so bene di non meritare quel tipo di abbandono.

Mia madre diceva sempre che recitare il Padre Nostro quando ci si sentiva piccoli piccoli, bisognosi di cure ed affetto, faceva stare subito meglio.

Ed io feci di quella preghiera la "mia preferita".

Tante soste col Padre Nostro e tutte ristoratrici per il corpo e l'animo. 

Gli chiesi di sorreggermi nel portare una Croce troppo pesante, e devo dire che piano piano non lo fu più o quasi.  

Ora... Lo ringrazio perché mi sorregge sempre, fugando i timori quando arrivano, aiutandomi nel dare aiuto ad Altri.

Non posso non credere che non "è", se sono quel che non ero... e non posso non inchinarmi a quella Croce che indegnamente e per breve tempo anche io ho conosciuto.

giovedì 27 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.13) (Accumulatori seriali)

Non so se tutti lo sono, ma penso che per la maggior parte lo siamo. Accumulatori seriali.

Possibile che passiamo la vita intera a mettere insieme cose, mentre per vivere ne bastano tre o quattro appena?

Chi ce lo fa fare? O meglio cosa ci spinge ad un attaccamento esagerato e vano?

Probabilmente l'inconscia ignoranza che tutto può finire, e per questo niente servire.

Comunque alla fine si raggiunge la pace del sentirsi leggeri, con poco, anzi il minimo necessario.

Arriva un momento, sempre... in cui bisogna "rinnovarsi", e la Vita a volte se pure in modo maldestro ci viene in aiuto.

Si gettano i cocci che ingombrano e non servono per far posto ad altri che saranno.

Abbiamo mai provato a mettere ordine e a liberarci nello stesso tempo di tutto ciò che non serve anzi ingombra?

Sarebbe una sensazione di leggerezza improvvisa, di poter continuare ma solo con quello che è rimasto.

Pensiamo ora a come ci sentiremmo se facessimo lo stesso con le pene e gli affanni, i crucci e le delusioni che ci portiamo dentro da tanto, troppo tempo.

Un consiglio saggio?


Minimalisti in tutto, tranne per gli affetti.

In questo modo ci semplifichiamo la vita,  e la impieghiamo al meglio.

VALORIZZIAMOCI (n.12) ("San Benedetto la rondine è sotto il tetto")


E pure se nello specifico sotto il mio c'è invece un colombo dispettoso, e l'aria è ancora fredda, la Primavera è proprio qui. 

Viviamo ancora una volta con gioia, notandolo, il trascorrere delle stagioni.

Così al posto del grigio tornerà l'azzurro terso nel cielo. Non mancherà qualche acquazzone, ma continueremo a sperare sempre per nubi passeggere.

Tutto in un continuo imprevedibile cambiamento, o meglio... divenire.

Come lo è la Vita in generale... come siamo Noi stessi.

Però questa cosa, delle stagioni che sono e Noi sempre qui con loro, non sconvolge, anzi direi proprio... ci piace!

Quindi ci siamo, la Primavera non è più un'aspettativa ma una realtà, ben contenti di questo ritorno sempre atteso, perché ancora tempo è donato.

L'alternarsi delle stagioni è spettacolare.

Cambiano così gli scenari, non cambia l'andare della vita a trattenere ciò che di buono c'è in ogni giornata, dal sorgere del sole fino al calar della notte.

Basta così poco per sentirsi addosso la magia della vita.

mercoledì 26 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.11) (Sempre e più che mai)


  Una vita senza il culto dei valori è incompleta e alla fine per niente gratificante.

I valori sono riconosciuti sempre attuali, se non eventualmente mutevoli di priorità nelle varie fasi della vita. Così "famiglia" e "successo" in campo lavorativo quando si è giovani, potranno scendere di qualche gradino rispetto a "solidarietà", "tolleranza", "perdono", valori ricorrenti nell'età matura, che si porta dietro un bagaglio di esperienze nel bene e nel male.

La "fede" può essere un valore presente a tutte le età, ma quando manca non è detto che il soggetto sia privo di "spiritualità", se si ritrova la capacità di darsi comunque risposte riguardo il senso della vita.

Una bella conversazione stamattina nella sala d'attesa, ancor prima d'iniziare il servizio.

- Buongiorno, e di nuovo grazie per le belle parole dell'altro giorno...

Ed oggi davvero era un giorno diverso, a tal punto che quasi non lo riconoscevo. Più sereno ci teneva a farmi sapere che in realtà lui era sempre così e che l'altro giorno l'avevo visto in quello stato per l'impatto ad una notizia non bella.

-... ma io poi mi risollevo subito, perché amo troppo la vita.

Una vita vissuta all'insegna della libertà, da giostraio e spirito libero, per la famiglia, all'insegna della solidarietà, del rispetto...

Tutto condiviso con Sua moglie per cinquant'anni, con la speranza di poter viverne altri, nonostante tutto.

Valorizzarsi quindi,  e saranno gli altri e soprattutto le persone più vicine a confermarlo.

VALORIZZIAMOCI (n.10) (Semplicemente... mio padre)

"Credo che ciò che diventiamo dipende da quello che i nostri padri ci insegnano in momenti strani, quando in realtà non stanno cercando di insegnarci. Noi siamo formati da questi piccoli frammenti di saggezza".

     - Umberto Eco -

Una citazione che celebra un papà essere umano, non da libro "Cuore" per intenderci, che vuol bene ma non tiene a farlo sapere con grandi dimostrazioni.

Ha i suoi difetti, ma Chi non ne ha?

È severo, mette regole e non transige.

Quelle regole che aggirate come ostacoli in fondo non insegnano nulla.

Mio padre era così.

Non mi andava di scrivere ciò che reputo una banalità, tessere elogi nel giorno della Festa del papà, desidero ricordare invece quello che ci accomunò. 

Molto in verità, il fattore Rh, il segno zodiacale, la buona memoria e soprattutto la malattia, vissuta nello stesso periodo.

Mio padre era severo, affatto tenero ma ci amava, questo è certo. Era difficile confidarsi con Lui, ma ci pensò la malattia a rendere visibile il legame.


Ci ritrovammo così a piangere insieme, confortandoci a vicenda, vivendo l'uno il dramma dell'altra e viceversa. 

Appena operato lui, io al mio primo ricovero condividevamo l'estremità del corridoio della Chirurgia Generale.

Un giorno entrò nella mia stanza una signora in camice bianco, Anna...

- Mi manda vostro padre. Sono una volontaria.

Mi ha detto di raccontarvi la mia storia, è uguale a quella che sarà la vostra.

Ecco, in un "momento strano" mi insegnò più che con le regole.

Dedico allora questi pensieri a mio padre, cui devo la vita, con cui mi scontravo spesso e volentieri, e che ora mi manca come non avrei mai immaginato.

lunedì 24 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.9) (Dolce presenza)

Non è la caramella in sé, medicamento speciale ma ciò che rappresenta, una modalità di approccio, un segno di affettuosa vicinanza per casi di necessità.

È dolcezza che si accompagna a racconti dolorosi, spesso intimi da cui scaturiscono riflessioni a "misura unica". Giuste per Tutti.

E sono caramelle per ogni stagione e torroncini a Natale, e ovetti a Pasqua. 

Un pensiero per ognuno, o per Chi vuole, e poi per tutti tanta tanta tenerezza.

Un sorriso non manca mai,  pure se... come è stato oggi...

Grazie, no... faccia conto l'abbia preso.

E intanto continuavo con una paziente nella stessa stanza. Ci conosciamo da tempo e pure se non ci vedevamo da un bel po' mi ha accolto come fosse stato ieri. Stesso entusiasmo e uguale voglia di raccontarsi.

E per fiducia contagiosa ad un certo punto...

- Chiedo scusa, potrei avere ora la caramella offerta prima...?

- Perché no? Certo! Anzi sono contenta. Significa che la mia presenza non disturba.

- E come potrebbe una dolce presenza?

Un bel complimento davvero, pure se sono le caramelle a fare la parte del leone.


Un minimo d'attenzione, piccole gioie.

È delicatezza, un pensiero affettuoso... un filo sottile con la normalità.

domenica 23 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.8) (Pazienza!)

La pazienza non dovrebbe finire mai, eppure...


La pazienza. Ce l'hai o non ce l'hai, ma non è virtù innata, bensì adottabile in ogni situazione che la richieda. È pure uno dei valori, una linea guida nella relazione, in entrambi i casi va allenata.

Non è che sia facile, è chiaro... si tratta di allenarsi di continuo, ed io in questo periodo mi sono fatta i muscoli.
Altro che palestra!

Quindi...? Pazienza, no!?
Ovvero... come sopra.

Pazienza, se non riesci a fare tutto. Pazienza, se qualcuno si fa furbo.
Pazienza, se ti senti attaccato ad ogni parola che dici.

La pazienza richiede molta pratica, in compenso regala lucido pensiero e serenità.

Respiro profondo, contare fino a dieci e oltre, e riprendere ad andare come è giusto per un "maratoneta" della Vita.

Buonanotte 🌜 🌟🌛

sabato 22 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.7) (Tenaci e mai disperati)

Sapete che il bambù ci dà uno dei migliori insegnamenti che possiamo ricevere nella vita?

 Il bambù impiega sette anni per radicare bene le radici sulla terra, una volta trascorso questo tempo a sette anni e sei settimane inizia a crescere vivacemente.

Spesso siamo presi dalla sfiducia e pensando di essere incapaci, disperiamo e perdiamo la pazienza.

Tuttavia, se si lavora giorno per giorno per un obiettivo con perseveranza quando meno ce lo aspettiamo, i frutti appariranno e ogni cosa recupererà il senso.

Le cose belle richiedono tempo, passione, zelo per realizzarsi.

Ma se l'impegno sarà tale, la soddisfazione sarà altrettanta.

Crederci sempre e disperare mai, Amici miei.


venerdì 21 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.6) (Si rinasce ogni volta)


È stata una giornata piuttosto calda, con la sensazione che la primavera è sempre più vicina...

Allora la serenità, vuoi o non vuoi, non può venire meno perché avvolge in uno stato di benessere.

Come sentirsi racchiusi in un guscio... protetti in un nido... inattaccabili.

E la piccola contrarietà di un momento, l' inezia che ha lasciato la spiacevole sensazione di essersi alzati col piede sbagliato, vola via dalla finestra. Quella finestra spalancata per far entrare l'aria fresca del mattino... aria pura.

Poi, è inevitabile... qualche ricordo ritorna. Era la stessa stagione... erano gli stessi giorni.

Ma il vissuto sembra un sogno lontano, o capitato per sbaglio, a tal punto che non potrà ritornare. Mai più.

Continuare a essere sereni, dopo tutto non è difficile.

Lasciarsi alle spalle la zavorra che pesa, guardare sempre e solo avanti. Senza andare troppo oltre e badando a non inciampare.

giovedì 20 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.5) (Emozioni e sentimenti in evidenza)


Stamattina pensavo, con l'avanzare degli anni si cambia davvero, le cose che una volta contavano non contano più, altre sono le priorità, e poi... poi si va alla ricerca di strategie nuove per il benessere.


Quando ad esempio, sono confusa... tesa o preoccupata mi viene sempre  l'idea bizzarra di mettere ordine nell'armadio.
Lo svuoto, elimino il superfluo, sistemo ben in vista tutto il resto.

È un'operazione che comporta una certa fatica sia fisica che emotiva, considerato che mettendo via molto del passato è come staccarsi da una buona parte della propria identità.

Perché questo lavoro pesasse meno ho poi cercato una spiegazione.

Così l'armadio... forse... è il mio animo, il contenuto... i miei sentimenti, gli stati d'animo, i turbamenti. Tutto messo a casaccio... lì, per la fretta.

Quando alla fine non riesco a scorgere più niente e... mi perdo, l'unica è darsi da fare per rimettere tutto a posto e ricominciare.

Certo è che dopo "aver messo ordine nell'armadio" sono rilassata e serena. e ritrovo quello che non vedevo più.

mercoledì 19 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.4) (Dall'altra parte...)


 Attendevo il mio turno, e osservavo intorno, e ricordavo. 

Certo, essere stati dall'altra parte fa una grande differenza.

Di questo sono convinti tutti coloro che in seguito hanno oltrepassato la "siepe".

Perché questa definizione?

Una siepe è più consistente di una semplice linea di separazione, ma sicuramente non un muro o una barriera, per cui il passaggio è facile e rapido se è scritto nella "storia".

Dovrebbero starci un po' tutti dall'altra parte, comprenderebbero molto di più le emozioni contrastanti di una persona che ha come unica certezza il presente, e neanche facile.

Condividere esperienze è mettere tutto in comune. Fidarsi e confidarsi.

Affidare la propria gioia all'altro perché a questi dia frutto, e abbandonarsi al suo abbraccio quando nel proprio Cuore sono dolore e tristezza.

Io stessa se non manifestassi ogni tanto, anche gli esiti dei tristi pensieri, sarei non credibile e artefatta. Ho un cuore anch'io sotto una scorza nemmeno tanto dura. 

Forte il più delle volte come tanti, e altrettanto fragile quando ricordo, faccio gli occhi lucidi, e poi mi drizzo in fretta perché la Vita non aspetta.

Da una parte all'altra... un'esperienza anche questa che diventa privilegio, qualifica per mettersi al servizio dell'altro.

martedì 18 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.3) (048 e... dintorni)

Stamattina di nuovo all'ASL per il rinnovo dello 048. Un po' di persone in attesa, qualche scambio di battute...

- Ma perché se la patologia ci sta, ogni anno  questa tortura...

È una signora anziana ad aver parlato, l'osservo e mi rendo conto di aver preceduto il suo pensiero, come se lei avesse letto il mio.

Noi, 048, ex 048 e affini siamo davvero esseri speciali.

Già... siamo tutti forti e speciali... Noi, finché il Destino ce lo permette.

Stavolta è una giovane donna a replicare alle parole che ormai ripeto sempre, un po' per darmi coraggio ma soprattutto per convincere chi è intorno che gli 048 hanno davvero una marcia in più.

In questi anni dopo la malattia ma anche durante, ho vissuto intensamente ogni conoscenza. 

Mi sono confrontata, ritrovandomi come non fossi più io ma l'altro di fronte o accanto.

Vite in quel momento parallele, destinate ad incontrarsi.

Resto sempre colpita dai racconti che ascolto, tante sono le analogie, e alla fine sembrano episodi di un'unica trama.

Quasi il  protagonista fosse uno solo e tenesse molto a restare tale.  

Le vicende si snodano nella medesima successione, seguendo un "iter" doloroso, fatto pure di gioie autentiche, felice riscoperta di sé, affinata sensibilità.

Così facendo... cercando un senso ed un valore a ciò che fa male come un'ingiustizia.


A domani... per me follow up annuale.

VALORIZZIAMOCI (n.2) (Individuare... definire... agire)

Un gruppo che opera nel sociale, ancor più di altri ha bisogno di mantenere costanti ed attivi i contatti tra i vari membri, e viva la motivazione che rafforza l'essere insieme. 

Lo scopo allora quale sarà per ognuno?... e per l'intero gruppo? 

Certamente la mission, che non si perde all'orizzonte e neppure sbiadisce.

Come la bussola serve per l'orientamento, un obiettivo o meglio la scoperta di un "perché" nella propria vita è indispensabile per non vagare di continuo e poi smarrirsi.

Da dove si parte? Dalla scoperta dei propri valori, individuarli costituisce una forte leva motivazionale.

I valori sono diversi per ognuno ma confrontandosi per una buona relazione è possibile trovare un punto in comune


Non è un "compromesso" ma stabilire un "ponte valoriale".

Sui valori che rappresentano le "radici" della vita di relazione, è utile e lo sarà ancor più per Noi volontari, esercitarsi praticamente.

Procederemo seguendo uno schema preciso.

Individuare i propri VALORI.

Definirli.

Stabilire le modalità per concretizzarli in AZIONI.

È il senso del lavoro di gruppo che ha caratterizzato l'ultimo incontro GAMA.

Divisi in tre gruppi, con l'ausilio di carte speciali, sono stati scelti valori caratterizzanti di un gruppo che opera nel campo della malattia.

L'Empatia, valore prioritario per tutti. 

Quale sarà l'azione principale per concretizzarla?

L'ascolto attivo ad esempio, e il farsi custode di ogni confidenza o parola, senza giudizio o pregiudizio.

È  chiaro che l'empatia, pur essendo assai importante, non sia l'unico valore fondamentale.

Altri, quali la generosità, la pazienza, la riservatezza, la comunicazione, il rispetto... e potremmo continuare, sono altrettanto indispensabili.

Ne riparleremo comunque, in modo dettagliato. 

Coopereremo inseme, nel rispetto delle opinioni, per stilare alla fine una sorta di "carta dei valori del GAMA".

Affinché nessuno di Noi possa perdere mai l'orientamento e l'entusiasmo nel servizio.

lunedì 17 marzo 2025

VALORIZZIAMOCI (n.1) (Anteprima)

Incontro GAMA sui valori, dopo aver dato loro un nome e averne acquisito consapevolezza.

Ci è stato chiesto quale immagine per ognuno richiamasse il termine, il concetto... valori.

Una bussola, il carburante, la strada...

Si evince comunque qualcosa intesa ad accompagnare il percorso dell'esistenza.

Un utile esercizio, un passo avanti nella conoscenza di se stessi.

Tutti molto partecipi e attivi nel condividere i propri valori, quelli riconosciuti attuali giacché eventualmente mutevoli di priorità nelle varie fasi della vita. Così "famiglia" e "successo" in campo lavorativo quando si è giovani, potranno scendere di qualche gradino rispetto a "solidarietà", "tolleranza", "perdono", valori ricorrenti nell'età matura, che si porta dietro un bagaglio di esperienze nel bene e nel male.

La "fede" può essere un valore presente a tutte le età, ma quando manca non è detto che il soggetto sia privo di "spiritualità", se si ritrova la capacità di darsi comunque risposte riguardo il senso della vita.


Valori... zziamoci quindi,  e siano gli altri e soprattutto le persone più vicine a confermarlo.

domenica 16 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.98) (Il tempo fluisce...)

Rapidamente, inesorabilmente, ma tutto sommato è una gran bella cosa se siamo ancora qui a contarlo e raccontarlo...

Nonostante sporadici venti avversi, che se da una parte travolgono, dall'altra aiutano a voltare pagina.

Come fu per me quindici anni fa, di marzo per la nota diagnosi.

Quindi  non solo per Dicembre, ma pure con Marzo il mio rapporto non si può dire idilliaco.

Comunque è ora tarda e questi discorsi certamente non si accompagnano al riposo della notte, quando la mente cerca un'oasi di ristoro. Cerchiamo altro allora, guardando oltre.

Vero è che non si può né si vuole dimenticare, però se ci si sofferma a pensare, nel dolore c'è, a saper vedere, un'opportunità, trasformare lo stesso in vita.

E tra delicatezza e timore per me si pose il primo seme di speranza.

Ne riparleremo, perché vuoi o non vuoi, di Marzo è  stato solo il primo giorno e altri ne verranno, sicuramente da raccontare  come furono quelli miei e i giorni con  l'Arcobaleno al tempo della pandemia, all'apparenza persi ma tutti da rivalutare per nuova consapevolezza.


 Vi lascio intanto ripetendo l'inizio della mia antica favola, un "c'era una volta", il cui seguito ancora continua, dopo aver voltato pagina.

sabato 15 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.97) (Cercando per i miei fiocchi)

Domenica impegnativa perché ho dovuto anticipare un bel po' di lavoro. Domattina fila all'ASL per rinnovo codice 048, e poi tanto altro.

Così stasera cercando per i miei fiocchi...

Vado in giro per il web e un po' tra le "mie righe".

Trovo tanti pensieri davvero molto belli,


e alcuni restano tra i miei come valore aggiunto al continuo riflettere e scavarmi dentro.

Ho trovato poi quattro frasi e pensando a Voi, a Voi le dedico a quest'ora tarda, ché vi accompagnino per una notte serena.

Chi leggerà, potrà sceglierne una e farla propria, magari commentarla anche se gli va.

È un modo per far arrivare vicinanza ed affetto, scontati si ma non sempre abbastanza.

Da ricordare... le parole non dette sono come sospese, non giungono al Cielo né restano sulla terra.

"Non si cancellano i ricordi, sentinelle perenni della nostra memoria, perché mescolano il dolce e l'amaro della vita".

" La Speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai."

"La Vita è un insieme di avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme".

"È possibile che la Stella più luminosa si cali là dove Tu sei. Sarà buio, ma credici, troverai la Tua strada".

Ecco ho finito. Credo che donare sia la migliore modalità per amare se stessi.



venerdì 14 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.96) (Inseguire la Vita)

Stamani si è parlato di parrucche, amore e vita.

Chi indossa la parrucca per uscire, Chi ce l'ha e non la usa perché si sente mascherata, Chi la porta con una tale disinvoltura che...

- Se non me lo dicevi, avrei giurato fossero i tuoi capelli. Io invece mi sono illusa che con il casco refrigerante non sarebbero caduti. Così almeno mi avevano detto. Tutte bugie. Credo che dovrò adattarmi alla parrucca. È per la mia bambina, comincia a guardare in modo strano...

Non era una bugia, è ché siamo tutti diversi, ogni tumore pure lo è, lo sarà anche una qualsiasi reazione.

Occorre prendere ciò che ti si presenta con leggerezza, tutto passa, anzi mentre vivi sta già passando.

Il Tuo e il mio sono percorsi di vita paralleli, ognuno a suo modo normale. 

Io cerco di donarti un po' di leggerezza, e tu ricambi facendomi pensare.

Mi torna in mente quello che fu consigliato un giorno per battere sul tempo un'eventuale depressione dopo un evento doloroso.

Fissarsi delle scadenze, fare progetti a breve termine, giorno dopo giorno insomma, per non pensare.

Come se questa vita non avesse mai fine, perché è un dono, e poi comunque va per suo conto.

Non puoi davvero restare indietro.


La Vita va avanti e Tu... inseguila!

giovedì 13 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.95) (Nella mente e col cuore)


Pochi pensieri, con grande passione e tutto l'affetto che c'è...

A... come appunti.

A... come Accoglienza... Ascolto empatico... Aiuto... Accompagnare.

Sono le 5 A di una vera e propria professione, intesa come "credo", da svolgere con serietà. 

Essere volontario e non fare il volontario. È predisposizione ed è pure impegno, grande responsabilità.

A... come Accoglienza.

Accogliere l'Altro non solo fisicamente, mettersi in sintonia, ché l'Altro possa sentirsi rassicurato già dalla sola presenza di Chi lo accoglie. Poi mettersi accanto, disponibile all'Ascolto.

A... come Ascolto empatico.

L'Ascolto empatico è un'arte assai difficile, richiede allenamento. Entrare ed uscire... ché l'Altro non avverta superficialità ma vicinanza serena.

A... come Aiuto.

Aiutare l'Altro a tirare fuori le proprie risorse, sottolineandone le capacità. E' l'arte della "maieutica", far partorire il meglio di sé. Aiutarlo pure a raggiungere lentamente l'Autonomia, in modo che possa andare sulle proprie gambe, riuscire ad affrontare difficoltà e problemi. Evitare che si stabilisca un rapporto di dipendenza. La dipendenza, infatti costituisce un "disvalore".

A... come Accompagnare.

Diventare compagni di viaggio dell'Altro. Consapevoli che quel tempo trascorso insieme non tornerà più. Riempire il Presente dell'Altro di eternità.

martedì 11 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.94) (Il gusto della semplicità)


Quando mi si dice che assomiglio a mia madre, è una grande gioia, è una soddisfazione, come fossi l'esito di un buon lavoro. 

È sempre stato così, è segno di continuità, quasi portassi in me e fosse visibile la Sua testimonianza. Ovviamente non si tratta solo di somiglianza fisica, anche se basterebbe questa per farmi sentire unica dopo di Lei.

Ho sempre tenuto a seguirne l'esempio, a ritenere il meglio della Sua esperienza, a comprendere il perché di certe scelte.

Mia madre negli ultimi mesi di vita aveva preso a mangiare solo pane e insalata. Quando le portavano pranzo e cena in ospedale, si faceva dare il panino, apriva la vaschetta dell'insalata... e poi ci pensava da sola a preparare il tutto e gustarselo a gran morsi. 

Solo quello... pane e insalata.

E a Noi che la guardavamo stupiti, raccontava che era una Sua antica passione, quando da bambina insieme con la mamma e i nonni, da sfollati preparavano il pane in casa e poi raccoglievano l'insalata nell'orto, e spesso il loro pranzo era tutto lì. Tranne quando il pane diventava duro come pietra, e allora si faceva il "pancotto con le verdure", erbette, cicoria, rucola sempre dello stesso campicello.

La mia mamma aveva l'arte del narrare... anche le storie più difficili e tristi diventavano favole e novelle, a volte dei veri e propri romanzi brevi.

Lei ricordava tutto e tutti, e amava condividere quelle esperienze passate, vissute con la semplicità che rasserena. 

Come la vicenda del maialino Campasolo, da lei allevato, accudito e strigliato alla fontana ogni giorno... o del passerotto che svolazzava libero in casa inseguito dalla gatta Mariolina, sorniona e lesta a fermarsi una volta scoperta in posizione di agguato... e poi tante altre.

C'era sempre qualcosa da imparare e ritenere in ciò che raccontava. Se ne sentiva il profumo e il calore, persino il sapore.

Come per me, il gusto che fu suo... di pane e insalata.

CORSI E RICORSI (n.93) (Dedicato al Rispetto)


Con tanto di maiuscola, Rispetto. È un termine frequente, ne parliamo spesso, lo pretendiamo ma... ne conosciamo significato e modalità?

È giusta predisposizione, volontà nel cercare il buono che è nell'Altro.

Sintonizzarsi sulla stessa frequenza. 

Chi crede nel rispetto della Persona, fatto di delicatezza, comprensione ed anche... perché no... di sopportazione, sbaglia del tutto?

Sono i valori fondanti della condotta in ogni relazione, dalla semplice conoscenza alla più intima e profonda. 

Pensiamo quindi all'Altro comunque, anche prima di "dedicargli" parole.

Perché possiamo essere diversi, ma i Nostri cuori battono allo stesso modo, e poi sono gli stessi sogni e desideri a riempire le giornate, come pure le medesime ansie, senza contare a volte il dolore, breve o a perpetuarsi nel tempo.

Perciò comprensione e compassione.

Comprensione che fa scivolare tutto addosso.

Compassione sempre, perché doveroso è il rispetto, e benefica la fiducia.

 Vivere in pace è rispettare le opinioni altrui e dare molto, molto più di quanto si prende. È la volontà di condividere ciò che si possiede.

- Sergio Bambarén -

domenica 9 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.92) (8 Marzo. Ancora una data da ricordare)


Se provo a rivivere il tutto e a rivedere la mia persona nel suo insieme, non mi riconosco. Figurarsi, non la riconosco neanche se vado ancora indietro.

Oggi è tutt'altra storia. Ripensandoci mi viene da sorridere.

Troppo tardi per recuperare ciò che si crede perso, comprendo però quanto, tolto il "peggio", mi sia stato regalato.

Serate come questa, ad esempio. Stare in gruppo, insieme a condividere buon cibo e serenità, nonostante tutto.

Ma non è solo quello. È sentirsi in uno spazio protetto, come essere in famiglia e non temere nulla. 

Essere insieme per fare festa, farlo con Chi capisce oppure no, ma fa lo stesso, perché prima o poi capirà. 

Così è andato pure questo 8 Marzo quindici anni dopo.

E mentre quel giorno si delineava un mio nuovo prossimo futuro tra paure e speranza, stentato sorriso perché dai... era sempre la festa della Donna, stasera sono stata con gli altri che amo, tutti indistintamente.

Sono piena d'amore, ha detto una persona scomparsa di recente, ed è così, il bene che coltivi alla fine dona frutti e lascia germogli a radicare e gemme e fiori. Un ciclo di rinascita senza fine.

sabato 8 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.91) (Se, no!...)

 

E poi può succedere, anzi succede spesso, proprio quando c'è l'hai messa tutta per non pensarci, convinta che son cose, accidenti che capitano solo agli altri.

Così quando la tegola arriva tra capo e collo, non è più "se", ancor meno "no!", e conviene metter fuori ogni risorsa.

Ma prima...?

Incredulità, sgomento, angoscia, paura di non farcela...

Alla diagnosi battito cardiaco incontrollabile, vista offuscata, suoni ovattati...

Voglia di nascondersi come animale ferito.

O addormentarsi per svegliarsi in fretta da quell'incubo.

E poi...

Poi è una lunga storia, di capelli che cadono e parrucche per giocare a travestirsi, di "pappe" antinausea, esercizi allo specchio e lacrime malcelate ingoiate a fatica.

Alla fine...?

Un passo alla volta senza mai guardarsi indietro o allungare lo sguardo troppo avanti.

Un passo alla volta, un respiro profondo ogni tanto, guardarsi intorno. Ci sono tante belle cose intorno e poi la gente...

Sapeste com'è bello innamorarsi della gente, è amore puro, investito torna indietro con tutti gli interessi, e se pure non fosse, resta dentro a far più bella l'anima.

Per me è stato così, e domani 8 Marzo saranno 15 anni da quel giorno, quando tutto cominciò...

venerdì 7 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.90) (Esserci è essenziale)


Per me esserci è essenziale, qualcosa faccio, vorrei fare tanto, comunque mi presento e continuo nella giornata di più di qualcuno.

Mi impegno in questo, ed è impegno che dà un senso al mio vissuto e mi fa grata.

Quello che si fa con amore e impegno, pure senza troppo metterci pensiero perché pare del tutto naturale, porterà sempre beneficio, e stupirà per la gioia del ritorno.

Pensieri a distanza, ornati con il filo sottile della continuità, teso nel modo giusto perché non si spezzi.

La Mente elabora ciò che il Cuore prova, ed empaticamente traduce in pensieri i sentimenti e le emozioni...

"Tengo a dirti che è bello ricevere sempre i tuoi messaggi. Sono di grande compagnia ed aiuto. Mi fanno bene, insomma. Grazie Maria".

È una bella esperienza "esserci" per gli Altri. Spendersi senza risparmio è l'unico investimento che non manda in rosso.

giovedì 6 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.89) (Forza della Mente 1 e 2)

Quello che vediamo, o meglio notiamo nella realtà intorno è un riflesso di ciò che siamo.

Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato.

La Mente è tutto.

Quello che pensiamo diventiamo.


Dobbiamo solo aver cura di coltivare ottimismo e positività, e di tutti e tutto vedremo solo il lato migliore, e di rimando si evidenzierà anche il nostro.

Perché la Mente è potente ma imperfetta. Ogni giorno ci affidiamo a scorciatoie mentali che spesso funzionano ma a volte portano in errore.

Si tratta di distorsioni cognitive, altrimenti dette "bias".

Se basiamo la Nostra vita su ciò che la mente dice, andremo incontro a sofferenza psicologica o a circoli viziosi.

Che cosa possiamo fare?

Essere attenti nel riconoscere i bias e considerarli solo pensieri che non rispecchiano necessariamente la realtà. 

Allora... che cosa non può fare la Forza della Mente...

Consideriamola al positivo.

È con la mente che sfrondiamo il superfluo che disturba, diamo spazio alle nuove priorità, ci sentiamo contenti e soddisfatti.  

E ci perdoniamo e facciamo pace con Noi stessi. Per stare bene, bene davvero.

mercoledì 5 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.88) (Col tempo e nel tempo)

 

Detesto subire violenza dalle situazioni. Ciò non toglie che non posso impedire che le situazioni si creino e poi siano. Da ieri ho mal di testa sordo e fastidioso, aspetto che passi, e intanto non mi fermo.

Dopo aver archiviato più della metà del giorno impegnato sempre e comunque dal gran da fare del fine settimana, più qualcos'altro, dedico a me stessa quello che resta. 

Ed è quiete come dopo forte mareggiata. Il disagio si cheta e i ricordi mi confortano.

Continuo a esserci e sentirmi presa.

Domani volterò pagina e sarà netta ripresa.

Ascolto, ma confesso che i pensieri ogni tanto fuggono via, non esulano dal contesto, vanno solo indietro nel tempo. Partono dai ricordi di bambina.

Ogni parola pare l'incipit di una piccola storia, un periodo vissuto con le emozioni proprie decontestualizzate o meno.

Persino quell'inizio incisivo... Sto per scrivere qualcosa che ha cambiato il corso dei miei giorni... lo sento sempre più mio, una seconda pelle, un'unica realtà. 

Nell'insieme una "meraviglia" da sfogliare, mentre mi accorgo di amare la sensazione del tempo che scorre. E per un po' è come non dovesse fermarsi mai... 

Si avvicendano le stagioni e ne percepisco le peculiarità, ed io sono qui, ad andare col tempo e nel tempo.

Anche se un giorno ci sarà... non finirà quello che provo, l'ho condiviso... qualcuno ricorderà.

Mi piace questo pensiero, e sento che il mal di testa piano piano se ne va.

martedì 4 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.87) (Dedicato a... Eleonora)




Da oggi Eleonora Giorgi non è più.
L'ho seguita in quest'ultimo tratto di strada, a volte mi sono commossa, però ho cercato sempre di mantenere stabile l'equilibrio.
Chi ha vissuto la malattia, anche dopo anni e in determinate condizioni, può ricadere nella mente, e allora sono guai.

Già... la mente e le sue trappole. Stasera ascoltando la Nostra psicologa Nadia trattare delle distorsioni cognitive, volgarmente trappole della mente, ho pensato ancora ad Eleonora Giorgi. Da quando era ammalata di certo non le aveva mai vissute, non avrebbero mai più fatto parte di Lei.

A Chi le chiedeva come stesse rispondeva... sono piena d'Amore, quell'amore che non altera il giudizio, pone di fronte alla realtà sia pure nuda e cruda e la rende accettabile.

Eleonora non cercava più conferme, non cadeva in circoli viziosi perché consapevole che il tempo non va sprecato, ogni giorno è un dono, e quando il termine della strada è prossimo conviene abbandonarsi "all'ordine superiore delle cose". 

A Dio, presente nell'immediatezza del quotidiano, nella natura, nell'arte, nella poesia, nella gioia senza fine di un bambino.

Arrivederci Eleonora. Donna indimenticabile. 🌹

 

lunedì 3 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.86) (È una grande responsabilità)


Prendere un impegno con se stessi. Non si possono fare passi indietro, non mostrare cedimenti, neanche barcollare per un alito di vento.

Non puoi essere pensierosa, né malinconica, neppure stanca.

Tu sei forte. Punto. 

Lo ripetono così, senza mezzi termini, o dubbio. 

Tu sei forte. Punto. 

E così si mettono al sicuro, e a Te non resta altra scelta che mostrare di essere forte, che te la senta o meno, che sia vero o falso. 

La verità la conosci solo Tu, e devi darti da fare in ogni modo per non restarne schiacciata.

.Ma dai, Tu sei così forte...

anche in quest'occasione, quando Tutti si sentono legittimati a sentirsi stanchi, stufi, stressati.

Vuoi vedere che qualche dubbio si fa strada? 

No, non conviene. Tu sei forte, non lo negare.

Non lo nego, no. Non mi conviene.

Però mi viene da piangere, e piango pure ma in silenzio.

Asciugo quindi le lacrime come facevo un tempo, perché resto forte, no?! Come quando pareva la vita sfuggirmi come sabbia tra le dita.

Chiedo così un patteggiamento, devo recuperare i giorni persi.

Il Cuore si appella alla Mente, e alla fine con lei concorda. Ed è coraggio step by step.

domenica 2 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.85) (Che gran bella cosa la sensibilità)


Credo che pochi uomini amino mostrarsi poeti.

Sicuramente lo sono un po' tutti, sensibili a tal punto da commuoversi, eppure si trattengono, nascondendo l'aspetto più bello della loro umanità.

Ma è un'altra storia, quasi si perdesse in virilità.

Chi è accanto, di fronte o nei pressi vorrebbe recuperare qualcosa,  gustare ciò che non riesce a vedere solo per distrazione o  superficialità. Così forse perché costa fatica, rinuncia.

È una gran bella cosa la sensibilità, per Chi la capisce ed apprezza.

Perchè Chi è sensibile è pure mite, e sai quante se ne prende, ne accusa e non risponde?

Ma a che serve allora essere miti? Certe volte è così faticoso anche solo essere compresi...

Perché ad alcuni conviene tener su l'equivoco.

Sensibili e miti? È solo debolezza!

E la sensibilità invece è "dono" custodito nell'animo e non si ostenta, anche se a causa sua a volte si soffre, e pure tanto.

A qualcuno fu detto in tempi non sospetti...

Sei troppo sensibile... e quando raggiunse l'età della consapevolezza, si convinse che la sensibilità fosse un limite. Una carenza, un difetto. 

In realtà un difetto proprio no, forse non riusciva a gestirla, in modo che fosse pure grande risorsa.

Il vissuto poi fece da maestro, e in parte imparò ma per il resto continuò come la timida chiocciola che striscia piano, è lenta e silenziosa, poi avverte l'ostacolo e si ritira nel suo guscio dove trova rifugio e protezione.

sabato 1 marzo 2025

CORSI E RICORSI (n.84) (Incontro sulla Spiritualità - Il valore della preghiera)

Le parole del formatore, semplici e chiare, credo abbiano raggiunto tutti.

La Sua immediatezza, tramite le metafore, ha reso bene alcuni concetti.

Un esempio?

A volte si esagera a tavola, di conseguenza la digestione lenta priva di volontà, energia... ci si sente quasi "annebbiati".

Come rimedio... un amaro? Peggiora la condizione, meglio un po' di caffè.

Bene, la preghiera è il caffè, la soluzione, la bussola che fa ritrovare l'orientamento al cristiano che si è nutrito di scelte fuorvianti e vaga nella nebbia...

Così per me una sera, pregando all'improvviso...

"Dimmi Tu cos'è quel tocco appena accennato, tanto simile a una carezza  che arriva quando meno te lo aspetti però più ne hai bisogno.

Dimmelo Tu... che solamente sai che cosa mi passa per la testa in certi giorni quando all'improvviso non mi accorgo più di quello che ho... non scorgo più quella che sono.

Con quella carezza mi conforti, e rassicuri con la certa Tua presenza.

E nonostante quel pensare che non sempre rispecchia ciò che voglio e intendo, mi accompagni e dici... ricorda"


Succede... accade ancora e forse sarà sempre così.

Un "privilegio" di pochi o... un' "opportunità" per tanti?

Una preghiera nata così, davvero all'improvviso dopo una giornata di sensazioni vuote, alla ricerca di non so quali altre, incurante del bello e del buono che è di fronte.

Come avendo tra le mani sabbia che scivola via e continui tentativi per non perderla... una ricerca senza sosta di dare sempre un senso all'esistenza.

Non tenendo conto di averlo già fatto... vivendola.

venerdì 28 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.83) (Impegnati di Cuore)


Si è concluso con la consegna degli attestati il quarto corso per volontari in oncologia.

Grande soddisfazione generale.

In un momento precedente i volontari veterani e gli aspiranti hanno riportato i primi la loro esperienza in reparto, gli altri la motivazione e le aspettative.

Il desiderio di essere d'aiuto, di accompagnare lungo un percorso delicato e difficile, la gratitudine verso la vita, e di rimando la speranza di non deludere per primi se stessi, sono stati espressi a parole semplici rivelando la bontà delle intenzioni.

Il volontariato in oncologia non è come gli altri. Si entra in punta di piedi e alla fine ci si può ritrovare in una vera relazione, perché siamo tutti nella stessa barca e sotto lo stesso cielo, ed è incoraggiante poi scoprire il più delle volte che si rema nella medesima direzione, guidati dalla medesima stella, e animati da infinita tenerezza.

Tenerezza... forse è l'unico sentimento che fa sorridere e stringere il Cuore insieme.

Pacata compagna, sorride e si commuove poi con occhi lucidi.

Accorcia le distanze col sorriso, abbraccia con l'accenno di una lacrima.

Dedicato a Noi, impegnati di Cuore.

giovedì 27 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.82) (Un gesto affettuoso per un'energia incredibile)

Da soli non si può, non si va da nessuna parte.

Se consapevoli siamo di non bastare a Noi stessi, soprattutto nelle difficoltà ci dirigiamo verso un "centro" ideale come attratti da forza magnetica, aggregante,  l' energia che abbraccia e protegge.

Così non fosse, non avrebbe senso l'essere al mondo. Se fossimo "monadi" non potremmo comunicare, se fossimo "isole sconosciute" finiremmo sul fondo per uno tsunami e nessuno ne avrebbe notizia.

Non è così, ed è tutt'altra "formula", vincente.

È una possibilità, e per questo bisogna aprirsi agli Altri. Umili nel chiedere, fiduciosi nella risposta, e grati sempre, perché già dalla propria gratitudine giunge l'aiuto che serve.

Un "ti voglio bene" in un momento di massima fragilità può scatenare un'energia incredibile, comunque la chiami, farà miracoli.

Fu così per me. In ognuno vidi e riconobbi il bene per me stessa e idealmente mi attaccai come l'edera ad un tronco vicino. 


A domani... sempre insieme

mercoledì 26 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.81) (L'altra faccia del tumore)

 Quella che vede il paziente oncologico al centro di un suo universo, non solo un organo da curare, perché guarisca o almeno si cronicizzi nella malattia.

Si parte quindi dal corpo, sede di affetti, di emozioni e mezzo di relazione, per migliorare la consapevolezza o presenza mentale, energia che si genera essendo consapevoli di tutto ciò che sta accadendo nel momento presente.

La Medicina da parte sua ha fatto passi da gigante, così che si è passati dal primo chemioterapico che la storia annoveri, l'aglio alle recenti immunoterapia e a bersaglio molecolare, dopo le antracicline dai numerosi effetti collaterali.

Ciò che ancora difetta nell'arte medica però è la "comunicazione", che può non essere sempre necessariamente verbale, ma deve riuscire a  stabilire una sintonia tra medico e paziente con la sua famiglia.

Professionalità, intuito e discrezione, senso dell'opportunità e garbo, e prossemica che ben predispone all'accoglienza e all'ascolto, avranno un ruolo pure importante.

Il paziente deve sentirsi non "oggetto di osservazione", bensì Persona non più smarrita nei meandri di qualcosa che non conosce, impaurito per qualsiasi sintomo, per il senso di precarietà costantemente incerto sul futuro.

Accogliere, ascoltare, abbracciare.

Qualsiasi forma di contatto serve per raggiungere la sintonia in una relazione, pure quella di aiuto. Questo un bravo medico lo sa.

Ho trovato questa frase e ne sono rimasta  incantata.


"O mano minuta insegnami ad abbracciare un uomo come la sete abbraccia l'acqua". (Ocean Vuong)

martedì 25 febbraio 2025

CORSI E RICORSI (n.80) (Carezze)

I ricordi fanno da sentinella ai sentimenti.

Sono carezza che continua, perché  rinnovata come dolce percezione.

Quale ricordo riaffiora stasera?

In realtà sono tre oggetti che mi riportano all'intervento di quasi quindici anni fa.

Di cose dietro me n'ero portate e tante, tra le altre la sveglia retroilluminata, l'angelo della maternità, un piccolo cestino che avevo eletto a porta cellulare biposto. 

Gli ultimi due me li aveva regalati  mia figlia, come al solito a sorpresa.

Avevo tutto lì, a portata del mio sguardo e la sera, prima di addormentarmi, giravo la testa e poi chiudevo gli occhi, serena. 

Profumo di casa.


In verità un'altra cosa ancora facevo prima di prendere sonno. Scrivevo.

Oggi non è cambiato nulla. Tutte le sere scrivo fino ad ora tarda, e poi... poi strizzo l'occhio all'angioletto, che intanto ha perso un'ala ma è comunque restato legato al tempo. Il mio tempo.