Ho sostato da un paziente che, se pure ad un primo impatto era sembrato non interessato a conversare, poi si è raccontato.
Mi allontano se do fastidio...
No, fastidio non me ne dà.
Posso sapere il suo, anzi il tuo nome, così... solo per salutarci se ci incontriamo qui o altrove.
Mi ha detto il suo nome, quello della moglie, le loro storie e il loro impegno a prendersi cura l'uno dell'altro, e le tante speranze.
Il volto per metà coperto dalla mascherina, rivelava uno sguardo umido di emozioni.
Prima di andare via...
Mi ha fatto tanto piacere conoscerla...
E mi è parso sincero... sincero davvero.
Quel giorno che si varca la soglia, si cerca un volto, un appiglio. Un Angelo custode. E magari capiterà il meno adatto, ma sarà sempre e solo l'unico. Semplicemente perché il primo.
Mi piace pensare di essere stata, almeno oggi, per lui l'appiglio cercato, la speranza mai disattesa.
Nessun commento:
Posta un commento