sabato 29 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.55) (Stabilmente precari)

Sono una leonessa, vado avanti per la mia strada, e ora che vivo questo devo impegnarmi di più, perché voglio lasciare qualcosa..." Serena e consapevole Gianna, oltre che saggia. "Passare all'altra riva è accettare che la stabilità non ci appartiene, che la precarietà fa parte della vita stessa. Si affrontano i mille cambiamenti, il tempo che passa, le persone che vanno, i figli che crescono, i capelli che cadono, tutto malgrado la nostra volontà. A volte vorremo fissare il tempo e viverlo per sempre, e invece si passa all'altra riva. Passare all'altra riva poi, attraversando un mare che senza preavviso diventa grosso...ed è subito tempesta! Signore ci siamo fidati, lasciando il nostro stare al sicuro e tu... tu non ci sei, non ascolti? Ma la vita, in fondo è arrivare al centro della propria paura per poterla affrontare, guardarla negli occhi, fino a volerle bene...per non scappare più. Gli essere umani sono unici perchè sono impastati di cielo e terra, e spesso il cielo lo si riesce a trovare non guardando in su, ma scavando nella propria terra." - Francesco Cicorella - Nella precarietà c'è un'unica certezza... sentirsi fragili. E poiché è condizione umana generale, non ci si considera diversi. Occorre essere consapevoli che la fragilità non è scusante o stato in cui crogiolarsi vanamente, ma quella marcia in più che mette in luce una sensibilità oltre i confini. E diventa opportunità, si torna a sé e di rimando si volge lo sguardo intorno ed oltre, e il male e il dolore vanno in archivio quasi in automatico.

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