mercoledì 26 giugno 2024
SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.54) (Percorsi obbligati e paralleli)
Ogni tanto mi piace riportare questo testo di Gibran. Nello specifico per Noi volontari una sorta di promemoria.
"Il tuo prossimo
è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.
Il suo volto si riflette nelle acque
tranquille,
e in quelle acque, se osservi bene,
scorgerai il tuo stesso volto".
- Khalil Gibran -
Chi è alla fine il "mio prossimo"? La definizione è nel termine stesso. È Chi ci sta accanto, Chi incontriamo nei percorsi di vita, è la persona in difficoltà cui prestiamo aiuto, è Chi ci aiuta nei momenti difficili. "Love and Care"... amare e prendersi cura, nella reciprocità del Bene.
Perché per amare l'Altro bisogna prima imparare ad amare se stessi, e nel modo più completo è nell'amore di Dio. "Ama il prossimo tuo come Te stesso", il primo grande comandamento che racchiude tutti gli altri.
E nello specifico... Chi è il mio prossimo?
Coloro con cui vivo percorsi obbligati e paralleli.
Mio marito, che tenta, e non si stanca, di capirmi, pure se non ci riesce.
Sono i miei colleghi con cui condivido la dura esperienza del donare un sorriso alla sofferenza.
Il mio prossimo sono anche, se non soprattutto, le persone che mi accolgono e mi insegnano a vivere. A ricordare e rimettermi in riga quando dimentico.
Il "mio prossimo" è come me stessa Prenderei mai a schiaffi me stessa? A volte sarebbe il caso, ma se sono "pietosa" verso di me, come potrei non esserlo con l'Altro da me?
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