domenica 16 giugno 2024

SCENE DA UN CAMBIAMENTO (n.44) (Oggi fosse stato manco venerdì 17!)

Uno dopo l'altro gli intoppi, e ora praticamente a notte inoltrata, la mente necessita di un reset, come fosse sovraccarica di dati, errori, virus non solo non voluti ma pure provenienti da fonti impensabili. Da Chi per esempio è vicino, scruta per cogliere la vulnerabilità del momento e poi scarica addosso ogni tossicità. Per fortuna io scrivo, anzi penso e scrivo, e poiché col tempo e ancor più con l'esercizio i pensieri scorrono veloci come nuvole rosate nel cielo di primavera, scrivo di getto. Eppure quando rileggo trovo le parole per correggere nell'espressione i pensieri del momento, moderate e pacate... garbate, insomma giuste. Alla fine mi congratulo con me stessa, riuscire ad esprimere ciò che sento, far sì che Altri possano sentirsi come mi sento io, e poi riflettere senza mettere da parte una punta di leggerezza, è una gran bella cosa. Mi sa che continuo così, magari mi disintossico pure dalla tossicità scaricatami addosso. Perché mi sento già meglio. E poi dà motivazione ad andare avanti e impegnarmi maggiormente. Anche e soprattutto quando le parole non sono scritte ma dette a voce, quando il tempo... spazio tra le emozioni... è necessariamente breve, e il rischio di dire corbellerie fuori luogo o che feriscono è molto elevato. Bisognerebbe pensare prima di parlare, ma tempo non c'è. Allora che fare...? Se provassimo a ripeterle quelle parole come fossero a Noi rivolte, chissà... Forse scopriremmo che non sono appropriate e neanche dette con la giusta modalità. Così eviteremmo il danno più frequente e grave... sconvolgere alcune certezze che aiutano ad andare avanti, turbare gli animi, ferirli... Questo servirebbe invece del rimprovero acido e diretto che alla fine sortisce l'effetto contrario, lasciando tanta amarezza per la delusione.

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