martedì 16 gennaio 2024
TAGLI E RITAGLI (n.92)
(Mi faccio un caffè? Ovvero genesi ed evoluzione di un caffè in solitaria)
Oggi, domenica. Stamattina ero in casa completamente sola, veramente non proprio, da sola con i due gattini e la cagnolina, occupati nel loro particolare mondo.
Padrona di quel breve tempo, ancora in pigiama, un'occhiata al telefono e i consueti messaggi. Ho amato quella "solitudine piena", densa di sensazioni.
Chissà... mi faccio un caffè? Ma si, una volta tanto in piena autonomia, solo perché mi va e non perché mi viene chiesto giusto nel momento che ho altro da fare.
Cogliere l'occasione, non farsela scappare, e caffè è stato. Sorseggiato lentamente, gustato e apprezzato da me, la persona più importante.
L'uomo a volte eccede in razionalità, per cui diventa matematico arrivare alla conclusione che senza alcuno è solo, e quindi deve sentirsi solo. Eppure la solitudine sotto certi aspetti è amica, addirittura necessaria, per raccogliere i pensieri e le idee, per riprendere il contatto con se stessi.
Tra due giorni riprenderò ad andare col mio ritmo normale, e intanto mi rendo conto che quando sono da sola, sola non mi sento affatto.
È momento di revisione interiore per me, mentre sfaccendo e mi rendo conto di poter farlo ancora, con gli acciacchi e le varie difficoltà, ma pure con rinnovata energia non di muscoli bensì di mente. E i miei tempi lenti diventano opportunità per ripercorrere le giornate, accorgermi degli involontari errori, pensare ad eventuali rattoppi, progettare a breve scadenza.
Un passo alla volta, giorno per giorno...
Frase fatta? Ma no, in sintesi filosofia di vita.
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