giovedì 15 giugno 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.79) (8...13... 22

Non sto dando i numeri,
è che oggi è stato il 13 giugno del 13°anno, qualche giorno prima l'8 dell'ultima chemio rossa, e il 22? Beh, è la data del primo intervento, il decisivo che mi restituì la speranza. I ricordi puntualmente ritornano, e passato e presente diventano risorsa sempre più importante. Per me e non solo. "Devi pensare solo a questo. Non sarai mai come prima, ma meglio, assolutamente meglio di prima". Parlavo così ad una paziente stamattina. Era in dubbio sulla parrucca da prendere. Con gli occhi pareva aver scelto, ma a parole o meglio col silenzio, non... sapeva... poteva... credeva. Accogliendo pienamente la nuova condizione, si riuscirà ad accettare il resto, la caduta... la testa nuda...la parrucca o anche senza. Si tratta di una parentesi. Si apre e sei dentro, ne uscirai, e si chiuderà. Sia lunga o breve, condenserà la storia della Tua vita intera. Eh già... è come se cominciassi a renderti conto di vivere nel momento in cui quella parentesi si apre, e alle pareti ti attacchi e ne assecondi ogni curva o piccola piega... E continuano i ricordi... Man mano che il momento si avvicinava la paura aumentava, avrei voluto poter tornare indietro ma non era possibile. Il Day Hospital era al plesso oltre la strada, mentre l'attraversavo avevo gli occhi velati e le orecchie tappate, vedevo poco e sentivo ancor meno. Che strano... la stessa sensazione provata quella mattina dell' 8 marzo al ritiro dell'esito della mammografia, i momenti difficili, era evidente, mi toglievano le forze e mi offuscavano i sensi. Ora, a distanza di tempo mi sembra strano che fosse così perché intanto molto è cambiato come sono cambiata io stessa. Giunsi al piano più vicino al Cielo, le porte erano apparentemente chiuse, il dito sul campanello, una voce maschile... "E' aperto!", spinsi la porta e... fui dentro, e mi sembrò di essere arrivata in Paradiso. Lo sguardo s'inoltrò fino al termine del corridoio, già a metà alcune piante lo costeggiavano, ma in fondo c'era una piccola foresta in mezzo alla quale faceva bella mostra una stupenda statua dell'Immacolata Concezione. C'era silenzio e dalla finestra dietro le piante, filtrata dalle tende entrava la luce del sole che iniziava lentamente a calare dopo mezzogiorno. "Buongiorno, avete appuntamento?" "No, ma il dottore mi conosce e sa di me perché ci siamo visti in chirurgia un paio di settimane fa, in un certo senso mi aspetta". Mi fu detto ancora della necessità della terapia prima dell'operazione e di quello che sarebbe successo per gli effetti collaterali. Tutto subito, tutto chiaramente e senza mezzi termini. Come era successo dopo il primo colloquio, sentii salire un nodo alla gola, avrei voluto tanto piangere, nello stesso tempo pensavo che fosse tutto un brutto sogno e che presto mi sarei svegliata, stavolta sorridendo alla vita di sempre. Nella foto... tre giorni dopo l'ultima rossa. Perché, dopo aver toccato il fondo, si può non solo si deve tornare a galla.

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