Li avranno sistemati apposta insieme nella stessa stanza, non so... certo è che hanno più di una cosa in comune. Entrambi ottantenni, con mogli assai più giovani, e la passione per la campagna. Un amore viscerale che li ha portati a fare di un "sentimento" il proprio lavoro. Agricoltori nel DNA.
La sola differenza "sostanziale"... uno ama le caramelle e l'altro no, anzi le detesta. Anche se recentemente per gratitudine e vedermi contenta, quest'ultimo si è "sottomesso" alla caramella al caffè.
Tu lo sai che non mi piacciono i dolci... però, meh dai... mi prendo questa.
E la succhia lentamente, e lo fa mentre continua a parlare di sé, della Sua campagna, dove va ogni giorno e dirige i lavori seduto sulla sedia a rotelle.
Per me la terra è tutto. E' madre e padre, fratello e sorella. Ci devo stare assieme e assisterla come conviene. Prima spaccavo il mondo, la giravo tutta a piedi. Oggi me l'abbraccio con gli occhi, perché altro non posso.
A questo punto si ferma per asciugarsi gli occhi, si commuove per se stesso ma anche per la terra. E' come l'avesse tradita, non potendo solcarla più con i Suoi passi...
Ah, quante ne ho fatte nella vita mia... E ne ho fatto pure di bene. So che non si dovrebbe dire, e ne dico una soltanto. Una volta mi morì un giovane operaio che col Suo lavoro manteneva i genitori anziani, a loro poi ci pensai io.
Si ferma ancora, sempre commosso...
Ora che sono arrivato a 'sto punto della vita mia, mi dispiace solo di una cosa. Non ho raccolto quello che ho seminato.
Perché dici questo...?
Signora Maria, lo vedi come sono ridotto? Io accetto tutto, la malattia, le cure impossibili. Mi tormenta il fatto che non posso camminare, non mi reggo proprio...
E intanto si gira e si volta nel letto puntando i piedi e stiracchiando le gambe...
Però guarda come sei agile e muovi le gambe. Sembri un atleta!
Eh, signora Maria... io mi difendo. E mi difendo in tutti i modi. Mangio e pure tanto, anche se non mi va niente. Mangio, ho lo stomaco "potente" e quello che mangio mi fa venire la forza. Poi faccio da solo la ginnastica con le gambe, faccio finta di andare in bicicletta, me le massaggio. Non voglio tenere due "cose appese"...
Stavolta sorride, e poi continua...
Mi difendo per non arrendermi. Io non mollo.
Gli faccio una carezza sulla guancia, e il sorriso Suo diventa più ampio.
Guardo il compagno di stanza. Poco prima aveva scartato una quarta caramella del mio cestino, ed ora si è addormentato. Mi rivolgo alla moglie...
Ma non è che può andargli di traverso...?
E che... mica sarebbe la prima volta. Fa sempre così. Ma poi si sveglia appena in tempo.
Mi viene da sorridere. E' gente di altri tempi. Ognuno a proprio modo, entrambi si difendono e non mollano.
La sola differenza "sostanziale"... uno ama le caramelle e l'altro no, anzi le detesta. Anche se recentemente per gratitudine e vedermi contenta, quest'ultimo si è "sottomesso" alla caramella al caffè.
Tu lo sai che non mi piacciono i dolci... però, meh dai... mi prendo questa.
E la succhia lentamente, e lo fa mentre continua a parlare di sé, della Sua campagna, dove va ogni giorno e dirige i lavori seduto sulla sedia a rotelle.
Per me la terra è tutto. E' madre e padre, fratello e sorella. Ci devo stare assieme e assisterla come conviene. Prima spaccavo il mondo, la giravo tutta a piedi. Oggi me l'abbraccio con gli occhi, perché altro non posso.
A questo punto si ferma per asciugarsi gli occhi, si commuove per se stesso ma anche per la terra. E' come l'avesse tradita, non potendo solcarla più con i Suoi passi...
Ah, quante ne ho fatte nella vita mia... E ne ho fatto pure di bene. So che non si dovrebbe dire, e ne dico una soltanto. Una volta mi morì un giovane operaio che col Suo lavoro manteneva i genitori anziani, a loro poi ci pensai io.
Si ferma ancora, sempre commosso...
Ora che sono arrivato a 'sto punto della vita mia, mi dispiace solo di una cosa. Non ho raccolto quello che ho seminato.
Perché dici questo...?
Signora Maria, lo vedi come sono ridotto? Io accetto tutto, la malattia, le cure impossibili. Mi tormenta il fatto che non posso camminare, non mi reggo proprio...
E intanto si gira e si volta nel letto puntando i piedi e stiracchiando le gambe...
Però guarda come sei agile e muovi le gambe. Sembri un atleta!
Eh, signora Maria... io mi difendo. E mi difendo in tutti i modi. Mangio e pure tanto, anche se non mi va niente. Mangio, ho lo stomaco "potente" e quello che mangio mi fa venire la forza. Poi faccio da solo la ginnastica con le gambe, faccio finta di andare in bicicletta, me le massaggio. Non voglio tenere due "cose appese"...
Stavolta sorride, e poi continua...
Mi difendo per non arrendermi. Io non mollo.
Gli faccio una carezza sulla guancia, e il sorriso Suo diventa più ampio.
Guardo il compagno di stanza. Poco prima aveva scartato una quarta caramella del mio cestino, ed ora si è addormentato. Mi rivolgo alla moglie...
Ma non è che può andargli di traverso...?
E che... mica sarebbe la prima volta. Fa sempre così. Ma poi si sveglia appena in tempo.
Mi viene da sorridere. E' gente di altri tempi. Ognuno a proprio modo, entrambi si difendono e non mollano.
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