Sapete bene quanto io non ami le frasi fatte, obsolete e scontate. Tranne una che, da me non troppo considerata in tempi passati, è invece ora lo "slogan" della mia vita. Guarda il bicchiere mezzo pieno, ché se così lo vedi ti convincerà di contenere abbastanza acqua da dissetarti. Ché se non l'avessi visto così da sei anni a questa parte e non continuassi ancora, ogni giorno sarebbe un conto alla rovescia né potrei essere quella che sono. E che invece ho scelto di essere. Da quel giorno che mi feci "la domanda" e in automatico mi diedi pure "la risposta", che poteva essere solo una. Sempre vedendo però quel famoso bicchiere mezzo pieno.
Accettare la situazione e accomodarsela. Ridimensionare ansie e disagi. Scorgere nel tutto estremamente complicato persino la motivazione di un sorriso e perché no, pure di una risata.
Senza timore di passare per un'esaltata che ama mettere "cornici" per mostrare quello che non è, vi assicuro che è proprio così.
Con naturalezza indossai la parrucca e mi vidi addirittura più bella. Nessun posticcio, alcun "gatto morto"... solo "strategia" perché la mente accettasse fluidamente quello che doveva essere. E le parrucche furono tre, per poter "giocare" con la mia immagine. E poi... vuoi mettere la comodità di scordare l'ombrello a casa anche col cielo grigio e minaccioso? Tanto con un semplice e rapido movimento della testa le gocce di pioggia sarebbero scivolate via, e la piega ne avrebbe risentito appena. Era così... perché volevo vederla in questo modo.
E pure per la chemio... avevo altra alternativa, visto che avevo consapevolmente firmato un consenso? Quindi cercai di ricavare da quei "nauseanti" appuntamenti, occasioni di incontri e nuove conoscenze, condivisioni cariche di speranza.
Senza contare che furono mesi senza punture di zanzare. Si, non sto scherzando. Qualcuna si permise... e restò stecchita sul cuscino. Pensai fosse un caso, che le schiacciassi mentre dormivo, e invece... poi intorno a me non fu più ronzio.
Zona a rischio. Pericolo di morte.
Il "passaparola" fra di loro aveva funzionato.
Accettare la situazione e accomodarsela. Ridimensionare ansie e disagi. Scorgere nel tutto estremamente complicato persino la motivazione di un sorriso e perché no, pure di una risata.
Senza timore di passare per un'esaltata che ama mettere "cornici" per mostrare quello che non è, vi assicuro che è proprio così.
Con naturalezza indossai la parrucca e mi vidi addirittura più bella. Nessun posticcio, alcun "gatto morto"... solo "strategia" perché la mente accettasse fluidamente quello che doveva essere. E le parrucche furono tre, per poter "giocare" con la mia immagine. E poi... vuoi mettere la comodità di scordare l'ombrello a casa anche col cielo grigio e minaccioso? Tanto con un semplice e rapido movimento della testa le gocce di pioggia sarebbero scivolate via, e la piega ne avrebbe risentito appena. Era così... perché volevo vederla in questo modo.
E pure per la chemio... avevo altra alternativa, visto che avevo consapevolmente firmato un consenso? Quindi cercai di ricavare da quei "nauseanti" appuntamenti, occasioni di incontri e nuove conoscenze, condivisioni cariche di speranza.
Senza contare che furono mesi senza punture di zanzare. Si, non sto scherzando. Qualcuna si permise... e restò stecchita sul cuscino. Pensai fosse un caso, che le schiacciassi mentre dormivo, e invece... poi intorno a me non fu più ronzio.
Zona a rischio. Pericolo di morte.
Il "passaparola" fra di loro aveva funzionato.
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