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Come non fossi io a scrivere, raccontare. Come non parlassi di me e quel che riguarda la mia vita, da allora in poi e pure con qualche accenno a prima. Prima di allora.
E' la scrittura autobiografica.
Mi piace tornare sull'argomento perché ne conosco la valenza. E' terapia, esercizio mentale e dialettico, facilita la comunicazione, perché a volte quel che non si riesce a dire "a parole" lo si esprime bene e chiaramente "con le parole". Si tratta solo di incominciare perché ognuno è in grado. Solo un po' di memoria... e Chi non ha ricordi, uno solo almeno?... e poi la volontà di introspezione, che altro non è che guardarsi dentro. E anche questo, Chi non lo fa magari senza rendersene conto?
Quindi... ricordi, analisi lucida e insieme amorevole del proprio animo, e consapevolezza... e poi si può incominciare. L'inizio sarà semplice forse elementare, ma col tempo e l'esercizio pensiero e parola evolveranno tanto che ogni scritto, rileggendolo sembrerà appartenere ad altri. Ed è questo il momento in cui avviene il prendere le distanze da ciò che si racconta, che poi funzionerà da terapia.
Per me fu proprio così quando presi a scrivere costantemente ogni sera sei anni fa. Dai primi timidi tentativi con l'uso esagerato di aggettivi e avverbi, passando per la leziosità di alcuni inutili dialoghi, fino agli ultimi scritti, più che altro riflessioni nate osservando il "pianeta Uomo". Sia ben chiaro, non mi picco di filosofeggiare, non è mio compito né tanto meno sarei all'altezza, parto semplicemente da me. E poiché non sono un' "isola" in questo immenso Oceano che comunque mi appartiene, amo "aggregarmi" e sentirmi parte viva di tanti piccoli mondi che fanno un Universo... di là da me.
E' la scrittura autobiografica.
Mi piace tornare sull'argomento perché ne conosco la valenza. E' terapia, esercizio mentale e dialettico, facilita la comunicazione, perché a volte quel che non si riesce a dire "a parole" lo si esprime bene e chiaramente "con le parole". Si tratta solo di incominciare perché ognuno è in grado. Solo un po' di memoria... e Chi non ha ricordi, uno solo almeno?... e poi la volontà di introspezione, che altro non è che guardarsi dentro. E anche questo, Chi non lo fa magari senza rendersene conto?
Quindi... ricordi, analisi lucida e insieme amorevole del proprio animo, e consapevolezza... e poi si può incominciare. L'inizio sarà semplice forse elementare, ma col tempo e l'esercizio pensiero e parola evolveranno tanto che ogni scritto, rileggendolo sembrerà appartenere ad altri. Ed è questo il momento in cui avviene il prendere le distanze da ciò che si racconta, che poi funzionerà da terapia.
Per me fu proprio così quando presi a scrivere costantemente ogni sera sei anni fa. Dai primi timidi tentativi con l'uso esagerato di aggettivi e avverbi, passando per la leziosità di alcuni inutili dialoghi, fino agli ultimi scritti, più che altro riflessioni nate osservando il "pianeta Uomo". Sia ben chiaro, non mi picco di filosofeggiare, non è mio compito né tanto meno sarei all'altezza, parto semplicemente da me. E poiché non sono un' "isola" in questo immenso Oceano che comunque mi appartiene, amo "aggregarmi" e sentirmi parte viva di tanti piccoli mondi che fanno un Universo... di là da me.
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