Mi ha sempre incuriosito la storia del gambero che procede all'indietro. Comunemente ha un significato negativo, io invece che sono fatta al contrario, così come dice mio marito, rivoluziono la cosa e ci scopro tutta la positività possibile.
Quando in reparto faccio una nuova conoscenza chiedo il nome e gli anni, e se fortunatamente non mi viene chiesto... quanti me ne dai, non rischio gaffe e posso affermare alla risposta... ma sai, non li dimostri affatto. E quasi sempre non è tanto per dire, è constatazione di fatto. Questa malattia che tanto ci devasta se presa nel modo giusto e con l'aiuto della buona sorte, ferma quasi il tempo, lo congela in attesa che riprenda il suo normale fluire.
Come andare avanti e fare qualche passo indietro che valga il doppio, alla fine è come non muoversi affatto. Nel frattempo sei consapevole, concentrato sul presente non ti appartiene il passato, e poco pensi al futuro, soprattutto questo... ed è per sentirti al sicuro, alla fine è normale che ti senta giovane dentro. Con picchi di entusiasmo che non conoscevi, realizzi che sai di tutto e di più, che sei quello che non sei mai stato.
E la storia del gambero mi sta a pennello e mi piace pure.
Anche se più volte mi chiedo... sarò normale? Non lo dico espressamente a voce, ma Chi mi è di fronte probabilmente lo intuisce dall'espressione perché risponde con un cenno di assenso o un sorriso.
E' certo comunque che io mi sento bene, molto bene quando seguo questo tipo di impulso che viene dal Cuore, così che quando dico la mia età sento replicare... ma no, davvero?... veramente ben portati, complimenti!
Ibernata anche io, quindi che così continuo a essere al mondo, un po' per testardaggine e tanto voler di Dio che mi dà impegni e responsabilità da giovane perché possa sentirmi giovane dentro. E se lo dico è perché lo penso davvero.
Quando in reparto faccio una nuova conoscenza chiedo il nome e gli anni, e se fortunatamente non mi viene chiesto... quanti me ne dai, non rischio gaffe e posso affermare alla risposta... ma sai, non li dimostri affatto. E quasi sempre non è tanto per dire, è constatazione di fatto. Questa malattia che tanto ci devasta se presa nel modo giusto e con l'aiuto della buona sorte, ferma quasi il tempo, lo congela in attesa che riprenda il suo normale fluire.
Come andare avanti e fare qualche passo indietro che valga il doppio, alla fine è come non muoversi affatto. Nel frattempo sei consapevole, concentrato sul presente non ti appartiene il passato, e poco pensi al futuro, soprattutto questo... ed è per sentirti al sicuro, alla fine è normale che ti senta giovane dentro. Con picchi di entusiasmo che non conoscevi, realizzi che sai di tutto e di più, che sei quello che non sei mai stato.
E la storia del gambero mi sta a pennello e mi piace pure.
Anche se più volte mi chiedo... sarò normale? Non lo dico espressamente a voce, ma Chi mi è di fronte probabilmente lo intuisce dall'espressione perché risponde con un cenno di assenso o un sorriso.
E' certo comunque che io mi sento bene, molto bene quando seguo questo tipo di impulso che viene dal Cuore, così che quando dico la mia età sento replicare... ma no, davvero?... veramente ben portati, complimenti!
Ibernata anche io, quindi che così continuo a essere al mondo, un po' per testardaggine e tanto voler di Dio che mi dà impegni e responsabilità da giovane perché possa sentirmi giovane dentro. E se lo dico è perché lo penso davvero.
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